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Ci sono momenti della lotta di classe di un Paese che hanno ripercussioni politiche sul terreno internazionale. La crisi greca costituisce uno di questi momenti.

Ospitiamo questo contributo di Bruno Steri al dibattito interno del Partito della Rifondazione Comunista.

Venerdì, 11 Settembre 2015 17:36

"Per un cambio di linea e di gruppo dirigente nel PRC"

Un gruppo di quadri del PRC chiede a gran voce un cambio di linea e di gruppo dirigente del Partito (anche con un congresso anticipato) lanciando un appello sottoscritto da centinaia di militanti.

Le prospettive di Rifondazione Comunista: Fronte antiliberista e anticapitalista di classe o “costituente della sinistra riformista”? 

Credo che il dibattito in corso nel PRC (che “La Città Futura” ospita) dovrebbe partire da una comune assunzione di responsabilità: la situazione del nostro Partito non è mai stata tanto grave e la sua stessa esistenza è appesa a un filo. Ciò significa che nessuno dovrebbe pensare a forzature, a rotture, a imporre la propria parzialità a colpi di maggioranza (o, peggio ancora, di minoranza). 

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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