La resistibile ascesa della destra

Nella prima potenza mondiale, un ex presidente che ha recentemente scatenato l’assalto degli estremisti di destra contro il suo stesso parlamento è osannato dalla grande maggioranza degli elettori del partito più potente degli Stati Uniti, tanto che già si pensa alla candidatura alle prossime presidenziali di un esponente ancora più a destra dello stesso Trump.


La resistibile ascesa della destra

Occorrerebbe sempre ricordare come l’Italia sia il luogo di nascita del fascismo, del totalitarismo e del berlusconismo, ai nostri giorni di nuovo protagonisti di una resistibile ascesa a livello internazionale della destra. Occorre, inoltre, rammentare come persino i crimini di guerra fascisti non siano mai stati sanzionati e come in Italia i governi abbiano fatto di tutto per impedire che fossero processati i delitti perpetrati dai nazisti nel nostro stesso paese. I familiari delle vittime delle stragi hanno rivendicato il diritto ad avviare una causa civile di risarcimento contro lo Stato tedesco, “reclamando il sostegno delle istituzioni italiane. Una richiesta apparentemente logica ma tutt’altro che scontata. Infatti, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale n. 238 del 2014 abbia reso illegittima la precedente pronuncia della Corte dell’Aja del 2012 che stabiliva l’immunità per la Germania, l’Italia non solo non ha appoggiato i propri cittadini ma, dal 2008, ha anche attivato l’Avvocatura dello Stato in favore della Repubblica Federale Tedesca contro i familiari delle vittime delle stragi il cui unico supporto è oggi fornito dal magistrato Luca Baiada che ha avviato una causa a sue spese” [1].

Peraltro il nazismo – che si è affermato come una ripresa ulteriormente radicalizzata del fascismo – e il prototipo di Stato totalitario hitleriano sono sorti ispirandosi al primo Stato totalitario, realizzato proprio in Italia da Benito Mussolini. Ciò nonostante persino la filosofa democratica Hannah Arendt mette sullo stesso piano l’Unione sovietica che ha sconfitto il nazismo e l’hitlerismo, mentre non definisce totalitario lo Stato fascista – per descrivere il quale è stato coniato questo concetto – nonostante che i principali teorici fascisti, da Mussolini a Giovanni Gentile, abbiano individuato proprio nel totalitarismo l’apporto storico originale dato alla forma Stato dal fascismo italiano

Andrebbe inoltre ricordato che in Italia non c’è mai stata una defascistizzazione, tanto che terminata la Seconda guerra mondiale, il personale dello Stato fascista è stato prontamente riabilitato e di nuovo posto ai vertici di tutti gli apparati repressivi dello Stato “democratico”, dai servizi segreti, a prefetti e questori. Senza contare che l’attuale Seconda repubblica si è affermata nel solco del berlusconismo, riuscito subito nell’impresa di portare per la prima volta al governo tanto gli eredi del fascismo, quanto i sostenitori dell’indipendenza del nord, dell’arretrato centro-sud.

Peraltro i crimini nazisti in Italia sono sempre stati coperti dalla classe dirigente della Prima e Seconda repubblica non solo in funzione anticomunista durante la guerra fredda, ma per impedire che potessero finalmente finire sotto processo i crimini contro l’umanità perpetrati dal fascismo, realizzati in perfetta continuità con la sua concezione totalitaria dello Stato. In altri termini, “il motivo della reticenza dello Stato italiano nel sostegno dei familiari delle vittime risiede in un interesse materiale altrettanto significativo rispetto a quello tedesco: l’avvio dei risarcimenti da parte della Germania finirebbe inevitabilmente per coinvolgere anche l’Italia riguardo ai crimini di guerra, e ai danni mai pagati, perpetrati dalle truppe del regio esercito e dalle milizie fasciste in Jugoslavia, Grecia, Albania, Russia, Francia, Libia, Etiopia” [2].

D’altra parte, veniamo a sapere che, ancora oggi, gruppi armati nazifascisti sono presenti e attivi nel nostro paese: “l’indagine «Ombre nere» del novembre 2019 a opera della procura di Caltanissetta, ci ha svelato l’esistenza di un Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori, con tanto di simbolo tratto dalle Waffen-SS, nato a fine 2016, dotato di armi ed esplosivi, presente in Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto, in contatto con l’organizzazione terroristica Combat 18”. Senza contare che “solo pochi giorni prima, sempre in novembre, la Digos di Firenze aveva perquisito dodici persone, tra Siena e provincia, con l’accusa di associazione per sovvertire l’ordine democratico, trovando armi ed esplosivi, elmetti e divise tedesche. Durante le intercettazioni era anche emerso che alcuni degli indagati avessero l’intenzione di far saltare in aria la moschea di Colle Val d’Elsa. Il gruppo era, peraltro, in procinto di costituire una sorta di «guardia nazionale repubblicana» chiamata a intervenire «arma alla mano»” [3]. 

Veniamo inoltre a sapere che il nuovo partito Afd, in ascesa in tutti gli Stati della Germania federale, per lo stesso controspionaggio tedesco “è un soggetto politico di estrema destra pericoloso per la convivenza democratica”. Tanto che “d’ora in poi l’Ufficio per la protezione della Costituzione ha il permesso di scandagliare con i mezzi tipici degli 007 mail private, documenti interni e telefonate personali di dirigenti e iscritti” [4].

Allo stesso modo, diverse inchieste odierne hanno denunciato l’altissimo grado di infiltrazione negli apparati repressivi dello Stato e nello stesso esercito spagnolo di forze neofasciste, tanto da far temere per la stessa sopravvivenza della democrazia formale borghese in questo paese. Tanto che il “«rumore di sciabole» nelle forze armate iniziano a sentirlo in molti. La formazione del governo di coalizione tra i socialisti e la sinistra di Podemos ha scatenato la furia dell’estrema destra ultranazionalista e nostalgica, fortemente radicata nell’esercito, scatenata contro i «social-comunisti»”. Così “A gennaio vari gruppi politici hanno chiesto la creazione al Congresso di una specifica commissione d’inchiesta. A sostegno della loro richiesta […] hanno citato le chat nelle quali diversi militari in servizio e in congedo lanciavano gravi accuse nei confronti del governo Sànchez, esaltando la necessità di un colpo di stato, e nelle quali la iperbolica proposta di un generale (in congedo) di fucilare 26 milioni di spagnoli trovava ampia approvazione” [5]. 

Nel frattempo nella prima potenza mondiale, in un paese da decenni strettissimo alleato del nostro, un ex presidente che ha recentemente scatenato l’assalto degli estremisti di destra contro il suo stesso parlamento – un politico che deve così tanto sia al fascismo che al berlusconismo – è osannato dalla grande maggioranza degli elettori del partito più potente negli Stati Uniti, tanto che già si pensa alla candidatura a prossimo presidente di un esponente ancora più decisamente a destra dello stesso Trump. “Da Orlando il 95% dei delegati repubblicani impone di continuare nel solco del trumpismo. Azzerata ogni forma di dissidenza. L’erede di The Donald è Ron Desantis. 

Peggio Donald Trump o Ron DeSantis? Del presidente sconfitto il 3 novembre scorso non si può che dire tutto il male possibile. La sola idea che si ricandidi nel 2024 suscita nel mondo progressista americano la reazione che può provocare il pensiero di una ricaduta dopo aver creduto di essere guariti da una malattia mortale. Eppure lo scenario di un ritorno di Trump non sarebbe il peggiore. Non dovesse essere lui, la prossima volta, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, il più quotato è l’attuale governatore della Florida, eletto nel 2018 grazie al sostegno ricevuto da estremisti di destra, suprematisti bianchi e xenofobi. Personaggio inquietante da far sembrare Donald Trump un brav’uomo” [6]. 

Nel frattempo l’uomo politico da anni più influente dello Stato sionista – anche lui esponente della destra radicale – arriva ad accusare la stessa Corte penale internazionale (Cpi) di essere antisemita, in quanto ha osato mettere sotto indagine l’ennesima aggressione israeliana contro la striscia di Gaza. “È incontenibile la rabbia di Israele per la decisione del Procuratore Fatou Bensouda, della Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aia, di aprire un’inchiesta formale per crimini di guerra nei Territori palestinesi occupati dalle truppe israeliane quasi 54 anni fa. Il premier Netanyahu è arrivato al punto da accusare la Cpi di aver «adottato una decisione che è l’essenza dell’antisemitismo»” [7]. 

Ciò nonostante la nuova amministrazione democratica statunitense, che avrebbe dovuto costituire il più solido argine alla resistibile ascesa della destra radicale nella prima potenza mondiale, si schiera ancora una volta dalla parte del leader sionista, nonostante sia stato il più fidato alleato di Trump.  “L’Amministrazione Biden si è subito schierata dalla parte di Israele contro la procuratrice internazionale Fatou Bensouda (…). Nella prima telefonata l’altra sera fra Kamala Harris e il primo ministro israeliano, la vice presidente oltre a ribadire «la partnership su questioni di sicurezza regionale, compreso il programma nucleare iraniano» e l’appoggio agli accordi di normalizzazione fra Israele e paesi arabi, ha espresso una netta opposizione al procedimento avviato dalla Cpi” [8].

Le cose non vanno meglio nell’Unione europea, sempre più schiacciata nell’alleanza imperialista con gli Stati Uniti e sempre maggiormente intenta a gettare le basi per una nuova guerra mondiale, con ogni probabilità nucleare, contro la Russia, colpevole di limitare l’altrimenti illimitato strapotere internazionale della N.A.T.O. “Il Consiglio Europeo ha ribadito «l’impegno a cooperare strettamente con la Nato e la nuova amministrazione Biden per la sicurezza e la difesa», rendendo la UE militarmente più forte.

Come ha precisato il premier Mario Draghi nel suo intervento, tale rafforzamento deve avvenire in un quadro di complementarietà con la Nato e di coordinamento con gli Usa. Quindi il rafforzamento militare della UE deve essere complementare a quello della Nato, a sua volta complementare alla strategia Usa. Essa consiste in realtà nel provocare in Europa crescenti tensioni con la Russia, così da accrescere l’influenza statunitense nella stessa Unione Europea” [9].

Tornando in Italia, vediamo come nel nuovo governo si sia formata una micidiale alleanza strategica fra la governance europeista neoliberista, il sovranismo della destra radicale, il berlusconismo, il populismo di centro e di destra e il sindacalismo neocorporativo, oggi decisamente dominante, lasciando una vera e propria prateria all’opposizione completamente egemonizzata, con la complicità dei mass media, dagli odierni eredi del fascismo. Dunque, “ancora una volta l’Italia si fa laboratorio politico globale, testando un governo sostenuto assieme dai sovranisti conservatori e dagli europeisti neoliberali”. Del resto, “l’esperimento se non altro vale a far comprendere una cosa molto importante: e cioè l’essenza profonda e accomunante fra sovranisti conservatori e europeisti neo-liberali e cioè il culto produttivistico del mercato e dell’impresa” [10].

Tanto più che, anche al di là del governo, lo Stato profondo è sempre più controllato da forze che non possono che favorire la resistibile ascesa della destra, con figuri ai posti di comando degni del bar di Guerre stellari [11]. Tutto, naturalmente, in perfetta continuità con il Rinascimento renziano [12], supportato dai poteri forti internazionali e dai poteri oscurantisti globali.

 

Note

[1] Come ha denunciato uno dei massimi storici odierni del fascismo: Davide Conti in Impuniti anche grazie allo Stato italiano, in “Il manifesto” del 02.03.2021.

[2] Ibidem.

[3] Come ha recentemente documentato uno dei massimi esperti di neofascismo: Saverio Ferrari in Gruppi armati sono presenti anche in Italia, in “Il manifesto” del 23.01.2021.

[4] Canetta, S., I servizi tedeschi: l’Afd è pericoloso, va sorvegliato, da “Il manifesto” Berlino 04.03.2021.

[5] Santopadre, M., Estrema destra nell’esercito spagnolo, un vecchio vizio che non passa, in “Il manifesto” del 04.03.2021.

[6] Moltedo, G., Il culto di Trump scuote di nuovo l’America, in “Il manifesto” del 02.03.2021.

[7] Giorgio, M., Parte l’indagine della Cpi sui crimini di guerra. Netanyahu: «giudici dell’Aia antisemiti», in “Il manifesto”, Gerusalemme 04.03.2021.

[8] Giorgio, M., Usa in soccorso di Israele: stop all’indagine della Corte penale internazionale, in “Il manifesto”, Gerusalemme 06.03.2021.

[9] Dinucci, M., La pericolosa strategia Usa-Nato in Europa, in “Il manifesto” del 02.03.2021.

[10] Cingari, S., Quella sintonia tra populisti neoliberali e sovranisti, in “Il manifesto” del 03.03.2021.

[11] Cfr. Castellina, L., Gli extraparlamentari del bar di Guerre Stellari, in “Il manifesto” del 28.02.2021.

[12] Cfr. Di Francesco, T., Sulla via del Rinascimento renziano, in “Il manifesto” del 28.02.2021.

12/03/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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