Il nuovo soggetto della sinistra e dei democratici non ci convince

Il Direttivo del Circolo PRC Camilla Ravera – Municipio XII di Roma, in occasione della riunione dei segretari di circolo dell'Italia centrale (8 novembre 2014) ha presentato un documento per esprimere le sue posizioni circa l'ipotesi della costituzione di un “nuovo soggetto politico della sinistra e dei democratici” nel quale il PRC dovrebbe confluire. Quella riunione ha ancor più rafforzato le nostre posizioni e per questo riteniamo utile inviarlo ai diversi organi dirigenti come contributo alla discussione.


Il nuovo soggetto della sinistra e dei democratici non ci convince

 

Il Direttivo del Circolo PRC Camilla Ravera – Municipio XII di Roma, in occasione della riunione dei segretari di circolo dell'Italia centrale (8 novembre 2014) ha presentato un documento per esprimere le sue posizioni circa l'ipotesi della costituzione di un “nuovo soggetto politico della sinistra e dei democratici” nel quale il PRC dovrebbe confluire. Quella riunione ha ancor più rafforzato le nostre posizioni e per questo riteniamo utile inviarlo ai diversi organi dirigenti come contributo alla discussione.

Il Direttivo del circolo PRC “Camilla Ravera” di Roma

Il Direttivo del Circolo PRC Camilla Ravera – Municipio XII di Roma, in occasione della riunione dei segretari di circolo dell'Italia centrale (8 novembre 2014) ha presentato un documento per esprimere le sue posizioni circa l'ipotesi della costituzione di un “nuovo soggetto politico della sinistra e dei democratici” nel quale il PRC dovrebbe confluire.

In quella occasione il documento è stato condiviso e sottoscritto anche dai segretari dei circoli: “Longo” (Roma), “D'Onofrio” (Roma), “Pagnozzi” (Roma), “Mariano Mandolesi” (Gaeta), “Enzo Simeone” (Formia), Circolo PRC Sabaudia, Circolo PRC Palestrina, Villaggio Breda (Roma), “Lia Valentini” (Siena), “Orfeo Mucci” (Roma), Circolo PRC Nomentano, Circolo PRC Ascoli Piceno, “Carlo Giuliani” (Prato), “G.K. Zhukov” (Poggibonsi), “Manfredini” (Viareggio).

Quella riunione ha ancor più rafforzato le nostre posizioni e per questo riteniamo utile inviarlo ai diversi organi dirigenti come contributo alla discussione.

Il punto di merito che ci preme sottolineare è il seguente. Non siamo affatto convinti del percorso di costituzione di un “nuovo soggetto politico della sinistra e dei democratici”.

Dissentiamo, quindi, dalla prefigurazione a tappe forzate di una precipitazione organizzativa con relativi passaggi di consegne dal Partito della Rifondazione Comunista all’Altra Europa con Tsipras (avvio del tesseramento, cessione di sovranità per quel che concerne scadenze elettorali sotto le insegne del “nuovo soggetto”, ecc.), come anche la proposta di un'organizzazione nella quale valga il principio “una testa un voto”. Riteniamo infatti che, in tal modo, l'affermazione “il PRC resta per l’oggi e per il domani” nasconda di fatto e inevitabilmente (magari anche al di là delle intenzioni dei promotori) il progressivo svuotamento della presenza organizzata dei comunisti, ai quali resterebbe in dote il terreno della battaglia ideologica e della formazione, ma del tutto staccato dalle dirimenti urgenze della battaglia politica (con il possibile deleterio rischio di flagranti contraddizioni tra “ciò che si dice e si pensa” dal lato del Partito e ciò che si decide e concretamente si fa “dal lato del “nuovo soggetto”).

Detto questo, condividiamo la necessità di forme di aggregazione della sinistra di alternativa, anche a partire dall'esperienza della Lista Tsipras, ovvero la costruzione di luoghi e momenti tesi all'elaborazione dell'opposizione sociale e politica al governo Renzi e a questa Europa.

A nostro avviso, quindi, è importante lasciare aperta la partita dell'aggregazione a sinistra, evitando strette organizzative altamente problematiche e in ogni caso premature: monitorando l'evolvere delle relazioni a sinistra nel loro complesso, preparandosi dunque ad interlocuzioni organiche con tutti coloro che non intendono aggregarsi al carro del Partito Democratico e gettando basi programmatiche solide in vista di un possibile coalizione della sinistra alle prossime elezioni politiche.

Per questo a noi appare più opportuno che il nostro Partito si faccia promotore di un nuovo “polo” politico allargato alle più diverse sinergie della sinistra italiana che si riconoscano in una chiara linea ideologica, politica e programmatica, condivisa e senza ambiguità. Un “Polo” unitario ma esplicitamente alternativo e opposto alle attuali politiche neoliberiste e imperialiste applicate e perpetuate nel nostro paese, nel quale i comunisti organizzati possono e devono trovare il loro naturale spazio politico, mantenendo la loro autonomia di analisi e di elaborazione politica ispirate ai principi del marxismo.

Contestualmente  a ciò, è fondamentale dedicare tutti gli sforzi al consolidamento del Partito, provando altresì a rilanciare una ricomposizione delle comuniste e dei comunisti, che veda la stessa Rifondazione Comunista quale forza trainante di questo processo , così da metterci in grado di far valere il nostro punto di vista nel più largo ambito della sinistra di alternativa.

In tal senso diventa fondamentale ricominciare a lavorare sui territori, individuando le battaglie prioritarie  (calibrate sulle forze che abbiamo) con le quali iniziare a caratterizzaci, cercando di diventare – in questi settori – i referenti politici e sociali. Vorremmo ricominciare a costruire le battaglie, smettendo di essere i portatori d'acqua di altri soggetti politici.

Ci sembra impossibile che in questo momento storico politico la maggior parte degli sforzi venga concentrata nel tentativo di tenere insieme noi con una non meglio definita “società civile”, dimenticando che noi dovremmo invece essere i primi promotori di un modello di una società più equa e più giusta, alternativa a quella attuale.

18/12/2014 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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