Galeano trasformò la realtà dolente dei dannati della terra in poesia irriverente e in prosa semplice ma non meno affilata, ritagliando immagini e leggende di un territorio che si sforzava - nonostante tutto, come soleva dire - di consolidare la propria emancipazione.
«Il governo riconferma con convinzione la propria fiducia nei vertici di Finmeccanica e segnatamente in Gianni De Gennaro»; così il giorno 9 aprile, durante una conferenza stampa, Matteo Renzi chiudeva la questione relativa alle possibili dimissioni dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, sorta dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani sui fatti avvenuti nella scuola Diaz di Genova nella notte del 21 luglio 2001
25 aprile 2015 ritorno alle origini o ritorno al concetto? Un nuovo caso di rovescismo storico
di Renato CaputoCommemorare il 25 Aprile significa tornare al semplicemente al passato o mantenere vivo nel presente il concetto di Resistenza? Per cercare la risposta a questa questione ci avvarremo della lezione di Hegel, il quale ha condotto in modo radicale la critica alla teoria oscurantista del ritorno al passato. Nella nota analisi critica della coscienza infelice, nella Fenomenologia dello spirito, Hegel mostra che i cristiani che volevano tornare al passato, tornando al Cristo storico
I crimini dell’ISIS a Yarmouk soddisfano gli interessi israeliani
di Resumen LatinoamericanoNelle dichiarazioni rilasciate martedì scorso ai mezzi di comunicazione, un’alta carica dell’ufficio politico di Hamas, Ezat al-Rashq, ha fatto appello alla comunità internazionale di mobilitarsi per fermare le atrocità commesse dai miliziani dell’ISIS (Daesh, in arabo) contro i rifugiati palestinesi del campo di Yarmouk.
Tortura e impunità: il caso della Diaz secondo la Corte di Strasburgo
di Pietro AntonuccioSono passati quattordici anni dalle terribili giornate in cui una sconsiderata ed abnorme repressione poliziesca, sotto l’egida del governo Berlusconi-Fini, si è abbattuta sui movimenti anti-globalizzazione nelle giornate di Genova del luglio 2001.
Altro...
Dalle sponde del Mediterraneo sino a quelle del Mar Arabico, divampa la guerra civile nell'Islam. Siria, Iraq, ora lo Yemen e potenzialmente il Libano, il Bahrein o la stessa Arabia Saudita, sono attraversate da conflitti che si articolano anche lungo questa faglia religiosa ed ideologica.
Molto pathos per nulla: Lettere di uno sconosciuto un buon film su un pessimo soggetto
di Renato Caputo e Holly GolightlyIl ventesimo film del famoso cineasta cinese Zhang Yimou Lettere di uno sconosciuto (titolo italiano di fantasia, l’originale non allude affatto al capolavoro di Max Ophüls) è un melodramma intimista e sentimentale ambientato durante e dopo l’immagine che l’attuale dirigenza vuole dare della Rivoluzione culturale, non fosse mai che ci fosse qualcuno ancora interessato a riconsiderare la necessità della lotta di classe dal basso in funzione della transizione al socialismo.
“Il passato e il suo ricordo possono intralciare gli indirizzi politici dei governi. Vengono pertanto revisionati, ristrutturati o sepolti. A distanza di anni e di decenni hanno comunque la pessima abitudine di riemergere, di riprodursi con sembianze a volte deformate ed effetti tali da seminare sgomento e provocare reazioni anomale e controproducenti in Occidente. Il mondo musulmano vive ancora la nostra recente esperienza in Algeria e nel Medio Oriente, ma conserva una memoria genetica di un passato non troppo lontano, di persecuzioni e del sangue versato dopo la Seconda Guerra Mondiale. E prima o poi quella memoria tornerà a tormentare la coscienza del mondo occidentale.”
Nell’articolo precedente “Sono un bancario…non un banchiere” ci eravamo lasciati su un’ipotesi di un percorso di lotta per contrastare l’offensiva dell’ABI che doveva materializzarsi nella proclamazione di 2 giorni di sciopero della categoria.