Lo scorso 29 novembre ha avuto luogo la Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese, istituita dalle Nazioni Unite nel 1977 per celebrare l'anniversario della risoluzione 181 in favore della “soluzione a due Stati”. In occasione di questo anniversario, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione storica che riconosce il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione, all'indipendenza e alla libertà dall'occupazione israeliana, sottolineando che tali diritti sono "inalienabili, incondizionati e non negoziabili", e respingendo le condizioni imposte da Israele con il pretesto delle misure di sicurezza. A favore della risoluzione hanno votato 170 Paesi, mentre sei si sono opposti Israele, Stati Uniti, Argentina, Paraguay, Micronesia e Nauru.
Come avviene da sempre, i Paesi socialisti sono stati in prima fila nel riaffermare il proprio sostegno alla causa palestinese.
Intervenendo a un incontro ufficiale delle Nazioni Unite, il Presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato che la questione palestinese è al centro del problema mediorientale e riguarda l’equità e la giustizia internazionale: “La soluzione fondamentale - ha affermato Xi - è attuare la soluzione dei due Stati e promuovere una risoluzione politica della questione palestinese, istituendo uno Stato palestinese indipendente, con piena sovranità, basato sui confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale, garantendo al popolo palestinese il diritto alla statualità, il diritto all’esistenza e il diritto al ritorno”.
Xi ha sottolineato che la Cina è sempre stata un convinto sostenitore della giusta causa del popolo palestinese per ristabilire i propri diritti nazionali legittimi e ha sempre appoggiato tutte le fazioni palestinesi nel rafforzare l’unità e attuare la Dichiarazione di Pechino sull’unità nazionale palestinese per realizzare la riconciliazione interna. Dobbiamo infatti ricordare che il governo della Repubblica Popolare si è recentemente reso protagonista di un’importante mediazione tra i due principali partiti palestinesi, Ḥamās e al-Fatḥ (meglio noto in italia come Fatah), al fine di raggiungere una linea comune per la difesa dei diritti del popolo palestinese.
Infine, il leader cinese ha ribadito che “la Cina sostiene fermamente l’ingresso della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e appoggia la convocazione di una conferenza di pace internazionale più ampia, autorevole ed efficace”. A tal proposito, ricordiamo che attualmente la Palestina gode solamente dello status di membro osservatore dell’ONU.
Anche il Presidente vietnamita Lương Cường ha mandato diversi messaggi ufficiali in occasione della Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese. Il capo della Repubblica Socialista ha riaffermato il forte sostegno e la solidarietà del Vietnam nei confronti del popolo palestinese nella sua giusta lotta per l'indipendenza e la libertà, in considerazione del fatto che i conflitti in escalation hanno causato decine di migliaia di morti, ferito centinaia di migliaia di persone e ridotto in macerie molte abitazioni.
Il Presidente Cường ha ribadito la posizione coerente del Vietnam sulla necessità di risolvere la questione palestinese attraverso mezzi pacifici, basati sul rispetto del diritto internazionale e delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, garantendo i diritti legittimi di tutte le parti coinvolte, in particolare i diritti inalienabili del popolo palestinese, inclusi il diritto di istituire uno Stato indipendente e sovrano che coesista pacificamente e in sicurezza accanto allo Stato di Israele. “Il Vietnam è pronto a unirsi agli sforzi internazionali per promuovere il dialogo, la riconciliazione e l'assistenza umanitaria per le popolazioni nelle aree di conflitto, contribuendo così alla pace, alla sicurezza e alla stabilità nella regione e nel mondo”, ha scritto Cường.
Ricordiamo che la Repubblica Socialista del Vietnam è stato uno dei primi Paesi al mondo a riconoscere la Palestina come Stato indipendente il 19 novembre 1988, solamente quattro giorni dopo la dichiarazione d’indipendenza palestinese. Inoltre, la capitale Hà Nội ospita un’ambasciata palestinese sin dal 1982, situata in un edificio attiguo a quello dell’ambasciata italiana.
Sempre per la ricorrenza del 29 novembre, Cuba ha organizzato un evento della Tribuna Antimperialista a Sancti Spíritus, con la partecipazione del Presidente Miguel Díaz-Canel. Qualche giorno prima, il Ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla era intervenuto in una seduta straordinaria virtuale del Gruppo di amici in difesa della Carta delle Nazioni Unite. Durante l'incontro, Rodríguez ha denunciato l'attuale escalation di violenza che, dopo oltre un anno di attacchi sistematici e cruenti, ha causato più di 100 mila feriti e oltre 43 mila morti. Il Ministro ha inoltre condannato il comportamento del governo degli Stati Uniti, che fornisce armi e risorse finanziarie a Israele garantendone l'impunità.
Allargando il discorso a tutta la questione mediorientale, il massimo rappresentante della diplomazia cubana ha respinto con fermezza le aggressioni di Israele contro il Libano, la Siria e l’Iran, definite una “flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, mettendo seriamente in pericolo la stabilità e la sicurezza regionale e internazionale”. Secondo una nota del Ministero degli Affari Esteri cubano, Rodríguez ha ribadito il fermo sostegno di Cuba al legittimo diritto della Palestina di diventare senza ulteriori ritardi uno Stato membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.
Al termine della seduta, i Paesi partecipanti hanno adottato una Dichiarazione Politica che denuncia il genocidio di Israele nei territori palestinesi occupati, compiuto con la complicità degli Stati Uniti, un Paese che impone l'inazione del Consiglio di Sicurezza per raggiungere un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza. Il documento accoglie inoltre con favore la procedura di contenzioso avviata dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia, alla quale alcuni membri del Gruppo di Amici, inclusa Cuba, hanno aderito.
All’appello dei sostenitori della causa palestinese non poteva poi mancare la Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord). Il 29 novembre, la stampa ufficiale nordcoreana ha diffuso attraverso tutti i propri mezzi un articolo di condanna delle atrocità commesse da Israele contro il popolo palestinese, leggibile in forma integrale cliccando qui. Nel testo, che chiede l’immediato cessate il fuoco a Gaza, si ricorda che “i palestinesi, privati del loro territorio a causa delle manovre degli Stati Uniti e di Israele, hanno condotto una lunga e attiva lotta per porre fine all’occupazione straniera e riconquistare i loro diritti nazionali” .
La Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese ha nuovamente messo in luce la drammaticità della questione palestinese, rinnovando l’attenzione della comunità internazionale sulla necessità di porre fine all’occupazione e garantire al popolo palestinese il diritto all’autodeterminazione, alla libertà e alla pace. Gli interventi dei leader di diversi Paesi, tra cui Cina, Vietnam, Cuba e Corea del Nord, evidenziano come il sostegno alla causa palestinese rimanga un tema centrale per molti governi, in particolare quelli dei Paesi socialisti, che continuano a svolgere un ruolo attivo nel denunciare le violazioni del diritto internazionale e nel promuovere soluzioni pacifiche. La solidarietà espressa in occasione del 29 novembre rappresenta un importante segnale politico, ma sarà necessario trasformare questa mobilitazione simbolica in azioni concrete per fermare la violenza, promuovere il dialogo e garantire al popolo palestinese un futuro di dignità e autodeterminazione.