Articoli filtrati per data: Venerdì, 17 Luglio 2015
Le conseguenze dell’esito delle trattative tra Grecia e creditori potrebbero provocare una stretta sui governi dei Paesi dell’eurozona maggiormente indebitati, tra cui l’Italia, e mettere in difficoltà il governo Renzi, il quale sta mostrando i primi segni di logoramento.
Riflessioni sul detto comune: questo può essere giusto in teoria ma non vale per la prassi, in riferimento ai grandi e terribili avvenimenti che dalla Grecia rischiano di sconvolgere l’intera Europa.
Con il Documento economico finanziario (DEF) dello scorso aprile, il Governo Renzi ha pianificato lo strangolamento della sanità pubblica. Sui 2.637 miliardi di tagli previsti, 2.352 miliardi verranno tolti al sistema sanitario mentre 285 milioni saranno tagliati all’edilizia sanitaria.
Il tema della precarietà e della solitudine del lavoratore precario andrebbe approfondito e tenuto in debita considerazione, affinché si possa adeguatamente organizzare la lotta. La lotta, sì, perché, per dirla con Gallino, è necessario “modificare il modello produttivo al presente dominante”.
Il 15 gennaio del 1921 si apriva a Livorno il XVII Congresso nazionale del Psi. Gramsci non prese la parola. La maggioranza massimalista di Serrati (o comunisti unitari) ottenne 98.000 voti, 58.000 i comunisti “puri” e 14.000 i riformisti turatiani.