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La mediatizzazione della guerra
Con l’esaurirsi della contrapposizione ideologica della Guerra Fredda, l’individuazione di un nemico esterno appare funzionale a preservare l’identità nazionale, etnica o religiosa, per difendere la coesione interna del gruppo di appartenenza, sostituendo i perduti valori etici del mondo precedente.
L’estetizzazione della guerra
L’umanità, che in Omero era uno spettacolo per gli dèi, ora lo è diventata per se stessa. La sua autoestraniazione le permette di vivere il proprio annientamento come spettacolo estetico. Questo è il senso dell’estetizzazione della politica che il fascismo persegue. Il comunismo gli risponde con la politicizzazione dell’arte.
Le scelte paradossali e ipocrite dei paesi imperialisti
Nonostante tutti i tentativi l’Unione Europea non riesce a rendersi indipendente dalle risorse energetiche russe e tutte le conseguenze negative delle sue scelte nefaste ricadono su noi lavoratori.
La guerra in Europa e l’ascesa della propaganda più bieca
La profezia di Marshall McLuhan secondo cui la propaganda sostituirà la politica si è avverata. L’isteria bellica che si è abbattuta come un’onda anomala nelle ultime settimane e mesi ne è l’esempio più eclatante.
come il prato
La povertà culturale degli attuali media è strumento di un controllo ideologico che impoverisce e disumanizza le coscienze, mistificando la realtà e dirottando le frustrazioni su ciò che è conveniente per la classe dominante.
La democrazia dei followers
Nel suo ultimo libro lo storico Banti denuncia l’impoverimento culturale funzionale all’accettazione acritica delle politiche neoliberiste, con le loro catastrofiche conseguenze sociali.
Il buco nero dell’informazione globale
Bufale, soffiate e pizzini
Possiamo “decolonizzare l’immaginario”?
In questa società le immagini attraverso mass media e spettacolarizzazioni veicolano il Pensiero unico.
Chi ha ucciso la stampa di sinistra
Alla notizia che il giornale fondato da Antonio Gramsci finirà probabilmente nelle mani di un editore di riviste di gossip, qualcuno ha commentato: «Finalmente potrò leggere l'Unità dal parrucchiere». Magari (magari) non finirà così, ma è un (l’ennesimo) segno dei tempi. E c’è poco da ridere.