“I crimini di cui stanno rendendo protagonisti i membri dell’ISIS (Daesh, in arabo) nel campo profughi palestinese di Yarmouk favoriscono gli interessi del regime israeliano”, dichiarano i rappresentanti politici palestinesi. L’attacco contro il campo palestinese proporio alla vigilia dell’incontro per la Rinconciliazione promosso dal governo siriano.
di Resumen Latinoamericano
Nelle dichiarazioni rilasciate martedì scorso ai mezzi di comunicazione, un’alta carica dell’ufficio politico di Hamas, Ezat al-Rashq, ha fatto appello alla comunità internazionale di mobilitarsi per fermare le atrocità commesse dai miliziani dell’ISIS (Daesh, in arabo) contro i rifugiati palestinesi del campo di Yarmouk. Definendo “disastrosa” la situazione in cui si trovano i palestinesi residenti in quell’accampamento, il politico palestinese ha chiesto di porre fine agli attentati contro i profughi e la fine totale dell’assedio contro Yarmouk imposto dai terroristi dell’ISIS. Al-Rashq ha dichiarato inoltre che, dopo avere messo fine a questi atti violenti contro i palestinesi, il mondo deve tentare di trovare una soluzione definitiva per porre termine alle sofferenze dei rifugiati palestinesi.
Anche Zakaria al-Aqa, un membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), martedì scorso ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di adottare una risoluzione di carattere urgente per salvare Yarmouk. Al-Aqa ha dichiarato che l’OLP si è messa in contatto col Governo di Damasco ed è riuscita a far aprire un corridoio sicuro nel nord di Yarmouk per trasportare fuori i feriti e circa 500 famiglie. Secondo quanto ha dichiarato, i terroristi dell’ISIS non sono ancora riusciti ad occupare tutto il campo ed i palestinesi residenti nel nord stanno resistendo agli attacchi di questo gruppo ultraviolento. Il rappresentante politico palestinese ha detto apertamente che sono solo palestinesi quelli che stanno lottando contro i terroristi dell’ISIS e nessun altro gruppo armato non palestinese è presente in quell’accampamento.
Versione confermata anche dal segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Jaled Abdolmajid, che ha dichiarato alla catena televisiva libanese Al-Mayadeen che i combattenti palestinesi continuano a lottare anche in queste ore contro i terroristi all’interno del campo palestinese. Gruppi militari palestinesi hanno cominciato già lo scorso giovedì delle operazioni di resistenza per respingere gli attacchi dei takfiri (eretici) di Daesh per liberare il campo.
In commenti simili fatti domenica scorsa, un altro dirigente di Hamas, Mohamad Abu Askar, aveva sottolineato come gli ultimi avvenimenti ad Al-Yarmuk sono favorevoli agli interessi del regime israeliano definendo una “catastrofe umanitaria” la situazione in questo accampamento.
L’attacco, infatti, è avvenuto proprio quando il ministero siriano per la Riconciliazione aveva programmato per mercoledì 1 aprile una cerimonia nel campo palestinese di Yarmouk, alla periferia di Damasco. Ma poco prima, Yarmouk è stato attaccato da elementi armati provenienti dalla vicina località di Hajar el-Aswad, alleati con alcuni ex militanti di Hamas che precedentemente erano passati col Fronte al-Nusra ed ora si presentano come membri dell’ISIS. Per diverse ore, questi miliziani dell’ISIS hanno scatenato dei feroci combattimenti contro combattenti di differenti milizie palestinesi, tra i quali si trovano molti dei loro ex-compagni di Hamas. Alla fine del pomeriggio, i jihadisti controllavano la maggior parte del campo. Ma durante la notte stessa l’Esercito Arabo Siriano ha dispiegato dei rinforzi obbligando l’ISIS a ritirarsi parzialmente.
E’ dalla fine del 2012 che alcuni miliziani del movimento palestinese Hamas, fedeli al leader Khaled Meshaal, avevano aperto il campo di Yarmouk ai jihadisti del Fronte al-Nusra (affiliato ad al-Qaeda) ed a ufficiali del Mossad israeliano incaricati di assassinare i leader di Al-Fatah e del FPLP (il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) che lì risiedevano.
Un giorno dopo l’assalto, la Cancelleria siriana aveva subito chiesto l’aiuto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e del Consiglio di Sicurezza di questa organizzazione internazionale per obbligare i paesi patrocinatori del terrorismo a cacciare fuori i terroristi da Yarmouk. Infatti, negli ultimi quattro anni diverse regioni della Siria sono diventate bersaglio degli attacchi di gruppi armati terroristici appoggiati dai paesi occidentali e regionali (ad es. il Qatar) che cercano di abbattere il Governo legittimo di Damasco. Il conflitto siriano ha provocato fino ad oggi più di 215.000 morti e provocato la fuga di milioni di cittadini.