Rigurgiti di antisemitismo in Francia

Da nuovi atti contro gli ebrei nella banlieau parigina al rigurgito di nazi-fascismo in Austria, Germania e Italia. Torniamo a Marx e alla questione ebraica.


Rigurgiti di antisemitismo in Francia

PARIGI. Il clima di intemperanza, spesso rasente l’odio tra chi considera gli altri diversi ovvero inferiori, clima che le periferie di grandi città come Parigi fanno respirare, è causa di gravi episodi razzisti che spesso prendono di mira gli ebrei. Una quindicina di giorni fa, tra il 3 e il 4 ottobre, sono stati commessi atti di antisemitismo nella regione dell’Ilè-de-France: una bambina di 10 anni è stata aggredita dai compagni di classe mentre una famiglia ha trovato graffiti di stampo nazista sul muro di casa.

Secondo il quotidiano israeliano Jerusalem Post l’aggressione è stata denunciata al Ministero dell’Educazione dall’Agenzia Nazionale per la Vigilanza Contro l’Antisemitismo. E’ stato lo stesso ente a riportare sul suo sito che individui non identificati hanno scritto slogan antisemiti sul muro di una casa di proprietà di una famiglia ebrea, nella periferia est del comune di Noisy-le-Grand. La madre della bambina aggredita, di cui si conosce solo il nome Ness, si è rivolta alla polizia denunciando che la figlia, iscritta a una scuola pubblica del 18° Distretto di Parigi, è stata più volte picchiata da alcuni compagni per diversi giorni solo perché è ebrea. Ness è stata ricoverata in ospedale dove le hanno riscontrato contusioni allo stomaco e sulla gabbia toracica. È rimasta in terapia per 10 giorni e adesso sarà trasferita in un’altra scuola. Le molestie di tipo antisemita hanno reso le scuole pubbliche francesi poco sicure per gli ebrei: così si nota una drastica diminuzione del numero di studenti ebrei che le frequentano.

L’altra faccenda, i graffiti sui muri di casa, fa parte della campagna di intimidazione contro la famiglia ebrea proprietaria dell’immobile, già presa di mira da fanatici nazisti. Questa volta hanno scritto “fanculo ebrei di merda, morte agli ebrei, lunga vita alla Palestina”, dimostrando il bieco atteggiamento di non rispetto della dignità altrui – tipico atteggiamento dei nazi-fascisti - e citando una nazione che lotta per la libertà e ha diritto all’esistenza – una frase aggiunta per evidente sviamento. Negli ultimi anni la stessa famiglia ha trovato nella propria casella postale una busta con scritto “Allah Akbar” contenente proiettili di 9 millimetri e poi un’altra busta con una pallottola per mitra d’assalto AK-47 e il messaggio: “la prossima è per voi.”.

L’Agenzia Nazionale per la Vigilanza Contro l’Antisemitismo ha presentato più volte denuncia contro queste minacce alle autorità, sottolineando che la famiglia in questione ha paura a restare nella propria casa.

Questi crimini sono espressione di quello che alcuni studiosi chiamano già “nuovo antisemitismo”: razzisti, nazisti e fascisti, delinquenti che utilizzano Israele e i palestinesi per giustificare il proprio odio verso tutti gli ebrei.

In Francia alcuni politici incoraggiano questo fenomeno: proprio il 9 ottobre l’Eliseo ha ospitato un gruppo di attivisti venuti a presentare una campagna per la scarcerazione di Salah Hamouri, franco-palestinese affiliato al Fronte Popolare. Hamouri venne arrestato in Israele nel 2005 per aver pianificato un attentato alla vita del rabbino israeliano Ovadia Josef (fondatore del partito religioso Shas), ma nel 2011 fu tra i prigionieri rilasciati in cambio del soldato Gilad Shalit. Tuttavia, fu nuovamente arrestato a Gerusalemme Est nell’agosto 2017, dopo che gli israeliani scoprirono che aveva ricominciato a pianificare attentati.

Fin qui la cronaca con tasselli incontestabili: ebrei sotto tiro anche soltanto perché di origine ebraica, anche se contestano la politica di Israele, anche se sono religiosamente agnostici. Ci sono nelle opinioni altri tasselli incontestabili: cresce l’antisionismo, cresce il razzismo, cresce il nazi-fascismo con le orrende nefandezze che in molti, adesso diciamo inconsapevolmente, pensavamo vinte.

Qualche negazionista, un po’ in tutta Europa, arriva ad affermare che anche il marxismo è antisemitico. Mettiamo, allora, la testa in questioni storiche. Rileggiamo – e da lì estrapoliamo alcuni capoversi –l’articolo di Karl Marx “Sulla questione ebraica”, scritto nel 1843. Scrisse Marx: “Consideriamo l’ebreo reale mondano, non l’ebreo del Sabbath, come fa Bauer, ma l’ebreo di tutti i giorni. Cerchiamo il segreto dell’ebreo non nella sua religione, bensì cerchiamo il segreto della religione nell’ebreo reale…Qual è il fondamento mondano del giudaismo? Il bisogno pratico, l’egoismo. Qual è il culto mondano dell’ebreo? Il traffico. Qual è il suo Dio mondano? Il denaro…Noi riconosciamo dunque nel giudaismo un universale elemento attuale antisociale…L’emancipazione degli ebrei nel suo significato ultimo è la emancipazione dell’umanità dal giudaismo…L’ebreo si è emancipato in modo giudaico non solo in quanto si è appropriato della potenza del denaro, ma altresì in quanto il denaro per mezzo di lui e senza di lui è diventato una potenza mondiale, e lo spirito pratico dell’ebreo, lo spirito pratico dei popoli cristiani. Gli ebrei si sono emancipati nella misura in cui i cristiani sono diventati ebrei…Mammona è il loro idolo…La pratica del giudaismo sul mondo cristiano ha raggiunto nel Nordamerica l’espressione non equivoca, normale, così che l’annunzio stesso del Vangelo, la predicazione cristiana è divenuto un articolo di commercio, e il commerciante fallito traffica in Vangelo come l’evangelista arricchito traffica negli affari…Il giudaismo si è mantenuto a lato del cristianesimo non soltanto come critica religiosa del cristianesimo, non soltanto come dubbio vivente sulla nascita religiosa del cristianesimo, ma parimenti perché lo spirito pratico-giuda, perché il giudaismo si è mantenuto nella società cristiana, anzi vi ha ottenuto la sua massima perfezione…Il denaro è il geloso Dio d’Israele, di fronte al quale nessun altro Dio può esistere…Il Dio degli ebrei si è mondanizzato, è divenuto un Dio mondano…La cambiale è il Dio reale dell’ebreo…Solo in apparenza il cristianesimo aveva superato il giudaismo. Esso era troppo nobile, troppo spiritualistico per rimuovere la grossolanità del bisogno pratico in altro modo che mediante l’elevazione nel puro aere...L’emancipazione sociale dell’ebreo è l’emancipazione della società dal giudaismo”. Quando Marx scrisse questo lungo articolo “Sulla questione ebraica” voleva dimostrare, in polemica con Bauer (esponente della “sinistra hegeliana”), come la questione dell’emancipazione degli ebrei (per Bauer poggiante su un piano teologico e di conquista di diritti politici da parte degli ebrei nei diversi Stati europei) fosse possibile soltanto attraverso l’abbandono da parte di questi del giudaismo, perché il traffico, il denaro, il profitto (e, quindi, lo sfruttamento), fondamenta della società capitalistica, sono parte dell’essenza del giudaismo stesso, soprattutto nella sua concreta e reale determinazione pratica (che è essenziale nell’interpretazione marxiana). L’emancipazione dell’ebreo e di tutti gli esseri umani dipende in ultima analisi – secondo Marx – dal superamento della società capitalistica e contestualmente del giudaismo che ne costituisce uno dei suoi fondamenti ideologici. Per alcuni la reale emancipazione degli ebrei ci sarà solo nel momento in cui essi abbandoneranno il Sionismo. È proprio quest’ultimo infatti ad alimentare il sentimento di ostilità nei confronti degli ebrei. Insomma si va oltre il tradizionale antisemitismo dell’estrema destra razzista e neonazista In conclusione rimane un tema aperto per la discussione. Basta non dimenticare che è la solidarietà la tendenza dei popoli, nella visione marxiana e di noi comunisti.

21/10/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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