Jobs Act, Articolo 18, privatizzazioni e tagli alla spesa pubblica, sono i grandi argomenti che animano il dibattito politico nazionale, occupano le prime pagine di giornali e telegiornali che molto spesso però tengono nascosti gli effetti pratici già in corso dell’austerity in chiave renziana.

Ancora nulla si sa della sorte dei 43 studenti normalisti scomparsi a Iguala, nello stato di Guerrero, il 26 settembre scorso. Tre narcotrafficanti avrebbero confessato di aver ucciso gli studenti che preparavano una manifestazione, dopo che erano stati attaccati e poi detenuti dalla polizia municipale di Iguala su ordine del sindaco.

Tagli, tagli e ancora tagli all’istruzione pubblica (mentre si finanzia quella privata). Il “gioco delle tre carte” del ministro Giannini non può nascondere le conseguenze dei tagli che colpiscono da anni l’Università pubblica portandola al collasso: il precariato per tutti e per sempre, 30mila immatricolazioni in meno rispetto al 2011, 80mila in meno rispetto al 2003. Intanto 160.000 studenti hanno diritto all’assegno di studio, ma solo 130.000 lo potranno ricevere perché non ci sono i soldi.

A chi non piacerebbe mangiare la torta di mirtilli di nonna papera fatta con la farina del suo sacco e le uova del suo pollaio? Poco e buono... Ma caro ed impossibile per tutti!

E' entrato in vigore il 12 novembre il decreto denominato “Sblocca Italia” e fa già tremare i polsi agli ambientalisti e ai comitati cittadini di tutta Italia. Il decreto Sblocca Italia apre la strada alle lobbies del cemento e della speculazione capitalistica, a discapito della tutela ambientale e della valorizzazione del territorio italiano.

La democrazia non è il vertice insuperabile nell’evoluzione della convivenza politica umana, come aveva sostenuto – pensando anzitutto alla sua versione liberale – Francis Fukuyama. E non è nemmeno quella cosa retorica che prendiamo a pretesto o che usiamo come scudo ideologico quando facciamo le guerre in giro per il mondo per esportare la nostra civiltà.

Sabato, 22 Novembre 2014 21:20

La Turingia “scongela” la Linke

di

In Germania Die Linke entra nella coalizione di governo del Land insieme alla Spd e ai Verdi. L’ex sindacalista Bodo Ramelow è il primo ministro. Finisce la pregiudiziale “anticomunista”?

L’infame blocco per ora non è riuscito nell’obiettivo dichiarato di distruggere e annettere Cuba all’imperialismo.

La “guerra di classe” che il gruppo di rampanti rottamatori postdemocristiani/demitiani ha scatenato contro lavoratori, precari, pensionati è iniziata con la “conquista” del PD da parte di Matteo Renzi...

Ci avevano detto che sarebbe stata la fine della storia. Purtroppo, dalla caduta del Muro di Berlino ai giorni nostri, ne è passata di storia.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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