V videolezione: gli ultimi dialoghi platonici

Proseguiamo con la pubblicazione delle videolezioni del corso di filosofia: “Controstoria della filosofia in una prospettiva marxista”. Secondo ciclo: “Dall’utopia comunista di Platone al realismo immanentistico di Aristotele” – tenuto dal professor Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci – con il video della quinta lezione: “Gli ultimi dialoghi platonici”.


I dialoghi dialettici

Le idee si relazionano in un complesso intreccio di rapporti che è compito del dialettico ricostruire. Non a caso i dialoghi posteriori alla Repubblica sono chiamati dialettici. Il tema della dialettica, inteso come lo studio delle relazioni interne al mondo delle idee, diviene centrale.

Identità e differenza nel rapporto fra idee permettono di discriminare il vero dal falso

La dialettica indaga i rapporti di esclusione e inclusione tra idee. Per esempio, l’idea di uomo può partecipare all’idea di camminare, non all’idea di volare. La proposizione “Socrate vola” è falsa prima della sua falsità empirica. I rapporti di inclusione ed esclusione tra idee rappresentano l’analisi delle condizioni necessarie – ma non sufficienti – della verità delle asserzioni empiriche: prima ancora di stabilire se Socrate sta camminando, occorre valutare se le due idee possono comunicare. Mentre l’assenza di comunicazione è già condizione necessaria e sufficiente della falsità dell’asserto “Socrate vola”.

Generi e specie, divisione e ricomposizione

La dialettica è la scienza delle relazioni fra idee e gruppi di idee e ha notevole importanza nello studio delle realtà naturali. Si tratta di individuare le idee affini e i diversi gradi di affinità. Si potranno definire le singole idee mediante la loro collocazione nel sistema di identità e differenze fra idee. Platone dedica grande importanza alle divisioni interne dei singoli generi, per esempio come il genere animale si divide nelle due specie di vertebrati e invertebrati e, per converso, all’appartenenza di una specie a un certo genere, per esempio uomo ad animale. Il primo è il metodo dialettico della divisione del genere nelle sue specie, il secondo quello della synthesis: la riconduzione della specie al suo genere.

La differenza fra genere identità e genere essere, per superare i limiti di Parmenide

Secondo Platone ogni idea è, cioè è inclusa nel genere o nell’idea dell’essere. Reciprocamente del genere essere sono parte le idee che dal rapporto con l’essere derivano la loro qualità fondamentale: l’esistenza. In secondo luogo ogni idea è identica a se stessa ed è, quindi, inclusa nel genere dell’identico. Dunque il genere identico e quello dell’essere non coincidono come in Parmenide, perché ogni idea è solo eguale a sé. Altrimenti la solo idea sarebbe l’essere eleatico, di cui non si può dire niente altro che è, senza costruire alcun discorso scientifico.

Il parricidio di Parmenide: la riammissione del non essere

L’analisi sui generi sommi e sul diverso ha conseguenze sulla natura del non essere. Parmenide aveva escluso ogni forma di non essere dal discorso vero. D’altra parte se ogni idea è eguale a sé, ciò significa che non è le altre. La distinzione fra le idee implica che siano incluse nel genere del non-essere. Dunque il non-essere esiste come genere, quindi partecipa dell’essere. In tal modo la molteplicità delle idee implica il superamento del divieto eleatico di attribuire l’esistenza al non-essere. Platone riammette il non essere nel cuore del discorso filosofico. Non si tratta più del non essere assoluto, ma di un non essere relativo, ovvero del non essere che utilizziamo quando sosteniamo che una cosa non è un’altra, ovvero che è diversa da essa. 

Platone si rende conto della portata anti-parmenidea del suo ragionamento e chiama “parricidio” l’introduzione del non essere nel cuore della dialettica. Il punto di vista platonico presuppone l’idea che ogni determinazione implichi una negazione.

Il non-essere come l’essere diverso, terzo genere delle idee

Questo non-essere non è il puro nulla, ma il non essere altro, per cui l’idea di cavallo non è l’idea di triangolo. Il non-essere è l’essere diverso, terzo grande genere in cui le idee sono incluse. I rapporti fra idee sono basati sulle categorie di identità e differenza. Gruppi di idee possono entrare in rapporto perché per un certo aspetto sono identiche fra loro e diverse dalle altre.

I rapporti tra le idee e le cose

La concezione delle idee entità complesse, in relazione con altre, comporta l’attenuazione della separazione fra idee e cose sensibili. Il mondo ideale è sì distinto dalle cose sensibili, ma funge più da modello di pensabilità di queste che da alternativa ontologica rispetto a esse. Per continuare a leggere la lezione cartacea del videocorso clicca qui.

Introduzione generale del corso

La nostra cultura e civiltà è in buona parte fondata su due decisivi pensatori che, nei loro sistemi, hanno sintetizzato larga parte del precedente sviluppo filosofico e scientifico. Inoltre, essi costituiscono la base non solo della cultura ellenistica e cristiana tardo antica, ma della civiltà araba, medievale, umanistica e rinascimentale. Continueranno ad avere un'enorme influenza anche sulla successiva cultura moderna borghese, a partire dalla Rivoluzione scientifica e almeno fino al suo esponente più progressivo: G. W. F. Hegel. Attraverso quest’ultimo Platone e Aristotele hanno indirettamente influenzato la cultura contemporanea marxista, fino ai giorni nostri, si pensi a quanto sia direttamente e apertamente debitrice da Platone l’idea di comunismo di Alain Badiou, uno dei più affermati, a livello internazionali, pensatori comunisti viventi. Peraltro l’opera di Platone e Aristotele ha un’influenza così ampia e millenaria sul nostro modo di pensare, di esprimerci e di agire da non essere nemmeno avvertita dalla stragrande maggioranza degli uomini. Anche se essi – essendo tali pensieri così tanto e da così lungo tempo caratterizzanti parte significativa della cultura e civiltà umana – non ne sono consapevoli. 

Dunque, per divenire finalmente pienamente consapevoli di questi capisaldi della nostra cultura e civiltà –tanto che per secoli i pensatori si sono divisi in platonici e aristotelici – e per meglio intendere gli stessi grandi pensatori moderni e contemporanei che ne sono stati, in maniera diretta o indiretta, influenzati, ci pare necessario offrire all’inizio dell’anno accademico 2021-22 dell’Università popolare Antonio Gramsci un corso introduttivo alle concezioni del mondo elaborate da Platone e Aristotele. Questi incontri avranno un valore propedeutico allo sviluppo, negli anni successivi, del nostro corso di controstoria della filosofia in una prospettiva marxista. In effetti, non è possibile comprendere pienamente e padroneggiare gli sviluppi successivi del pensiero e del modo di agire degli uomini, del loro modo di organizzare la comunità umana, senza aver ben presenti queste due colonne portanti della cultura e civiltà umana.

Nello spirito dell’Università popolare, il corso sarà rivolto a tutti coloro che hanno interesse ad apprendere e a confrontarsi dialetticamente, nell’ampio dibattito che si svilupperà al termine di ogni lezione, riguardo a tali problematiche. Quindi il corso è pensato, in primo luogo, per i filosofi della prassi (nel senso letterale del termine), ovvero per coloro che amano accrescere, nel dialogo collettivo, la propria conoscenza del mondo, per poter contribuire a trasformarlo, possibilmente in modo radicale. 

In effetti, come vedremo, lo stesso spirito dell’utopia che anima i filosofi della prassi ha le sue origini e i propri fondamenti proprio nel pensiero di Platone, nel quale incontriamo peraltro la prima grande teorizzazione della società ideale, ovvero della società comunista. Un ideale che sarà ripreso e sviluppato in tutte le epoche successive, mantenendo un legame diretto con Platone almeno fino al diciassettesimo secolo, per poi cercare di superarlo in modo dialettico, in maniera più o meno consapevole. In Aristotele troveremo, al contrario, il padre nobile dell’altra grande corrente del pensiero politico e sociale, la corrente del realismo che confluirà, insieme all’utopismo platonico, nel marxismo, che li sintetizzerà, superandoli dialetticamente.

Più in generale Platone darà uno sviluppo decisivo al pensiero dialettico, talmente grande e influente da essere in qualche modo eguagliato solo da Hegel e Karl Marx. Mentre il pensiero di Aristotele ha offerto un apporto essenziale all’affermazione della moderna concezione filosofico-scientifica del mondo, di contro alla tradizionale visione mitologico-religiosa. Da questo punto di vista Aristotele è alla base di tutto il pensiero radicale immanentistico, che sarà elemento portante del marxismo scientifico a partire dai suoi padri nobili Marx e Friedrich Engels. Per continuare a leggere l’introduzione generale del corso clicca qui.

Programma delle prossime videolezioni le cui versioni cartacee saranno pubblicate con il video a partire dalla prossima settimana su “La Città Futura”.

6) L’ultimo Platone e l’introduzione ad Aristotele. Mercoledì 6 ottobre ore 18. 

7) La metafisica di Aristotele. Mercoledì 13 ottobre ore 18.

8) Dalla fisica alla logica di Aristotele 20 ottobre ore 18.

9) Dalla logica alla gnoseologia di Aristotele 27 ottobre ore 18.

10) Dall’etica alla retorica di Aristotele 3 novembre ore 18.

02/10/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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