BERLINO. Giorni complicati anche per Angela Merkel. La Cancelliera tedesca ha assistito alla sconfitta del partito del suo amico Obama negli Stati Uniti d’America e nel volgere di pochi giorni alla scelta del suo amico Hollande che in Francia ha deciso di non ricandidarsi per le elezioni presidenziali del 2017 e alla sconfitta in Italia del suo amico Renzi che si è visto bocciare dal popolo la sua riforma della Costituzione. Nel 2017 anche qui in Germania si andrà alle elezioni e ci può aspettare anche la scomparsa dalla scena politica internazionale di Angela Merkel che, comunque, in Europa non potrà più duettare con Hollande e con Renzi come già adesso non può duettare con Obama e gli USA. Nel frattempo la Merkel è stata confermata alla guida del suo partito che sta perdendo consensi in varie parti della Germania e appare frastornata da come sta andando non soltanto entro i propri confini, ma anche in Europa e nel mondo del capitalismo che con banche e finanza (non sempre pulite) vorrebbe guidare i destini del globo. Angela Merkel ha già sciolto quelle timide riserve sulla sua candidatura per le elezioni del settembre 2017. Riuscirà ha ottenere i consensi per il suo quarto mandato consecutivo. “Mi ricandido a guidare la Germania. Ho riflettuto a lungo su questa decisione, una decisione non semplice, per me personalmente. Ma quando prendo una decisione poi la difendo. Se la salute lo permetterà. In ogni caso questa elezione sarà difficile come mai in passato, almeno dalla riunificazione tedesca” ha affermato la Merkel in una conferenza stampa organizzata nella sede della CDU.
In vista delle ormai imminenti prossime elezioni, la Cancelliera deve impegnarsi per ricucire i rapporti con il principale alleato del suo partito, ovvero la CSU (Unione Cristiano Sociale bavarese), a cui le cose non sembrano andare molto bene e a cui non vanno a genio alcune scelte di politica europea prese dalla Merkel, a esempio sul tema immigrazioni. La Cancelliera è in fase di ripensamenti per impedire rotture e strappi con gli alleati e per far ripartire il dialogo. I tradizionali partiti che governano in Germania hanno di fronte anche la perdurante crescita di “Alternativa per la Germania”, un movimento anti-sistema, di stampo populista e contrario all’immigrazione che sta riscuotendo sempre più consensi anche tra gli elettori storici di CDU-CSU. Le ultime elezioni dei regionali hanno evidenziato il risultato dell’AfD che ha superato ogni pronostico diventando il terzo partito nel Land Baden-Württemberg (15,1%), il secondo nella Sassonia-Anhalt (24,2%) e ottenendo buoni risultati anche in altre regioni. Pare che l’ondata populista che investe diversi Paesi europei dilaghi anche in Germania. In tanti si chiedono come la Merkel risponderà all’AfD, considerate in particolare le sue posizioni e le sue scelte in materia di accoglienza dei migranti. Intanto in casa SPD, i socialdemocratici hanno già affermato di non voler continuare l’esperienza del governo di intesa con il CDU/CSU. E questo costringe l’SPD a cercare un candidato anti-Merkel che sia in grado di reggere il confronto con la Cancelliera uscente. In gennaio verrà presa la decisione definitiva su quella che rimane ancora la possibilità Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo. “Ho preso la mia decisione: l’anno prossimo correrò al Bundestag come capolista del mio partito, l’Spd, nel Land del Nordreno-Vestfalia. Continuerò a battermi per l’Europa dal livello nazionale” ha dichiarato Schulz.
E a Sinistra, nell’area dell’alternativa cosa si sta muovendo? Si considera il fatto che dall’SPD possa partire l’invito a una alleanza con Linke e Verdi, considerati da molti come gli interlocutori naturali per l’SPD stesso? Al momento ci sono diverse posizioni sia in ambito di politica industriale (i Verdi rimangono asserragliati su posizioni ambientaliste radicali) e di politica internazionale (Linke incrementa le critiche alle scelte capitaliste e liberiste dell’Occidente). rendono il dialogo molto più difficile. Intanto sono usciti gli ultimi sondaggi sulle elezioni tedesche nel 2017. Le ultime rilevazioni dell’istituto Emnid per il settimanale Bind, il 55% degli intervistati auspica la conferma della Merkel per un suo quarto mandato. Soltanto il 39% si riterrebbe contrario, con una riduzione di ben undici punti percentuali rispetto al sondaggio dello scorso agosto. I sostenitori del CDU considerano la Merkel il leader migliore con il 92% di preferenze. Fra le donne l’attuale Cancelliera risulta la più amata con il 66%. Lo stesso sondaggio riporta anche il risultato nel caso si andasse adesso alle elezioni: la coalizione CDU/CSU vincerebbe con il 33% di voti, con uno scarto di nove punti percentuali rispetto all’SPD, fermo al 24%. Il terzo partito sarebbe Alternativa per la Germania, che entrerebbe in Parlamento con il 13%. A seguire ci sono i Verdi con il 12%, Die Linke al 9% e i liberali della Fdp (Partito Democratico Libero) fermi alla soglia del 5%. Si potrebbe affermare che la confusione, all’interno dei partiti e dei movimenti storicamente presenti sul territorio in tema di alleanze per governare il proprio Paese e nel contempo essere generatori di nuove politiche europee, si respira anche in Germania.