Sabato, 11 Agosto 2018 22:29

I nuovi “amici del popolo”

di
Il popolo non ha amici o poteri che lo tutelino, ma ha bisogno innanzitutto di fuoriuscire dall’ignoranza cui è stato da sempre relegato.
Intervista al compagno Kirill Vasilev, membro del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista Unito (OKP) russo.
Perché gli Stati uniti d’Europa, in regime capitalistico, sono impossibili o reazionari e la necessità della rottura rivoluzionaria.
Contro il razzismo non basta l’etica, occorre la lotta di classe nei luoghi di lavoro.
Il nuovo movimento di Wagenknecht e Lafontaine mette in discussione gli equilibri interni alla sinistra in Germania e minaccia di indebolire ulteriormente il partito della Sinistra Europea. Risultano incerti il suo profilo politico e i rapporti con la politica espansiva del capitalismo tedesco.
Nessuna Weltanschauung è innocente, nessuna visione del mondo è neutrale, nessuna informazione è “imparziale”. I media di guerra sono la fanteria leggera del capitalismo. Nel sud globale, dove la lotta di classe è più difficile da occultare, funzionano da cavallette dell'imperialismo.

I braccianti non si arrendono e dalle loro lotte può nascere una nuova era.

Marx riprende e sviluppa la teoria del valore-lavoro di Ricardo considerando la duplice natura concreta e astratta del lavoro.
Chi si ricorda del 25 luglio 1943? Impreparazione, cinismo e corruzione della classe dirigente.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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