Venerdì 2 ottobre riusciti lo sciopero e il corteo a Roma contro le privatizzazioni di ATAC e AMA. Respinti i tentativi di criminalizzazione di governo e Prefetto. Si manifesta la possibilità di un'opposizione "da sinistra" alla giunta Marino e alle forze politiche che lo sostengono da 2 anni?
di Fabio Sebastiani
Le cronache parlano di una città nel caos anche a causa del maltempo e della concomitanza di ben due cortei, uno al mattino e uno nel pomeriggio; ma ieri a Roma è successo che un piccolo sindacato di base, l’Usb, tacciato di voler fare uno “sciopero politico”, direttamente dall'assessore Esposito, in realtà ha convinto migliaia di lavoratori a restare a casa.
Gli addetti di Atac e Ama, hanno quindi voltato le spalle al sindaco Marino, al prefetto Gabrielli e a Cgil, Cisl e Uil che all’ultimo momento avevano deciso di differire lo sciopero.
I lavoratori hanno detto no alla privatizzazione di tutte e due le aziende. E, soprattutto, a un attacco senza precedenti ai diritti del lavoro. Non a caso la manifestazione è cominciata proprio davanti al Colosseo, dove i lavoratori sono stati tacciati di “terrorismo” per aver voluto fare una normale assemblea sindacale.
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