I 5 Eroi cubani detenuti ingiustamente nelle carceri USA

“Che cosa potevamo fare noi?, Che cosa dovevamo fare noi? Difenderci, con l’intelligenza, con le idee, con lo spirito di sacrificio dei nostri giovani ” Fidel Castro . 


I 5 Eroi cubani detenuti ingiustamente nelle carceri USA

 “Che cosa potevamo fare noi?, Che cosa dovevamo fare noi? Difenderci, con l’intelligenza, con le idee, con lo spirito di sacrificio dei nostri giovani ” Fidel Castro .

Il giorno 12 Settembre 1998 a Miami furono arrestati e condotti in cella d’ isolamento cinque eroi cubani: Gerardo Heràndez, Ramòn Labanino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzàles, Renè Gonzàles con l’accusa, falsa e mai provata, di “cospirazione” contro gli Stati Uniti d’America.
Ma facciamo un passo indietro per capire meglio questa vicenda, su cui tutti i mezzi di informazione hanno mantenuto, non certo per caso, un assoluto e impenetrabile silenzio.

Alcuni mesi prima, nel Giugno del 1998, il governo cubano, sulla base del lavoro realizzato dal ministero dell’interno con la collaborazione dei cinque eroi cubani, consegnò alle autorità investigative statunitensi ed in particolare all’FBI un dettagliato rapporto corredato di prove audio e video filmate in cui si dimostrava che nel territorio statunitense ed in particolare nell’area della città di Miami erano attive ed operanti diverse organizzazioni terroristiche responsabili dei gravi atti terroristici avvenuti sul territorio cubano a partire dagli anni sessanta [1]. Questo lavoro che oggi chiameremmo di “intelligence” fu possibile grazie all’immenso contributo dei cinque eroi che infiltrandosi tra le pieghe delle organizzazioni terroristiche dela mafia cubano-americana riuscirono ad ottenere informazioni preziose sulla struttura ed il funzionamento di tali organizzazioni.
La reazione delle istituzioni statunitensi di fronte all’evidenza schiacciante del rapporto consegnato dalle autorità cubane fu violenta ed inconcepibile: invece di procedere duramente nei confronti delle suddette organizzazioni terroristiche paramilitari fu costruito un teorema accusatorio nei confronti dei cinque eroi nel quale venivano accusati di “cospirazione” contro il governo degli Stati Uniti e per questo paragonati a pericolosi terroristi. In seguito, dopo un processo farsa, i cinque furono condannati a pene severissime, per usare un eufemismo: Gerardo due ergastoli e quindici anni, Ramon un ergastolo e diciotto anni, Antonio un ergastolo e dieci anni, Renè 15 anni, Fernando 19 anni. Ancora oggi, dopo sedici anni, sono ancora rinchiusi nelle carceri statunitense Gerardo, Ramon ed Antonio.

Questa terribile vicenda mostra ancora una volta il volto più feroce dell’imperialismo americano. La gravità, oltre alle tremende pene inflitte ai cinque, sta nel fatto che dagli atti processuali risulta evidente che le istituzioni americane non solo sono a conoscenza della presenza di organizzazioni terroristiche operanti sul proprio territorio ma le difendono e le sostengono quando esse, come in questo caso, operano nell’ambito dei propri interessi geopolitici. Ancora una volta è importante sottolineare la grandezza del popolo cubano che oltre alle enormi difficoltà causate dalle sanzioni economiche ha dovuto fare i conti con il terrorismo. In uno dei momenti più difficili della storia cubana le parole del comandante Fidel furono: “Che cosa potevamo fare noi?, Che cosa dovevamo fare noi? Difenderci, con l’intelligenza, con le idee, con lo spirito di sacrificio dei nostri giovani”. 

1. R. D. Fede, Regia, La verdad de frente al mundo. [Film]. Italia: Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, 2006.  

03/12/2014 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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