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Venerdì, 17 Marzo 2023 18:15

La tarda riflessione di Brecht su teatro e arte

Brecht nel Piccolo Organon per il teatro si era limitato a rivedere i punti maggiormente unilaterali della precedente riflessione, ma era cosciente della necessità di reimpostare l’intera teoria, in quel progettato “grande” Organon che prima l’impegno pratico-organizzativo nel Berliner Ensemble, poi la morte prematura gli impedirono di realizzare.

Anche nella sua apparente linearità la riflessione di Brecht sull’arte lascia una sensazione di “straniamento” a chi le si accosta; non fosse altro che per la sua decisa mancanza di sistematicità – che rende impossibile ogni sbrigativa classificazione – per l’asprezza dei toni polemici, la radicalità degli assunti teorici, per l’urgenza con cui pone la necessità di una profonda revisione della drammaturgia e del teatro tradizionale, per l’ostinata opposizione a ogni soluzione di compromesso che la caratterizzano e animano.

Un’attenta analisi della prima opera di rilievo del giovane Lukács: Il dramma moderno

Lukács condanna la decadenza della borghesia che, trascinando nella degradazione l’intero genere umano, non riesce sul piano della cultura e della forma artistica a esprimere la situazione storica con la dignità della tragedia

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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