L’ipocrisia liberaldemocratica

La liberaldemocrazia occidentale, che pretende di dare lezioni di diritti, civiltà, democrazia, difesa delle minoranze a tutto il mondo, è in realtà da sempre la migliore alleata proprio dei regimi più dispotici, oscurantisti e totalitari del globo, ai quali offre il decisivo sostegno per mantenersi al potere.


L’ipocrisia liberaldemocratica

Le liberaldemocrazie sarebbero sempre in prima fila a difendere i diritti umani, i diritti civili, i “sacri” princìpi  della libertà e della democrazia di contro ai paesi che cercano o hanno cercato di realizzare delle reali democrazie, nel senso etimologico e originario del termine: il governo dei meno ricchi di contro agli oligarchi. In particolare si sono sempre contrapposte, sulla base di questa quanto mai ipocrita copertura ideologica, a quei paesi che, seguendo la tradizione marxista, cercano o hanno cercato di garantire diritti e una qualche forma di reale eguaglianza, economica e sociale fra i cittadini. Infine, sempre in nome di libertà e democrazia hanno sempre combattuto, denigrandole come terroriste e totalitarie, tutte le forze che coscientemente o no hanno svolto una funzione antimperialista. 

I diritti sociali ed economici e ogni forma di eguaglianza sostanziale sono stati sempre aspramente contrastati da tutte le sedicenti liberaldemocrazie che, di fatto, stanno progressivamente cancellando ogni traccia di democrazia sostanziale nei loro stessi sistemi. Questi ultimi si stanno sempre più trasformando da formalmente liberaldemocratici in regimi che sarebbe decisamente più appropriato definire liberal-oligarchici. Non a caso alle filippiche e alle vere e proprie crociate contro ogni forma di eguaglianza economica e sociale, di reale democrazia come governo dei meno ricchi di contro ai più ricchi, contro i paesi o le forme di governo storiche in cui la proprietà collettiva, pubblica, statale e/o sociale convive o tendeva a limitare il dominio assoluto della proprietà privata – in generale bollati come regimi totalitari – si è sempre ipocritamente aggiunto il pieno sostegno delle “liberaldemocrazie” a quei paesi e regimi presenti e passati, in cui non solo ogni forma di democrazia è completamente negata, ma anche i “sacri” princìpi del liberalismo sono ampiamente e palesemente contrastati. Così, mentre le democrazie popolari sono e sono state sempre combattute dalle liberaldemocrazie come regimi totalitari, quando non addirittura come componenti dell’Impero del male, i paesi con governi assolutistici, dispotici, ispirati all’ancien régime sono difesi e lo sono generalmente stati anche in passato con le unghie con i denti, in primis militarmente, dai paesi “occidentali”.

Così, a partire dalle petromonarchie del Golfo Persico, regimi che meriterebbero a pieno titolo di essere denunciati e contrastati in quanto totalitari, al contrario vengono definiti dalla “libera stampa” dei paesi sedicenti liberaldemocratici come paesi “moderati” oltre che alleati. Allo stesso modo, nessuna arma può essere venduta, anzi generalmente embarghi vengono imposti ai paesi che svolgono o sono costretti a svolgere una funzione antimperialista, i quali debbono essere costantemente sotto attacco da parte dei “liberaldemocratici” per presunte o reali violazioni dei diritti umani. Al contrario, i paesi che più di tutti diffondono il fondamentalismo islamico a livello internazionale sono i principali acquirenti di armi di ogni genere da parte delle “liberaldemocrazie”, anche quando queste armi non sono solo impiegate per la repressione interna, ma anche per aggressioni militari all’esterno, con bombardamenti terroristici che comportano spesso stragi nella popolazione civile.

Inoltre, mentre i paesi che più contribuiscono allo sviluppo di un mondo multipolare sono pesantemente ostracizzati quando cercano di investire nei paesi occidentali, ai paesi che finanziano la diffusione delle versioni più radicali e reazionarie dell’islamismo non solo si lascia tranquillamente investire nei paesi “liberaldemocratici”, ma gli si consente persino di controllare le moschee e di fomentare il fondamentalismo islamico. Non a caso molti militanti del terrorismo internazionale provenivano proprio da paesi occidentali, a partire dal Belgio. Del resto più in generale ai terroristi islamici è stata concesso spesso e volentieri supporto dalle “liberaldemocrazie” occidentali, in particolare quando andavano a combattere contro paesi che volenti o nolenti dovevano assumere una posizione antimperialista

Ora, sebbene i paesi definiti “moderati” e alleati dall’occidente siano anche i regimi che si macchiano delle violazioni più gravi ed eclatanti dei diritti umani, di ogni principio democratico, dei diritti civili e dei princìpi fondamentali del liberalismo – sviluppatisi proprio per contrastare paesi assolutistici e dispotici – non sono mai stati seriamente criticati delle “libere opinioni pubbliche liberaldemocratiche”. Inoltre, nonostante l’occidente pretenda di difendere a livello internazionale i diritti umani, la democrazia, i princìpi liberali, i diritti delle minoranze, delle donne, degli Lgbtq, il diritto di pensiero, di parola, di stampa, di associazione, di religione, proprio i regimi che più li violano sia a livello teorico che pratico, tanto sul piano della politica interna che nella politica internazionale, continuano a essere per lo più osannati dai liberi mezzi di comunicazione dei paesi “liberaldemocratici” per i grandi passi in avanti e le grandi riforme che starebbero compiendo sul piano dei “diritti”.

Persino uno dei principali esponenti politici liberaldemocratici italiani, anche quando svolgeva funzioni di massimo livello politico nel nostro paese, era tranquillamente lautamente pagato dalla peggiore e più oscurantista delle monarchie assolute esistenti per tessere le lodi di un principe che persino la CIA ha dovuto accusare di essere un feroce assassino.

Dunque dei monarchi a capo di teocrazie, che hanno ancora una concezione patrimoniale del proprio paese, e che rappresentano il massimo dell’oscurantismo e del fondamentalismo religioso a livello internazionale, sono accolti con tutti gli onori e i tappeti rossi nei paesi “liberaldemocratici”, mentre persino il capo di Stato del paese che ha il secondo esercito della NATO, viene costantemente ingiuriato dai “liberi” mezzi di comunicazione del mondo occidentale come un sultano e definito un dittatore persino dal nostro ex presidente del consiglio, nonostante sia stato ripetutamente vincitore di tornate elettorali nel suo paese, soltanto perché osa agire indipendentemente sul piano internazionale. Al contrario despoti che nessuno ha mai eletto, che si sono fatti strada all’interno della loro stessa famiglia al potere nei modi più efferati, vengono costantemente adulati dalle liberaldemocrazie come dirigenti di paesi “moderati” arabi, di fedeli alleati di contro alle forze della resistenza antimperialista, il più delle volte presentate come terroriste dalla “libera” stampa dei paesi occidentali.

Nonostante che la stretta alleanza fra paesi liberaldemocratici ed efferati despoti – mantenuti nel loro potere assolutistico proprio grazie all’appoggio dei paesi occidentali – sia una costante della politica estera da oltre settanta anni e che tale alleanza sia stata suggellata dal presidente democratico per eccellenza, il grande ideatore del New Deal, lo scandalo che sta letteralmente travolgendo il da sempre osannato parlamento europeo, dipende dal fatto che alcuni esponenti di quest’ultimo siano stati pagati per difendere il buon nome di una petromonarchia, neanche delle peggiori, che ha organizzato i mondiali. Lo scandalo sarebbe legato al fatto che proprio un paese che non rispetta i diritti degli Lgbtq e che non rispetta i diritti dei lavoratori, sfruttando gli immigrati, abbia potuto organizzare i mondiali di calcio. Il che non sarebbe neanche una particolare novità visto che a ospitare i campionati di calcio, storicamente, sono stati non solo le più aggressive potenze imperialiste internazionali, ma addirittura dittature fasciste,  naturalmente alleate delle liberaldemocrazie.

Peraltro i diritti delle persone Lgbtq non sono rispettati da tutte le petromonarchie, che restano nonostante ciò i più stretti alleati dei paesi “liberaldemocratici”. Discorso analogo vale, naturalmente, per lo sfruttamento dei lavoratori immigrati nei paesi del Golfo. Non è certo una novità, né una peculiarità della petromonarchia che ha organizzato i mondiali, che questi fedeli alleati “moderati” arabi delle “liberaldemocrazie” mantengano i regimi più totalitari e dispotici del mondo grazie alla sostanziale schiavizzazione dei lavoratori immigrati. Questi ultimi, che provengono dai paesi più poveri del mondo – in generale proprio a causa, principalmente, delle politiche colonialiste e poi imperialiste dei paesi “liberaldemocratici” – sono costretti a vivere senza documenti, alla completa mercé dei padroni dei paesi delle petromonarchie. In tal modo i lavoratori stranieri che vengono uccisi per “incidenti” sul lavoro in tali paesi, non si contano neppure. Salvo ora, in occasione dei mondiali di calcio, quando ci si è accorti che migliaia di lavoratori immigrati erano morti sui cantieri. 

Naturalmente, il fatto che si tratti di tragici eventi che si ripetono da decenni nel silenzio più assoluto della “libera” stampa occidentale e che ora, improvvisamente, fanno scandalo non toglie nulla alla assoluta necessità di denunciare e di non tollerare tali crimini, ma resta inquietante la sfacciata ipocrisia che domina incontrastata nei paesi “liberaldemocratici”.

Ma arriviamo ora a parlare dell’odierno scandalo che ha travolto esponenti di spicco della “sinistra” dei paesi dell’Unione europea. A coprire le migliaia di morti sul lavoro durante i lavori per la realizzazione dei mondiali di calcio vi sarebbe, secondo le attuali indagini, nientemeno che il principale dirigente del sindacato dell’Unione europea, una vicepresidente socialista del parlamento europeo, un ex parlamentare di Articolo Uno – il partito di riferimento della maggioranza della CGIL – che per anni è stato il principale dirigente del maggiore sindacato italiano ed europeo, (nella regione più grande e sviluppata di Italia), oltre a Organizzazioni non governative presiedute da notissimi esponenti delle liberaldemocrazie europee occidentali. Certo, vale sempre il principio per cui per essere sicuri delle accuse bisogna attendere le eventuali condanne definitive, ma nel caso specifico, per quanto si debba rimanere garantisti, si tratta spesso di persone, benché coperte da immunità (in quanto addirittura vicepresidenti del parlamento europeo), arrestate in flagranza di reato, senza contare le intercettazioni e altre prove così lampanti che hanno costretto la polizia belga a intervenire, in quanto, naturalmente, gli organi volti al controllo dell’Unione europea non si sarebbero accorti di nulla.

Naturalmente è divenuto subito evidente, a chi ha occhi per vedere – al di là della consueta ipocrisia imperante nelle liberaldemocrazie – che si tratta solo della punta emersa di un iceberg. È, infatti, venuto fuori che le attività di lobbying provenienti dai poteri forti di tutto il mondo nei confronti dei parlamentati europei vanno avanti da sempre alla luce del sole, in quanto si tratta di attività del tutto “lecite”. Tanto che la capogruppo della sinistra europea non ha avuto problemi a dimostrare che non solo gli esponenti del centrosinistra del parlamento europeo, ma anche gli esponenti del centrodestra – cioè la stragrande maggioranza dei parlamentari – aveva sempre difeso, nel caso specifico, il Qatar, utilizzando gli stessi argomenti della propaganda ufficiale di questo paese. 

Peraltro lo scandalo che ha colpito al momento alcuni esponenti della sedicente “sinistra” dell’Unione europea, riguarda inoltre la difesa – mediante finanziamenti illeciti – dei crimini perpetrati da una delle ultime occupazioni coloniali ancora in atto, (quella marocchina del Sahara occidentale), a ulteriore dimostrazione della spaventosa ipocrisia delle liberaldemocrazie, che hanno la pretesa di dare continuamente lezioni di “civiltà” al resto del mondo, nonostante che siano proprio esse le patrie del colonialismo, dell’imperialismo, di fascismo e nazismo, del neocolonialismo e siano ancora oggi le principali sostenitrici dei regimi più oscurantisti, antidemocratici e dispotici del mondo oltre che delle residue forze colonialiste.

23/12/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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