Come avevamo annunciato nel nostro precedente articolo, il 10 dicembre ha avuto inizio la prima fase di sperimentazione umana del vaccino prodotto dalla società vietnamita Nanogen Pharmaceutical Biotechnology Jsc, in collaborazione con l’Accademia medica militare del Vietnam, denominato Nanocovax. Per questa fase sono stati selezionati venti volontari, di età compresa tra 18 e 40 anni, ai quali è stato somministrato il vaccino.
Minh Anh, una studentessa venticinquenne di medicina che ha svolto delle ricerche sul Covid-19, è stata la prima vietnamita a vedersi somministrato il vaccino. “In Vietnam, gli sforzi di prevenzione del Covid-19 sono molto buoni, senza incidenti mortali causati direttamente dal virus. Ma si è diffuso a livello globale e ha ucciso così tante persone” ha affermato la giovane volontaria. “Dire che non sono preoccupata o spaventata non sarebbe veritiero. Ma ho fede. Anche se dovessero esserci effetti collaterali, avrei la priorità nelle cure” ha aggiunto.
“Dobbiamo essere proattivi e ottenere il vaccino Covid-19 il prima possibile” ha affermato il ministro della Sanità, Nguyễn Thanh Long, per questo importante avvenimento che rappresenta una pietra miliare nella ricerca scientifica vietnamita. Le parole di Long dimostrano come il Vietnam continui a prendere sul serio la questione riguardante la pandemia, nonostante la Repubblica Socialista sia ad oggi uno dei Paesi meno colpiti al mondo, avendo registrato meno casi positivi della Repubblica di San Marino nonostante una popolazione di oltre 98 milioni di abitanti.
Long ha aggiunto che il ministero creerà tutte le condizioni favorevoli per le unità di produzione di vaccini, comprese procedure amministrative più rapide per la registrazione e l’autorizzazione dei prodotti. Il vaccino della Nanogen, del resto, è uno dei quattro candidati interamente prodotti in Vietnam che attualmente sono in fase di sperimentazione, insieme a quelli frutto delle ricerche della Vabiotech, della Polyvac e dell’Ivac (Institute of Vaccines and Medical Biologicals). Attualmente, il vaccino della Nanogen è considerato come il più promettente, avendo ottenuto riscontri positivi nei test sugli animali, mentre gli altri stanno proseguendo le sperimentazioni sugli animali prima di passare a quelle sull’uomo.
L’obiettivo dichiarato dal ministro Nguyễn Thanh Long e dal direttore della Nanogen Pharmaceutical Biotechnology Jsc, Hồ Nhân, è quello di passare a una somministrazione di massa del vaccino nei prossimi mesi, probabilmente a maggio, quando avrà inizio la produzione in serie del Nanocovax. Attualmente, come detto, il vaccino si trova nella prima fase della sperimentazione umana, che dovrebbe durare circa un mese, coinvolgendo sessanta persone alle quali saranno somministrate dosi diverse del prodotto. La seconda fase, invece, dovrebbe coinvolgere circa seicento volontari per la durata di due-tre mesi, seguita da una terza fase, i cui dettagli ancora non sono stati rivelati.
Per più di sei mesi, oltre 300 specialisti dell’azienda hanno lavorato senza sosta al progetto del vaccino. Sono state completate le fasi di base, tra cui sintesi proteica, purificazione, finalizzazione della formula finita, ripetuti test di tossicità e altri test su topi e scimmie. Il vaccino ha effetti collaterali ma questi non sono significativi, sostiene l’azienda. Alcuni ratti hanno sviluppato prurito e hanno sofferto di lieve irritazione al sito di iniezione per circa mezz’ora. Per il resto, i roditori hanno proseguito la propria vita senza mostrare segni di tossicità e alimentandosi normalmente. Secondo gli studi chirurgici, il cuore, i reni e i polmoni dei ratti a cui è stato iniettato il vaccino Nanocovax non hanno mostrato alcuna anomalia.
Il vaccino Nanocovax dovrebbe avere un prezzo massimo di 500.000 đồng per dose, ma questo dovrebbe essere incluso nell’elenco dei farmaci coperti dall’assicurazione sanitaria, rendendolo alla portata di tutti i vietnamiti.
Per quanto riguarda il vaccino prodotto dalla Vabiotech, che era stato il primo a essere approvato dalle autorità vietnamite, questo dovrebbe essere somministrato ai primi volontari all’inizio del 2021, come affermato da Đỗ Tuấn Đạt, presidente della società. Il vaccino dell’Ivac, invece, dovrà ottenere l’autorizzazione del governo per iniziare le sperimentazioni sull’uomo a marzo.
Nel frattempo, il Vietnam prosegue i propri sforzi per combattere la pandemia anche dal punto di vista della politica internazionale. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione redatta dal Vietnam e da altri quattro paesi (Canada, Spagna, Niger, Saint Vincent e Grenadine) per dichiarare il 27 dicembre Giornata internazionale della preparazione alle epidemie, che sancisce “la necessità di rafforzare la prevenzione delle epidemie applicando le lezioni apprese sulla gestione dell’epidemia e su come prevenire l’interruzione dei servizi di base e aumentare il livello di preparazione al fine di avere la risposta più tempestiva e adeguata a qualsiasi epidemia che potrebbe insorgere”.
Il delegato vietnamita, Đặng Đình Quý, ha proposto il 27 dicembre in quanto anniversario della nascita dello scienziato francese Louis Pasteur. “La pandemia ci ha colti alla sprovvista, ma è anche servita da campanello d’allarme per migliorare la nostra preparazione” ha detto l’ambasciatore del Vietnam alle Nazioni Unite. “Riteniamo che l’osservazione di una Giornata internazionale sulla preparazione alle epidemie sarà un modo importante per raggiungere questo obiettivo” ha concluso.