Il sogno di Varoufakis con DiEM25

DiEM25 è l’infrastruttura che vuole raccogliere i democratici europei di qualsiasi orientamento politico per elaborare una risposta comune alle crisi in atto.


Il sogno di Varoufakis con DiEM25 Credits: https://www.flickr.com/photos/marclozano/

BRUXELLES. Ha fatto anche un primo giro in Italia l’economista Varoufakis, già ministro nella Grecia di Tsipras.

Un politico con idee chiare sul presente dell’Europa che sta attraversando oggi cinque crisi: debito,sistema bancario, povertà, bassi investimenti, migrazioni. Così Varoufakis con altri chiedono un cambiamento fondamentale: le istituzioni dell’UE, che sono state progettate per servire l’industria devono diventare completamente trasparenti e responsabili verso i cittadini europei. DiEM25 ha così una visione di lungo periodo che vede i cittadini europei scrivere la Costituzione Democratica dell’Unione Europea. Allora, DiEM25 è un movimento di democratici, paneuropeo e senza confini. Una sfida ai poteri che governano attualmente l’Europa che si sta disintegrando. Con un efficace slogan quelli di Diem25 sostengono che “gli europei stanno perdendo la fiducia nella possibilità che vi siano soluzioni europee ai problemi europei”. Mentre la fiducia nell'UE è un po’ dovunque in declino, si assiste alla crescita di misantropia, xenofobia e pericolosi nazionalismi. Un processo che va fermato per non assistere al ritorno agli anni '30 del XX secolo con le nefandezze che in quegli oscuri anni si compirono. “Ecco perché ci siamo riuniti – ci dice Varoufakis - a dispetto delle nostre diverse tradizioni politiche: Verdi, Sinistra radicale, Liberali per riuscire a raddrizzare questa china pericolosa in cui L'UE sta scivolando”. Insomma c’è un visionario sogno: “l'UE deve diventare il luogo della prosperità condivisa, della pace e della solidarietà per tutti gli europei. Dobbiamo agire rapidamente, prima che l'UE si disintegri”.

DiEM25 ha, quindi, un solo obiettivo ovvero quello di promuovere principi e valori incorporati nel suo manifesto fondativo sulla base di azioni democratiche partecipate. I “Principi Organizzativi” proposti all’avvio del movimento hanno lo scopo di aiutare l’organizzazione del lavoro e delle attività di DiEM25 in modo coerente con gli obiettivi che si vogliono raggiungere. E’ così che la missione di DiEM25 è l’unione dei democratici superando confini, culture, movimenti e appartenenze partitiche, evitando di adottare una struttura federale e minimizzando la centralizzazione delle attività di gestione. Per cui è stata proposta una organizzazione fatta da un unico Collettivo Coordinatore armonizzatore di tutte le azioni di DiEM25, un Comitato Consultivo, un Consiglio di Approvazione. I Collettivi Spontanei DiEM25, già costituiti, agiranno a livello locale municipale e nazionale. Varoufakis ha ribadito che una prima tappa di verifica saranno le elezioni per il Parlamento UE del 2020.

Per dare a DiEM25 il necessario status giuridico, il movimento è stato registrato come Organizzazione Internazionale secondo la normativa Belga e la normativa dell’Unione Europea, così è assicurata legittimità legale su tutto il territorio dell’Unione Europea senza il bisogno di costituire delle Organizzazioni Non Governative in tutti i 28 Stati componenti.

DiEM25 ha stabilito la priorità della versione inglese su qualsiasi traduzione per i suoi documenti e le informazioni legali.

Come è nato il movimento? Fonti attendibili parlano di costruzione spontanea da parte di soggetti fondatori che lo hanno fatto apparire dal nulla, coltivando un po’ a casaccio l’idea di un’associazione pan-europea mirante a creare un movimento che democratizzasse l’Europa in generale e le istituzioni dell’Unione Europea in particolare rafforzando la sovranità democratica a livello locale, cittadino, regionale e nazionale. Era giunto il momento di strutturarsi formalmente, siamo al 9 Febbraio 2016.

Però, ci tiene a sottolinearlo più volte Varoufakis “il proposto Collettivo di Coordinamento non agirà come un comitato centrale di indirizzo politico”. Infatti è stato deciso che questo Collettivo coordinerà tutte le attività, come eventi, assemblee, campagne che saranno proposte dai Consiglieri, dai componenti e dal Consiglio di Approvazione DiEM25 che in alcuni casi dal 9 febbraio 2016 ha approvato ex-post alcuni comunicati stampa dopo gli attacchi terroristici a Parigi e Bruxelles.

Il Collettivo di Coordinamento è composto da 12 membri eletti/selezionati con modalità già ampiamente descritte nei documenti formali fondativi, in cui non manca che DiEM25 è un movimento ‘femminista’ che promuove l’equilibrio tra i generi con la modalità della parità di genere in tutti i suoi organismi. Chi sono gli attuali componenti? Eccoli qua: Noam Chomsky, Brian Eno, Zoe Gardner, Srećko Horvat, Lorenzo Marsili, Yanis Varoufakis, Thomas Seibert, Elif Şafak, Igor Stokfiszewski, Vivienne Westwood e Agnieszka Wisniewska.

Per qualche “cadreghista” in giro per la sinistra alternativa c’è un passaggio importante nel manifesto fondativo: “Nessun individuo che occupa un incarico pubblico o che detiene una posizione di responsabilità in un partito politico (come membro del direttivo nazionale o della segreteria) può far parte del CC”.

Ci sono anche i Coordinatori del Team Comunicazione, quello dei Volontari, quelli della Finanza e Contabilità; del gruppo artistico e di Segreteria .

E’ intenzione del CC riunirsi una volta a settimana (prevalentemente in teleconferenza) presieduto con il sistema di rotazione trimestrale che assicurerebbe un’alta frequenza di ricambio della presidenza. Cellule e spina dorsale di DiME25 sono i collettivi spontanei, ma è il CC che deve organizzare campagne a livello municipale, regionale e nazionale di valore che, già si dice, trascende le capacità dei singoli collettivi spontanei locali. Il Collettivo di Coordinamento CC si sta già muovendo per promuovere, inizialmente come programma pilota per poi maturare in un network pan-europeo, la creazione di strutture ufficiali di DiEM25 che racchiudano al loro interno i componenti di un determinato gruppo linguistico, di una città, di una regione o di un Paese, per portare avanti campagne a livello cittadino, regionale nazionale (a es. DiEM25 in UK, DiME25 in Italia, DiEM25 in Dublino, ecc.).

Abbiamo capito che l’obiettivo politico di DiEM25 è quello di mettere insieme, dal basso verso l’alto, un’Agenda Progressiva Europea (Progressive Agenda for Europe, PAE) democratica che affronti sistematicamente le sfide sistemiche che il continente ha davanti.

“Dal punto di vista organizzativo, il processo di formazione della PAE giocherà un ruolo centrale per mobilitare i membri, gli esperti e l’opinione pubblica nel perseguimento dell’agenda” affermano coralmente gli attuali componenti del CC. Sono al momento sei le sfide sistemiche che sono state identificate durante l’inaugurazione di DiEM25 a Berlino il 9 Febbraio 2016 come principali capisaldi della PAE:

Europa Trasparente (introdurre il governo trasparente in tutta Europa), Europa Aperta (Politiche per i Rifugiati e le Migrazioni), Europa al Lavoro (Lavoro, tecnologie, occupazione e distribuzione del reddito, oltre il contratto capitale-lavoro, reddito di base), New Deal Europeo: (razionalizzare l’economia europea), Energia Verde e Sovranità Tecnologica (investimenti innovativi su larga scala per energia verde e pratiche sostenibili, messa in sicurezza della sovranità tecnologica Europea), Costituzione Europea (immaginare una costituzione democratica pan-Europea e il processo per realizzarla).

Ci dicono che DiEM25 “è impegnato nello sviluppo, entro la fine del 2017, di un vero e proprio Documento Programmatico per ognuna delle sei questioni/sfide” appena descritte

Andrebbe sottolineato come DiEM25 ha la necessità di una struttura legale solida in tutta l’Unione Europea. È di fondamentale importanza soprattutto per assicurare la piena trasparenza e inattaccabilità – sia legalmente sia politicamente – delle attività di raccolta ed erogazione dei fondi.

“Per evitare di registrare DiEM25 in ognuno dei 28 Stati Membri dell’Unione Europea, DiEM25 verrà registrata a Bruxelles come Associazione Internazionale No-profit (International Non-Profit Making Association, INPMA)” ci viene detto. Tale assetto associativo sarà accompagnato dall’apertura di un conto di deposito bancario in cui confluiranno tutte le somme di denaro raccolte nell’Unione Europea e da cui tutti i pagamenti saranno effettuati.

La legge belga, sotto cui DiEM25 è stato riconosciuto come una INPMA, richiede una struttura di gestione particolare che non corrisponde perfettamente ai Principi Organizzativi di DiEM25. Per questo motivo la costituzione ufficiale di DiEM25 è diversa dal sistema di gestione di DiEM25 come descritto nei suoi Principi Organizzativi. Può esserci confusione? “Gli organi e i rappresentanti richiesti dalla struttura legale di gestione non avranno alcuna autorità sopra il lavoro politico di DiEM25. Essi saranno solamente responsabili di riferire alle autorità legali belghe, in conformità alla legge vigente, le decisioni prese dagli organi di DiEM25 descritti nei Principi Organizzativi” è la risposta tecnica.

Si è compreso a sufficienza che gli scopi dell’Associazione sono: la democratizzazione dell’Unione Europea; la promozione della trasparenza nel processo decisionale dell’UE che è spesso nascosto dietro un linguaggio tecnico complesso e complicato, l’assoggettamento della burocrazia dell’UE alla volontà dei popoli sovrani europei, lo smantellamento dell’incallito dominio del potere delle multinazionali sulla volontà dei cittadini. E ancora: ripoliticizzare le regole che governano il mercato unico europeo e la valuta comune.

Insomma Varoufakis non vuole uscire dall’UE né dall’euro, intende soltanto cambiare molte cose.

DiEM25 attualmente ha più di 60mila aderenti.

A Milano, nel corso di un dibattito con l’ex-Sindaco Pisapia, Varoufakis gli ha espresso il desiderio di averlo tra i promotori di DiEM25 Italia, ma la risposta affermativa non s’è sentita. Pisapia, preso com’è dai fatti italiani e dallo stagno della sinistra al PD, ha glissato, forse ci penserà.

Leggendo le liste dei firmatari nei diversi Paesi UE si trovano molti cattedratici di rilevanza internazionale, economisti alternativi per nuove politiche che superino il capitalismo e il liberismo imperante nell’UE.

Stare alla finestra o intestardirsi a trovare un nuovo soggetto aggregante i ricercatori nella sinistra alternativa di posti nelle istituzioni, creatori di tavoli spesso senza le gambe, piuttosto che partecipare almeno al dibattito messo in campo per trasformare il Parlamento europeo con un movimento transnazionale composto da personalità di spicco, rischia di disgregare ancora di più ciò che solido non è.

A proposito: l’acronimo DiEM25 significa Democracy in Europe Movement.

07/10/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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