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Il decreto lavoro sancisce il fallimento delle politiche pubbliche del lavoro
Il decreto Lavoro rappresenta un'ulteriore contrazione del ruolo pubblico nelle politiche attive del lavoro. Insieme allo stravolgimento del reddito di cittadinanza lascia ampi margini alla gestione privatistica della forza-lavoro.
Una pioggia onesta e calma
Una questione di genere e di classe: il lavoro mal pagato delle donne
L’ideologia liberista e i tagli alle tasse
I provvedimenti del governo in tema di lavoro si collocano nelle politiche liberiste e sono volti ad avvantaggiare le aziende con sgravi fiscali mentre i salari continuano a non adeguarsi al costo della vita e il welfare continua a subire tagli.
L’attuale livello di attacco al salario
A fondamento delle costanti variazioni empiriche del salario individuale, quale prezzo della forza-lavoro, vi è il suo costo di produzione sociale come del resto per ogni altra merce. Ciò consente di smentire le correnti tesi borghesi che, sulla base della presunta pluralità dei fattori di produzione, pretendono che il salario deriverebbe dalla produttività del lavoro, cioè dal suo contributo al prodotto finale, occultando così lo scambio ineguale tra forza-lavoro e capitale alla radice dello sfruttamento.
L’attualità del vignettista Gasparazzo
Si è tenuta al Cantiere San Bernardo di Pisa la prima mostra delle vignette di Gasparazzo in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del suo autore.
La povertà che attanaglia il lavoro
Occupabili, inoccupabili, lavoratori indebitati e working poor, tratti del capitalismo italiano alla fine del 2023.
I nostri compiti di dopo la sconfitta elettorale
Ripartire dalla sconfitta elettorale attrezzarci con nuove analisi e nuove lotte. Un contributo per un lavoro in rete delle riviste comuniste.
Di “buona scuola” si muore
Un’altra vittima della “buona scuola” e della deregulation del mondo del lavoro. Servirebbe un sindacato più determinato, leggi meno permissive e abolizione dell’alternanza scuola-lavoro.
La parabola dell’economia politica – Parte XXIII: Sraffa, Produzione di merci a mezzo di merci
Il modello di Produzione di merci a mezzo di merci di Piero Sraffa respinge l’idea che la remunerazione di capitale dipenda dalle rispettive produttività e ripropone implicitamente quella che la distribuzione del prodotto fra profitti e salari dipenda dai rapporti di forza fra le classi. L’esame di pregi e difetti di questa impostazione è rinviato a un prossimo articolo.