Cultura e sport nel programma del fronte di sinistra a sostegno di Melenchon

Le elezioni presidenziali francesi anticipano le votazioni per il Parlamento. La Sinistra alternativa lavora sul programma.


Cultura e sport nel programma del fronte di sinistra a sostegno di Melenchon Credits: https://www.flickr.com/photos/remijdn

PARIGI. Tra un mese sapremo già i nomi dei due candidati per il ballottaggio del 7 maggio. Poi, l’11 e il 18 giugno si terranno i due turni di voto per le elezioni politiche parlamentari. Infine, il 24 settembre è programmata l’elezione del Senato. Per le votazioni del nuovo presidente della Repubblica c’è il quartetto di candidati del sistema: Macron (En Marche), Fillon (Les Republicains), Hamon (Parti Socialiste) e Le Pen (Front National). I più recenti sondaggi assegnano a Fillon il 23%, alla Le Pen il 21%, a Macron il 19% e a Hamon il 10%. Nei sondaggi si ritiene che Mélénchon (France Insoumise, sostenuto dal PCF, dal Parti de Gauche, dal PRCF e altri) sia in una forbice tra il 10 e il 18%, Eppure sembra “quasi scomparso”: i passaggi televisivi e radiofonici sono per gli altri quattro il lizza per l’Eliseo.

Mi fa notare una compagna del PRCF (Pòle de Renaissance Communiste en France) che è in atto una censura mediatica nei confronti di Mélénchon. “Tv e giornali considerano la campagna per le elezioni presidenziali ristretta a Macron, Fillon, Hamon e Le Pen. Lo abbiamo denunciato con dati incontestabili anche sul nostro mensile “Initiative Communiste” evidenziando come di Mélénchon si scriva e parli dedicandogli spazi e tempi almeno dieci volte inferiori a quelli assegnati a ciascuno del quartetto degli altri”.

Eppure il Front de Gauche (PCF e Parti de Gauche) che sostiene Mélénchon sta lavorando su un programma dove l’emancipazione umana è in testa. Ricordando il compagno François Delapierre, morto nel giugno 2015 dopo una coraggiosa lotta contro la malattia che lo aveva preso di mira, uno degli architetti del programma politico del Front de Gauche, ci intratteniamo su due temi ben disegnati nel programma a sostegno di Mélénchon presidente e per le prossime elezioni politiche: cultura e sport.

Lo scopo del nostro progetto è creare le condizioni in modo che ognuno possa costruire la sua vita sviluppando il suo potenziale - mi dice un compagno del PCF alla Sorbona - l'organizzazione della società dovrebbe consentire a tutti di essere padrone di sé e della sua esistenza attraverso politiche pubbliche che mettano al centro la cultura, l'arte, la conoscenza, la creatività, la padronanza e lo sviluppo del corpo”.

Non si può perdere tempo, ci sono norme da abrogare, altre da riscrivere.

Dobbiamo creare un sistema condiviso sostenibile, con un piano di assunzioni in materia di istruzione nazionale e un patto per la ricerca” sottolinea il compagno del PCF.

Insomma, bisogna agire per il cambiamento sostenibile: “il raddoppio del bilancio per la ricerca pubblica, l’1% del PIL dedicato all'arte, alla cultura e la legge contro la concentrazione dei mezzi di comunicazione, per difendere la stampa libera d’opinione”.

Andrebbe, sentendo molti compagni del Front de Gauche, adottata una legge quadro sullo sport. Parlando si intuisce come i compagni francesi siano alle prese con la stesura di un programma che anche su questi temi si adatterebbe a diventare un programma della sinistra alternativa e progressista in altri Paesi d’Europa, cominciando dall’Italia.

Dall’asilo all'università la condivisione della conoscenza combatte la competizione tra le istituzioni e frena il mercato dell'istruzione. Si afferma la necessità di una politica nazionale per l'istruzione nella logica di servizio pubblico, un vero e proprio accesso libero e uguale su tutto il territorio.

Agiremo concretamente per la produzione di conoscenza e di formazione per essere liberati dalle logiche del mercato e di redditività finanziaria - mi ribadisce una compagna del Front de Gauche alla Sorbona - e consentire la creazione di una cultura della scuola comune per tutta l'ambiziosa appropriazione della conoscenza”. Dunque si vuole costruire una scuola di emancipazione che permetta l'elevazione per ogni livello di conoscenze acquisite e qualifiche riconosciute. Occorre, poi, combattere l'epidemia degli abbandoni scolastici, soprattutto nelle periferie. “Costruiremo una scuola per tutti gli studenti e a tutti i livelli di conoscenza comune affinché si possa proseguire gli studi fino a 18 anni e il più possibile al di là del liceo” viene anche scritto nel programma politico del Front de Gauche.

Il tutoraggio dovrà essere fornito dal servizio pubblico di istruzione nazionale che sosterrà il rilancio della ricerca educativa, lo sviluppo della formazione iniziale e continua. In Francia si ha la consapevolezza, più che altrove, che sia necessario lanciare un piano per la lotta contro le disuguaglianze sociali nella scuola, adesso che molti ragazzi arrivati da altri Paesi del globo sono residenti e accolti sul territorio. “Noi istituiamo un osservatorio per la ricerca e l’analisi delle disuguaglianze nelle aree del Paese così sosterremo i progetti di comunità scolastiche che creano le condizioni per un insediamento di vita contribuendo al successo degli studenti” mi dice la compagna docente alla Sorbona.

Un altro collega aggiunge che “abbiamo messo la cultura al centro del progetto politico del Fronte di Sinistra, perché è la precondizione per l'azione politica, la democrazia. La nostra scelta di civiltà si basa sulla capacità degli esseri umani di pensare, agire, muoversi. Il confronto con le arti, le scienze, la riflessione permette di diventare un cittadino informato, esigente e aperto”. Insomma, bisogna rompere con il progetto culturale della destra che qui come altrove in Europa ha mercificato la cultura. Si è aperto tra la gente un ampio dibattito democratico, da molti senti chiedere un servizio pubblico di arte, cultura e informazione.

Sul tema dello sport dal PCF mi dicono che “dobbiamo garantire l'accesso di tutti e di ciascuno nello sport di loro scelta e dare al movimento sportivo i mezzi per adempiere la sua missione di servizio pubblico”. Così lo sport va dichiarato rientrante nella missione di servizio pubblico: obbligatoria l'educazione fisica dalla scuola materna all'università, fornita da insegnanti specializzati per 3-5 ore alla settimana.

Diventa indispensabile un vero ministero dello sport, la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi.

25/03/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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