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Il degrado del welfare, delle condizioni e delle retribuzione dei lavoratori e del loro potere contrattuale, non è responsabilità degli immigrati ma di chi li sta sfruttando, oltre che delle dei maggiori sindacati e delle “sinistre”.

Venerdì, 18 Novembre 2022 18:51

L'uso capitalistico dell'immigrazione

La forza-lavoro immigrata viene additata come responsabile di molti nostri mali. Si tratta di un pretesto per accentuare il carattere repressivo dello Stato. In realtà essa svolge un ruolo positivo per i conti pubblici e soprattutto una funzione importante per il sostegno dei profitti, tendendo a ridurre il salario diretto, indiretto e differito. Il vero, sottaciuto problema è la libera circolazione dei capitali

Proviamo a confutare i luoghi comuni in materia di salario, inflazione, reddito di cittadinanza e politiche fiscali

Venerdì, 30 Settembre 2022 15:07

Malasanità o sanità malata?

Nonostante l’esperienza del Covid la sanità continua a essere definanziata, il personale continua a essere carente e ci si va orientando, con la complicità dei sindacati, verso la privatizzazione.

Proviamo a confutare la vulgata ufficiale su occupazione femminile, giovanile e precarietà. Gli sgravi fiscali, le decontribuzioni ecc. concorrono a ridurre il costo del lavoro e ad aumentare i profitti, non l’occupazione.

Da un recente rapporto Ugl Censis traiamo spunto per non cadere nella trappola padronale

Venerdì, 29 Aprile 2022 17:52

La dittatura precaria

Aumentano i contratti precari e diminuisce il potere di acquisto dei salari.

Confindustria spiega come superare la crisi in corso e le soluzioni annunciano tagli ai salari e la contrazione dei diritti sociali. Saranno lavoratrici e lavoratori a pagare i costi della guerra.

La responsabilità della perdita salariale non è attribuibile solo ai contratti pirata siglati da sindacati di comodo

Venerdì, 08 Aprile 2022 16:44

Chi protegge i fragili e i non autosufficienti?

Quando lo stato di emergenza vale solo per adottare provvedimenti repressivi.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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