Venerdì, 18 Luglio 2025 23:00

Rifiutiamo le armi

di

Si è costituito a Roma nel IV Municipio il Coordinamento “No armi No guerra”, che si prefigge di rilanciare la necessaria mobilitazione contro l’economia di guerra che sottrae risorse alla spesa sociale.

La nostra epoca come epoca della guerra imperialista e della rivoluzione socialista.

Orazio Di Mauro commenta gli ultimi avvenimenti bellici in Siria, in Medio Oriente e relativamente al conflitto tra Russia e Ucraina.

Venerdì, 18 Luglio 2025 18:30

Talebani oggi

La Russia ha riconosciuto formalmente il regime dei Talebano ed è stata molto criticata dalle organizzazioni e associazioni umanitarie. La repressione contro le donne in Afghanistan può finire soltanto con azioni risolute dell’ONU. 

Con le elezioni per rinnovare 124 seggi della Camera dei Consiglieri, fissate per domenica 20 luglio, il Partito Comunista Giapponese lancia un appello al cambiamento radicale. Il suo programma sociale e pacifista contrasta con il corso militarista e liberista del governo Ishiba.

L’“eroico” esercito, i bambini pericolosi e gli opinionisti che tutto giustificano.

Mentre la Russia avanza in Ucraina e Israele infiamma il Medio Oriente, l’Europa segue una strategia cieca che ci spinge verso il baratro.

Durante la presentazione del libro di Fabio Mini si è fatta una descrizione interessante della NATO. L’autore pensa che la NATO sia riformabile, tornando alle regole del Trattato istitutivo. Nessuna riforma della NATO è possibile, perché rilancia soltanto conflitti bellici contro potenziali nemici inesistenti, come la Russia.

Al XIX Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa si è delineata una strategia chiara per contrastare la crisi globale del capitalismo e rilanciare il percorso socialista basato sulla solidarietà dei popoli e sulla centralità del lavoro.

Un breve profilo storica dei Curdi siriani durante la guerra civile siriana. Considerazioni sul futuro di un possibile stato curdo.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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