La guerra della Cina contro la povertà – Parte II

L’eliminazione della povertà in Cina è la storia di un grande successo che merita di essere raccontata a tutti per l’importanza che essa riveste per il mondo intero. 


La guerra della Cina contro la povertà – Parte II

Gli strumenti

La campagna AMP utilizzò principalmente cinque armi per aiutare le persone a uscire dalla povertà: 

1) sviluppare l’industria locale per creare nuovi posti di lavoro

In tutte le 832 contee identificate come povere si sono creati 12.000 marchi locali di prodotti legati all’agricoltura e 719.000 cooperative gestite da contadini e allevatori. Sono nate oltre mille piattaforme innovative ed è stata fornita consulenza di esperti sulle nuove tecnologie, sia per facilitare i legami fra le famiglie povere e le nuove realtà produttive, sia per metterle in grado di utilizzare al meglio l’e-commerce. 

Si è al contempo facilitato il loro accesso a forme di sostegno finanziario quali prestiti e microcredito. Le ricadute sono state positive anche in termini di turismo ed economia verde.

2) trasferire chi vive in condizioni climatiche e/o geografiche estreme

Laddove le condizioni locali erano troppo proibitive per condizioni naturali avverse o perché soggette a frequenti disastri naturali, gli abitanti – un totale di 9,6 milioni – sono stati trasferiti, ovviamente su base strettamente volontaria, in centri abitativi appositamente costruiti, comprensivi di scuole di ogni grado, ospedali, case di riposo, centri culturali e di aggregazione. 

I precedenti nuclei abitativi sono stati convertiti in superfici agricole o piantumati con alberi, per migliorare l’ambiente ecologico.

3) compensare i danni ecologici

La terza azione adottata nella AMP è stata la riduzione dei danni ambientali con la creazione di posti di lavoro in ambito ecologico. Facendo procedere di pari passo il recupero dell’ambiente con l’eliminazione della povertà, la Cina ha rafforzato il recupero ecologico e la protezione ambientale nelle aree povere, incrementando i trasferimenti finanziari governativi nelle zone cruciali dal punto di vista ambientale e allargando la platea dei destinatari di tali politiche di sostegno.

Dal 2013 un totale di 4,97 milioni di ettari di terreni agricoli nelle zone povere è stato riconvertito in aree forestali e prative. 1,1 milione di persone sono diventate guardie forestali e sono nate 23.000 cooperative o squadre di forestazione. Secondo la FAO, la Cina è leader nella forestazione mondiale, avendo da sola aumentato del 25% l’area fogliare del pianeta nel periodo fra il 1990 e il 2020. Anche in questo campo, le misure di AMP sono state portate avanti dal settore statale in sinergia con quello privato. 

4) potenziare il sistema scolastico nelle aree depresse

E’ solo attraverso l’istruzione che si può spezzare il cerchio generazionale della povertà. Il governo ha sostenuto in modo crescente le scuole nelle zone in povertà per migliorarne condizioni, qualità di insegnamento e risorse finanziarie. Tutte le scuole elementari e medie ora hanno accesso a Internet e la maggior parte sono dotate di aule multimediali, inoltre anche la qualità del cibo fornito dalle mense scolastiche è stata migliorata. La dispersione scolastica è stata combattuta vigorosamente, per fare in modo di recuperare i circa 200.000 alunni provenienti da famiglie povere che avevano abbandonato la scuola, secondo calcoli del 2013.

Diciassette milioni di insegnanti rurali hanno seguito corsi di formazione e 190.000 sono stati destinati a scuole in aree povere. Il governo ha offerto corsi di cinese mandarino a insegnanti, contadini e pastori nelle zone abitate da minoranze etniche, per rendere le persone svantaggiate di queste zone più competitive sul mercato del lavoro.

5) fornire assistenza sociale a chi non riuscisse comunque a uscire dalla povertà.

La quinta misura adottata dall’AMP è l’assistenza sociale. Le persone più vulnerabili ricevono assegni di assistenza. I servizi e i sussidi sono stati potenziati, come anche la funzionalità dei centri di prestazione. Gli assegni di assistenza nelle zone interessate dall’AMP sono cresciuti in media del 188.3% dal 2012 al 2020. 

Verificato che invalidità e malattie sono fra le maggiori cause della povertà rurale, particolare attenzione è stata attribuita all’assistenza sanitaria nelle campagne, dove si è incrementato il numero degli ospedali e dove sono stati inviati molti operatori sanitari oltre che studenti e specializzandi in medicina. Inoltre tutte le contee povere sono servite dalla telemedicina e oltre mille degli ospedali maggiori sono stati affiancati a ospedali nelle contee impoverite.

Verifica 

L’efficacia della campagna è stata verificata a livello nazionale utilizzando principalmente tre strumenti: verifiche incrociate da parte di Province diverse, perizie di soggetti terzi, monitoraggio sociale.

Dopo la certificazione di uscita dalla povertà estrema, i soggetti in questione godranno ancora delle misure di sostegno per un lasso di alcuni anni per accertarsi che la nuova condizione si sia consolidata.

Standard e procedure sono stati chiaramente regolamentati, sia per evitare possibili illeciti, sia per impedire che chi emergesse dalla povertà non continuasse a godere del sostegno a cui non aveva più diritto. 

Nonostante le precauzioni, le procedure di verifica hanno rivelato diverse falle nel sistema, con errori nell’inserimento dei dati, cattiva gestione dei fondi, e altre violazioni disciplinari.

La corruzione si è rivelata uno dei problemi di fondo. Dall’inizio del suo mandato nel 2013, Xi ha individuato come prioritaria la lotta alla corruzione e dal 2012 alla prima metà del 2020 oltre 3,2 milioni di funzionari sono stati condannati per reati legati alla corruzione. Il governo ha evidenziato che fra tutti i processi penali contro casi di corruzione svolti nel corso del 2020 un terzo era collegato alla campagna AMP. 

Non sorprende che la campagna anticorruzione goda di un vasto consenso in Cina e che abbia contribuito a fare raggiungere al governo cinese un forte sostegno popolare: secondo uno studio dell’Università di Harvard, esso è salito fra il 2003 e il 2016 dall’86 al 93%.

Aiutare chi è uscito dalla povertà a restarne fuori

La Cina continua a monitorare qualsiasi segno di ritorno alla povertà per mettere in atto le necessarie misure di sostegno. Si considerano usciti dalla povertà estrema i soggetti che non vi siano ricaduti dopo un certo periodo, durante il quale essi godono ancora delle misure di sostegno. In seguito le risorse della TPA verranno destinate alla rivitalizzazione delle aree rurali.

La Cina continuerà a sostenere le aree uscite dalla povertà nello sviluppo dei propri comparti industriali specialistici e ad aiutare chi è uscito dalla povertà a mantenere impieghi stabili.

Saranno mantenuti e migliorati sistemi e pratiche che si sono rivelati efficaci, quali l’invio di quadri e squadre di lavoro residenti, la collaborazione fra regioni orientali e occidentali, forme di sostegno tramite affiancamento e misure di assistenza sociale.

Si intensificheranno gli sforzi per aiutare i soggetti emersi dalla povertà a sviluppare la fiducia in se stessi e per facilitarne l’accesso all’istruzione, in modo che possano crearsi una vita migliore grazie al proprio impegno personale.

Conclusioni

Kuijiu è un remoto villaggio situato a 3000 m. di altitudine in una delle aree più povere della Provincia del Sichuan, i cui abitanti appartengono in maggioranza alla minoranza etnica Yi.

Nadim Diab, produttore di CGTN, nel 2019 ha condiviso per un periodo la dura esperienza di una squadra di lotta contro la povertà inviata nel villaggio. 

Un anno dopo vi è tornato per girare il documentario “Working in China’s poorest village – Lavorare nel villaggio più povero della Cina”.

Ne consigliamo la visione, perché permette di farsi un’idea del paziente e complesso lavoro di tessitura intrapreso dagli uomini e dalle donne che a lungo hanno condiviso, sostenuto e contribuito a migliorare le condizioni di vita proibitive degli abitanti del villaggio.

La campagna di “alleviamento mirato della povertà” lungi dall’essere un pranzo di gala, è stata una sorta di guerra in cui hanno perso la vita oltre 1.800 membri del partito e funzionari

Conseguito l’obiettivo di eliminare la povertà estrema, la Cina si è impegnata a raggiungere l’obiettivo della prosperità comune entro il 2035, vale a dire assicurare a ciascun cittadino standard di vita soddisfacenti, con pari possibilità di accesso a istruzione, assistenza sanitaria e altri servizi.

Sfortunatamente, le agenzie dell’ONU segnalano invece un peggioramento dei numeri nella lotta alla povertà al di fuori della Cina: nel 2020 oltre 71 milioni di persone, localizzate soprattutto nell’Africa subsahariana e in Asia meridionale, sono piombate nella povertà. Le stesse agenzie stimano che la crisi economica, unita alla pandemia, trascinerà nella povertà entro il 2030 251 milioni, portando il numero complessivo a oltre un miliardo.

Per questo articolo abbiamo abbondantemente attinto a Servire il popolo: l’eliminazione della povertà estrema in Cina, studio condotto da Tricontinental, istituto di ricerca sociale che – citiamo dalla descrizione che danno di sé – “sta, per usare le parole di Franz Fanon, con i dannati della Terra per creare un mondo di esseri umani”.

Lasciamo dunque a loro l’ultima parola: “La storica sconfitta della povertà estrema non fornisce un modello che possa venire direttamente applicato ad altri Paesi, perché ciascuno ha una storia diversa e deve scegliere un percorso distinto da percorrere.

Quello che l’esperienza della Cina può offrire, invece, è un insegnamento e una ispirazione per il mondo, soprattutto per i Paesi del Sud del mondo.

Il compito di sollevare i poveri della Terra è una colonna portante nella proposta cinese di un “futuro condiviso per l’umanità”. 

Questa visione, propugnata dal Presidente Xi, immagina un futuro che si basi sul multilateralismo e su una prosperità condivisa, in contrapposizione con l’egemonia occidentale”.

Qui l’articolo completo.

 

Fonti: 

Serve the People: the Eradication of Extreme Poverty in China

Working in China’s Poorest Village, documentario

La Banca Mondiale sulla campagna di eliminazione della povertà

Gli obiettivi del Millennio della FAO

Rapporto FAO del 2020 sulle risorse forestali globali 

Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

Libro bianco del Consiglio di Stato Cinese

04/12/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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