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La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la legge sull’autonomia differenziata, smontando in buona parte il meccanismo messo su da Governo e Parlamento per soddisfare le richieste di Lega e di alcune regioni del Nord, a scapito dell’unità nazionale e dei cittadini.

Con la portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata cerchiamo di capire i motivi per contrastare nel modo più efficace una misura gravissima che colpirà direttamente i subalterni sia del nord che del sud e che rischia di avere il via libera dal parlamento già il 28 maggio.

Con le riforme costituzionali ed il via libera all’autonomia regionale differenziata il governo cala la maschera. Ne parliamo con Angelo Ruggeri.
La regionalizzazione, oltre ad accentuare le differenze esistenti tra le diverse aree del territorio nazionale, agisce anche come fattore di esasperazione delle divaricazioni sociali e di privatizzazione.
Le pretese nazionalistiche sono solo una facciata del vero partito di Matteo Salvini: nella pratica, le volontà autonomistiche e secessioniste, la struttura depredatrice e classista, sono rimaste.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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