Il primo ministro Phạm Minh Chính ha guidato la delegazione diplomatica del Vietnam che ha soggiornato negli Stati Uniti dall’11 al 17 maggio. L’appuntamento principale di questa visita era il vertice Usa-Asean celebrativo del 45º anniversario delle relazioni tra le due parti, che ha avuto luogo il 12 e 13 maggio a Washington, anche se all’incontro non hanno preso parte i rappresentanti di Myanmar, sospeso per via del golpe militare, e Filippine, dove si sono da poco svolte le elezioni.
“Il mondo si trova ora in un momento che potrebbe essere considerato il più difficile dopo la Guerra Fredda e le transizioni geopolitiche e la competizione geoeconomica tra i grandi Paesi stanno apportando cambiamenti rivoluzionari a livello globale con fattori difficili da prevedere che possono influire sulla sicurezza e sullo sviluppo di molti Paesi”, ha detto il capo del governo vietnamita nel suo discorso tenuto al Centro per gli studi strategici e internazionali di Washington.
“Le sfide tradizionali e non tradizionali come il cambiamento climatico, i disastri naturali, l’esaurimento delle risorse ambientali, la sicurezza energetica, la sicurezza idrica, la sicurezza alimentare, la sicurezza umana e la sicurezza informatica continuano a vedere sviluppi complicati che hanno gravi impatti sui Paesi che cercano di realizzare gli obiettivi delle Nazioni Unite di sviluppo sostenibile entro il 2030”, ha aggiunto.
Secondo Phạm Minh Chính, i membri della comunità internazionale dovrebbero rafforzare la sincerità e la fiducia, e ognuno di loro dovrebbe agire in modo responsabile, in primo luogo seguendo i propri impegni e le leggi internazionali, nonché la Carta delle Nazioni Unite, nel rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti gli altri Paesi.
Il primo ministro ha affermato che l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (Asean) ha dimostrato il valore della sincerità, della fiducia e della responsabilità nell’affrontare questioni regionali e globali: “Sulla base comune di sincerità, fiducia e responsabilità, l’Asean sta riaffermando il proprio ruolo e collaborando con i partner per promuovere una regione di pace, stabilità, cooperazione e sviluppo, basata sul diritto internazionale e sulla Carta delle Nazioni Unite”.
Il Vietnam e gli Stati Uniti hanno ristabilito le proprie relazioni diplomatiche solamente nel 1995, vent’anni dopo la fine del conflitto e la riunificazione del Paese asiatico sotto un’unica bandiera: “Da un Paese diviso da una guerra irragionevole, il Vietnam si è coraggiosamente alzato per combattere per l’indipendenza, la libertà e la riunificazione nazionale”, ha ricordato Chính. “E da Paese povero e arretrato, il Vietnam ha lavorato duramente per diventare un Paese a reddito medio e sta realizzando i suoi ambiziosi obiettivi di sviluppo”.
Il capo del governo ha affermato che il Vietnam rappresenta un partner affidabile e un membro responsabile della comunità internazionale, che ha sempre mostrato sincerità, coerenza e trasparenza nella formulazione e nell’attuazione dei propri impegni. Tuttavia, il Paese afferma strenuamente la propria indipendenza, senza aderire a nessun blocco politico-militare e ribadendo la propria equidistanza nelle situazioni di conflitto: “Il Vietnam non sceglie da che parte stare, ma sceglie la giustizia e l’equità sulla base dei principi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite che promuove l’uguaglianza e il reciproco vantaggio”.
Sulla questione ucraina, in particolare, il Vietnam sostiene ed è disposto a partecipare alle iniziative della comunità internazionale per creare le condizioni affinché le parti possano dialogare tra loro e cercare soluzioni a lungo termine e sostenibili. Il Vietnam ha fornito all’Ucraina assistenza umanitaria per un valore di 500.000 dollari, ma non ha aderito alle risoluzioni antirusse promosse dall’Occidente presso l’Onu, optando per l’astensione. Il Vietnam, del resto, ha già dimostrato la propria capacità di mediazione ospitando, nel febbraio del 2019, il vertice tra Donald Trump e Kim Jong Un.
“Il Vietnam desidera sempre rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti, affinché entrambe le parti rafforzino la fiducia e la responsabilità, agiscano per il reciproco vantaggio e lavorino per la pace, la cooperazione e lo sviluppo della regione e del mondo”, ha detto ancora Phạm Minh Chính. Tuttavia, il primo ministro ha invitato l’amministrazione di Washington a continuare a compiere sforzi per superare le conseguenze della guerra in Vietnam attraverso progetti sulla disintossicazione dalla diossina, l’assistenza ai disabili, il sostegno alle vittime dell’Agente Arancio, lo sminamento e la promozione della cooperazione per il ritrovamento dei resti dei soldati vietnamiti morti in guerra, discorso che ha ribadito anche in un incontro con una delegazione del Senato statunitense.
Il vertice organizzato a Washington riflette chiaramente l’interesse geopolitico degli Stati Uniti per la regione del sud-est asiatico, situata ai confini meridionali della Cina, con la quale Washington si contende l’influenza geopolitica di quest’area. Nel corso del vertice Usa-Asean, il presidente Joe Biden ha affermato che “molta storia del nostro mondo nei prossimi 50 anni sarà scritta nei paesi dell’Asean e il nostro rapporto con voi è il futuro, nei prossimi anni e decenni”.
All’inizio dello storico incontro, ospitato per la prima volta dagli Stati Uniti, Biden ha promesso 150 milioni di dollari per aiutare a migliorare le infrastrutture, la sicurezza, la preparazione alle pandemia e altri progetti nella regione dell’Asia sudorientale. Tuttavia, la spesa degli Stati Uniti impallidisce rispetto a quella della Cina, che lo scorso novembre ha promesso 1,5 miliardi di dollari in assistenza allo sviluppo per l’Asean nei prossimi tre anni per combattere il Covid e alimentare la ripresa economica. Inoltre, nel 2017 l’allora presidente Donald Trump ha abbandonato il piano per la creazione di un patto commerciale regionale con l’Asean; al contrario, resta in vigore dal 2002 l’Acfta, un accordo di libero scambio tra Cina e Asean.