Secondo incontro del ciclo di lezioni dell’UniGramsci di Pisa dedicate alla critica marxiana dell’economia politica. L’argomento è il processo di produzione del capitale, come trattato da Marx nel libro I del Capitale.
Marx individua nella Merce l’elemento più astratto, la “cellula fondamentale”, del modo di produzione capitalistico e ne rileva gli aspetti contraddittori (il suo duplice carattere di bene utile e di depositaria del valore).
Da qui, seguendo un’esposizione dall’astratto verso il concreto, analizza il duplice carattere del lavoro e lo sviluppo dell’opposizione interna alla merce in opposizione esterna fra merce e denaro, quale rappresentante universale del valore.
Il carattere del denaro, cioè di rappresentare la ricchezza astratta, fine e se stessa, deve necessariamente svilupparsi nel capitale, cioè nel denaro che aumenta incessantemente il suo valore.
Non essendo possibile l’aumento del valore nella circolazione, viene individuata nel pluslavoro, cioè nel lavoro non pagato, la fonte del plusvalore.
La produzione del plusvalore avviene con la duplice modalità del plusvalore assoluto e del plusvalore relativo. Da qui la lotta di classe per il controllo dell’orario di lavoro e lo sviluppo incessante della produttività del lavoro che comporta però l’aumento del peso dei mezzi di produzione (“lavoro morto”) rispetto al “lavoro vivo” impiegato.