Una nuova via della seta, un nuovo corridoio ferroviario Italia-Cina

Da Mortara in diciotto giorni un treno merci percorre 10.800 chilometri e apre una nuova via della seta.


Una nuova via della seta, un nuovo corridoio ferroviario Italia-Cina

CHENGDU. È partito lo scorso 28 novembre e arriverà a destinazione il 15 dicembre. Diciotto giorni da Mortara in provincia di Pavia a Chengdu, il capoluogo dello Sichuan. Una ventina di container sui 17 carri merci del convoglio diretto Italia-Cina. Il terminal ferroviario del Polo logistico integrato di Mortara ha tenuto a battesimo la partenza del treno che sta viaggiando in questi giorni percorrendo 10.800 chilometri verso la stazione di arrivo. Si è inaugurata la nuova via della seta. A metà dicembre prodotti made in Italy, in particolare per questo primo viaggio il trasporto comprende macchinari, mobili, prodotti in metallo, piastrelle e componenti per automobili, saranno in Cina.

In questi giorni si inaugura il collegamento in senso inverso, dalla Cina all'Italia. Quindi, da gennaio 2018, la nuova via della seta sarà a regime con due coppie di treni settimanali, destinati a breve a diventare tre, in particolare ci si attende una domanda del servizio per il successo dell’iniziativa. In effetti è un collegamento che mancava quello con l'Italia. Diventa il tredicesimo collegamento ferroviario merci diretto tra l'Europa e la Cina, un giorno atteso da tanto tempo come ha commentato Gang Chen che è il vice presidente di Changjiu International Logistics, partner cinese dell'operazione: “abbiamo rotte verso tanti Paesi, ma ci mancava ancora l'Italia”.

Finora tutti i treni sono transitati per la Germania. Questa nuova linea fa risparmiare tanto percorso e ne è lieto Feng Xuan, direttore dell'interporto ferroviario di Chengdu, il capolinea cinese della tratta. In molti qui affermano: "Anch'io pensavo: perché non c'è l'Italia? Facciamo collegamenti con Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Belgio. Perché l'Italia, che è uno dei produttori maggiormente apprezzati nel mondo, non c'è?”.

Adesso si è concretizzato il collegamento con il sud Europa, una necessità che il mercato cinese ritiene molto importante. Auto, abbigliamento, pelletteria, vini, cibi, mobili italiani hanno già grande appeal in Cina. E, poi, molti prodotti cinesi - come elettronica, elettrodomestici, impianti fotovoltaici stanno allargando il proprio mercato in Italia. Andrea Astolfi, presidente del Polo logistico integrato di Mortara, ha descritto la propria emozione per essere stato testimone dell’avvio di un progetto affascinante, cioè la nuova Via della seta, sogno e prospettiva di sviluppo. Intanto non va dimenticato che la Regione Lombardia ha investito quasi 10 milioni di euro su questo Polo logistico che ne richiederà molti altri.

Allora, chiediamoci a un capolinea del percorso cos’è questa via della seta (in cinese: 絲綢之路T, 丝绸之路S, sī chóu zhī lù; persiano:راه ابری ‎, Râh-e Abrisham)? Una rete di 8.000 km. di itinerari terrestri, marittimi e fluviali che servirono nell'antichità ai commerci tra l'impero cinese e quello romano.

Vie carovaniere che attraversavano l'Asia centrale e il Medio Oriente, collegando l’attuale Xi'an in Cina, all'Asia Minore e al Mediterraneo. Il nome Via della seta è recente: nel 1877 il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen pubblicò l'opera Tagebucher aus China e nell'Introduzione nominò la Seidenstraße, appunto la «via della seta.

C’è, poi, la nuova via della seta, voluta dalla Cina per favorire i collegamenti e la cooperazione tra i Paesi nell'Eurasia. In realtà si tratta di due vie: la direttrice terrestre della "zona economica della via della seta" e la "via della seta marittima del XXI secolo" (in cinese丝绸之路经济带和 世纪海上丝绸之路S, Sīchóu zhī lù jīngjìdài hé èrshíyī shìjì hǎishàng sīchóu zhī lùP). Con lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e logistica, la strategia cinese è quella di promuovere il proprio ruolo nelle relazioni globali. Si vuole favorire il flusso di investimenti internazionali e gli sbocchi commerciali per le produzioni cinesi.

09/12/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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