Il centralismo democratico secondo Cunhal - Ultima parte

Parte finale della riflessione del grande dirigente portoghese Cunhal sul centralismo democratico.


Il centralismo democratico secondo Cunhal - Ultima parte Credits: Vasilij Kandinskij - "Impressione V", 1911

Parte finale della riflessione del grande dirigente portoghese sulle modalità attraverso le quali è possibile costruire ed esprimere la volontà del soggetto collettivo partito; in attesa che il suo saggio Il Partito dalle pareti di vetro sia pubblicato per intero, La Città Futura ha proposto in esclusiva ampi stralci del testo tradotti in italiano.

di Annita Benassi

segue da Parte V

Congressi, conferenze nazionali e assemblee

I congressi e le conferenze nazionali del Partito e le assemblee delle organizzazioni rappresentano un importantissimo ruolo nella vita del Partito e costituiscono una delle più ricche manifestazioni del centralismo democratico.

Già nelle condizioni di clandestinità, nonostante le difficoltà esistenti e le restrizioni imposte per motivi di sicurezza, i congressi del Partito ebbero un ruolo di rilievo nell'instaurare criteri democratici nella vita interna. Dopo il 25 Aprile, si ebbero grandiose realizzazioni, in cui si affermava lo sviluppo creativo del centralismo democratico.

Da congresso a congresso – il VII (straordinario) nel 1974, l'VIII nel 1976, il IX nel 1979, il X nel 1983 – si è accentuato il carattere collettivo sul piano politico, organizzativo e tecnico, di tutta la preparazione e realizzazione.

Riguardando tutto il Partito, dal Comitato Centrale alle organizzazioni di base, i congressi costituiscono una esaltante affermazione del grande collettivo che è il PCP. I congressi sono il collettivo che pensa, lavora, realizza, decide in un entusiasmante impegno di insieme che dà una giusta misura di come nel PCP l'orientamento politico, l'intensa attività, l'unità e la disciplina siano inseparabili dalla democrazia interna, nonostante, su altra scala, lo stesso si possa dire delle conferenze nazionali del Partito, realizzate dal 25 Aprile per decidere su problemi concreti.

A partire dal 1977, si realizzarono undici conferenze nazionali del Partito, delle quali tre sulla situazione economica e la politica economica del Partito, una sul Mercato Comune, due sul Potere Locale e cinque sulla preparazione delle campagne elettorali. Finalmente, così come i congressi e le conferenze nazionali, le assemblee delle organizzazioni costituiscono uno degli aspetti più significativi e caratteristici della vita di partito.

Secondo lo Statuto del Partito (art. 33), “l'assemblea è l'organo superiore di ognuna delle organizzazioni regionali, distrettuali, consiliari, di municipio, di isola, di luogo, di zona, di impresa, di classe professionale e di settore”. Come organo superiore di ognuna e di tutte le organizzazioni, l'assemblea ha un distaccato luogo nella struttura e nel sistema di direzione del Partito. Tuttavia la sua funzione non si limita a questo. Prezioso fattore della democrazia interna, la sua importanza, il suo ruolo e la sua influenza si ripercuotono praticamente in tutti gli aspetti della vita di partito.

Dal 25 Aprile fino al Maggio del 1985, si sono realizzate 1277 assemblee di organizzazione, delle quali 12 regionali, 5 distrettuali, 227 conciliari, 394 di municipio, 84 locali, 220 di zona di settore e di subsettore e 346 di cellula. A partire dall' VIII Congresso fino ad oggi si sono realizzate in media 12 assemblee al mese. Di particolare rilievo le grandi assemblee delle organizzazioni regionali, realizzate nel 1984 – 1985.

L'elaborazione di studi e documenti riguardanti praticamente tutti gli aspetti della vita di settore, le riunioni e i dibattiti precedenti, l'elezione dei delegati, il montaggio, l'organizzazione e l'andamento dei lavori riguardano un profondo e accertato lavoro politico, organizzativo e tecnico. Le assemblee sono sempre grandi realizzazioni delle rispettive organizzazioni e a favore di esse. Sono in molti casi grandi realizzazioni su scala nazionale. Le assemblee delle organizzazioni regionali e di molte delle organizzazioni comunali e di settore con centinaia di delegati e a volte migliaia di invitati, danno una magnifica testimonianza di un elevato livello di preparazione, capacità ed esperienza.

Le assemblee delle organizzazioni hanno valore per se stesse. Ma valgono anche per tutto il lavoro preparatorio precedente e per gli effetti sul lavoro successivo. Le assemblee, come pure i congressi e le conferenze nazionali di partito su scala nazionale, mobilitano le organizzazioni per l'esame della situazione nell'ambito della attività della rispettiva organizzazione, al fine di fare un bilancio del lavoro realizzato e definire l'orientamento da seguire. Formalizzano la prestazione di rendiconto degli organismi dirigenti. Concretizzano l'elezione degli organismi dirigenti. Stimolano e dinamizzano la militanza e tutte le attività. Svolgono in pratica il lavoro collettivo e arricchiscono il suo concetto. Rinforzano la coesione e l'unità del Partito.

I congressi e le conferenze nazionali del Partito, le assemblee di organizzazione, come pure le conferenze e gli incontri nazionali di organizzazione del settore, presentano ognuna a suo modo una sintesi e il risultato dello stile di lavoro del PCP.

Per ciò che si riferisce ai principi organici, danno esempi dell'insostituibile valore della democrazia interna e del lavoro collettivo, sua più alta espressione, come componenti del centralismo democratico.

01/04/2016 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: Vasilij Kandinskij - "Impressione V", 1911

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L'Autore

Annita Benassi

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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