Forse non si è trattato di un incidente. Un'aspirapolvere al centro dell'indagine
di Riccardo Filesi
Il povero pulitore imprenditore morto ieri in quel che sembrava un fatale incidente, finito con la testa mozzata dal cavo della sua aspirapolvere rimasta incastrata fuori della porta dell'ascensore mentre stava salendo al suo appartamento, recentemente adibito a B and B, nel cuore della Roma papalina, pare sia in relazione con la sua doppia vita. Infatti, al momento dell'incidente, una misteriosa figura con una tonaca nera è stata vista allontanarsi dal suo appartamento in modo furtivo. Cesare A., la malcapitata vittima dell'orribile tragedia, sembra affittasse ad ore il suo B and B ad alcuni esponenti della curia vaticana. Poco più di due anni fa l'uomo aveva perso il suo sicuro posto di lavoro presso una multinazionale. Dopo il licenziamento le aveva tentate tutte.
L'unico lavoro che riuscì a trovare fu quello di impacchettare regali per una catena di supermercati vestito da Babbo Natale. Ma il Natale viene purtroppo solo una volta all'anno. Inutile fu anche l'associazione dei Babbo Natale che l'uomo mise in piedi assieme ad altri suoi colleghi per promuovere una petizione al comune di Roma per estendere il periodo natilizio almeno fino a pasqua. Petizione respinta per la pressione della lobby dei produttori di colombe pasquali.
Così, al termine della mobilità, dopo aver perso il ricorso in primo grado di giudizio contro il suo vecchio datore di lavoro che lo aveva licenziato perché stava perdendo troppi capelli, ed assumendo al suo posto un giovane di 25 anni dalla folta chioma con contratto di apprendistato, ha deciso di avviare una sua impresa.
Voci, tutte da verificare, sostengono che fosse finito in un giro di affittacamere molto equivoco, e che oltre all'affitto avesse iniziato a ricattare diversi alti prelati. Il tentativo imprenditoriale dello sfortunato, affetto pure da uno stato avanzato di calvizie, non riusciva infatti a decollare, e per tale motivo pare si fosse introdotto in quel giro equivoco. D'altronde la crisi morde, e anche le anime più nobili della classe imprenditoriale sono portate a commettere atti scriteriati, di dubbia moralità. Tutti i vicini di casa sostengono in coro che è colpa della crisi.
Era costretto a fare tutto da solo, anche a pulire i cessi degli appartamenti e a rimetterli in ordine, svolgendo la mansione di pulitore autoimprenditore di sé stesso. Pur essendo finalmente riuscito a destinare il suo appartamento ad attività di ricezione ed ospitalità, i suoi scarsi guadagni lo vedevano costretto a dormire nella sua auto quando riusciva ad affittare le due stanze di cui disponeva.
Gli inquirenti stanno allora indagando su un acquisto misterioso, una costosa aspirapolvere dal prezzo di 1300 euro. Come poteva un modesto pulitore autoimprenditore permettersi improvvisamente un lusso del genere?
Interrogato il commercialista, rispondeva però che l'aspirapolvere non l'avrebbe acquistata ma vinta ad una riffa di Natale organizzata dalla parrocchia di zona, alimentando ulteriori sospetti sui suoi rapporti con il mondo clericale.
Il parroco della chiesa prontamente interrogato rimaneva però in religioso silenzio, in attesa che il Santo uffizio si riunisse per dare disposizioni al suo inferiore su cosa dire in merito alla vicenda. Un mistero quindi ancora tutto da svelare.
[to be continued]