Sabato, 23 Giugno 2018 21:11

Il ponte tra Russia e Crimea

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Il ponte di Kerch, lungo 19 chilometri, che unisce la Crimea e la Russia, è realtà.
Passate le elezioni il lavoro è già ricominciato: l’organizzazione della presenza nelle vertenze, il lavoro antirazzista e antifascista, i volantinaggi e gli attacchinaggi, la definizione delle modalità di lavoro ed organizzazione, la partecipazione alle assemblee nazionali e cittadine.
I recenti dati sulla disoccupazione appaiono positivi ma la crescita dei salari è stagnante. Ma le leggi del mercato non prescrivono che una riduzione nell’offerta di lavoro comporta un rialzo dei prezzi? Non è questo quello che sta accadendo.
La rivoluzione come processo storico e la dialettica fra condizioni oggettive e soggettive della sua realizzazione.
I capitalisti occidentali hanno scelto il modello liberista e la finanziarizzazione per sostenere i profitti, ma dietro all’esempio della Cina avanza un modello socialmente più sostenibile.
Le ragioni storiche che hanno prodotto fino a oggi milioni di profughi palestinesi, contribuendo a fare del Medio oriente una polveriera.
Un cavaliere della virtù, nella sua lotta contro la giustizia classista borghese, si scontra con il corso del mondo.
La riforma del sistema creditizio se non è collegata a più ampi interventi di riforma del sistema produttivo rischia di farci percorrere sentieri già battuti.
Sabato, 16 Giugno 2018 17:47

Voglia di comunità (seconda parte)

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Il naufragio della comunità è certamente dovuto all’affermarsi di uno sfrenato individualismo che ha sostanzialmente condotto la nostra vita a mero affare privato.
La rivoluzione russa quale causa determinante della fine della prima guerra imperialistica mondiale.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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