Osservatorio sul mondo che cambia: stop ai Tomahawk, ma la pace in Europa è un miraggio

Dall’Ucraina a Gaza, passando per le sanzioni di Trump e la divisione interna in Israele, Orazio Di Mauro spiega come la diplomazia mondiale vacilla mentre l’Europa, schiacciata tra riarmo e sudditanza agli Stati Uniti, chiude ad ogni prospettiva di pace.


Osservatorio sul mondo che cambia: stop ai Tomahawk, ma la pace in Europa è un miraggio

Nella nuova puntata dell’Osservatorio sul mondo che cambia, il professor Orazio Di Mauro analizza i nuovi equilibri globali in un contesto segnato da conflitti, sanzioni e diplomazie parallele. In Ucraina le forze russe avanzano verso Pokrovsk e Kupiansk, mentre cresce il dibattito interno al Cremlino tra chi auspica la fine della guerra e i “falchi” che puntano al completo controllo del Donbas. Putin, secondo Di Mauro, non può accettare una tregua sul modello coreano, che sancirebbe una sconfitta politica e militare. Sul fronte occidentale, gli Stati Uniti di Trump spingono per una pace imposta, con sanzioni che mirano più al dominio economico che alla stabilità internazionale e con condizioni irricevibili per Mosca e Kiev. L’Europa, invece, rimane intrappolata tra la paura di una disfatta ucraina e la fedeltà agli alleati americani, continuando a rifiutare ogni prospettiva di negoziato reale. Nel frattempo la Cina si muove con prudenza: alcune grandi compagnie energetiche hanno temporaneamente sospeso l’acquisto di petrolio russo via mare per evitare le sanzioni statunitensi, ma le pipeline restano attive e garantiscono l’approvvigionamento. Sullo sfondo, il Medio Oriente resta una ferita aperta. Israele continua a colpire Gaza, con bombardamenti sporadici e operazioni di controllo sui confini, mentre si moltiplicano le tensioni interne al governo Netanyahu.

25/10/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

L'Autore

Redazione

Pin It

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: