I tempi stanno cambiando - The times they are a-changin’

Cosa è rimasto di quel cambiamento?


I tempi stanno cambiando - The times they are a-changin’
di Giuseppe Vecchi

Cosa è rimasto di quel cambiamento?
Dei sogni sofferti di quel Tamburino errante?
Forse il ricordo di qualcuno
che ancora sogna e rimpiange l'Isola di Wight
una folla appesa al canovaccio della storia
un affresco sbiadito sul muro.

Perché le promesse non furono esaudite?
Perché la forza non fu sufficiente?
Una stagione si è conclusa ma i suoi frutti
se li è rubati il vento…soffiano nel vento.

Ma un cambiamento vi è stato:
i primi hanno ampliato potere e ricchezza
gli ultimi ancora più di allora
sono sull’ultimo vagone del treno.

Oggi i Signori della guerra
hanno ancora Dio dalla loro parte
e Giuda Iscariota lo stesso
Robert Ford spara ancora e Jesse James ancora muore
più di allora una dura pioggia si prepara
l’uomo sottile ci guarda ridendo
mentre Cenerentola vaga smarrita sulla Via della Desolazione.

Forse ci resta soltanto la consolazione
di bussare alle porte del Cielo.

Ma la storia è imprevedibile e se i vincitori
non hanno dubbi, tutto muta e nulla è per sempre
neppure i Sentieri dell’Eden hanno angeli sufficienti
a proteggere i re e le regine che laggiù non regnano.
Se i sogni di ieri ancora soffiano nel vento
prima o poi gli uomini riacquisteranno
il loro Paradiso perduto
non spingeranno più i vagoni di rosso ferro
nel dimenticato Paese del Nord
smetteranno di lavorare alla fattoria di Maggie
che rotolerà come una pietra sul pendio.

02/07/2016 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giuseppe Vecchi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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