Quarto incontro del ciclo di lezioni dell’UniGramsci di Pisa dedicate alla critica marxiana dell’economia politica. L’argomento è il processo complessivo della produzione capitalistica, come trattato da Marx nel libro III del Capitale.
Introducendo sempre ulteriori elementi del processo concreto, quale per esempio la concorrenza tra capitali, Marx si avvicina alla rappresentazione dei fenomeni così come sono percepiti dai capitalisti (e dagli economisti borghesi). Così il plusvalore si ripartisce in profitto industriale, guadagno commerciale, interesse e rendita, facendo perdere di vista la fonte comune di questi redditi, che è il lavoro non pagato.
Il sistema tende alla formazione di un saggio di profitto medio e determina la trasformazione dei valori in prezzi di produzione che paiono risultare da tutto il capitale e non dal solo lavoro.
Si discute anche su alcune critiche effettuate nel tempo al procedimento di trasformazione, evidenziando che molte di esse dipendono da una incomprensione del metodo marxiano di analisi e di esposizione.
La concorrenza e la pulsione verso il massimo guadagno determina l’introduzione di metodi di produzione che risparmiano lavoro, ma in questo modo si innesta, a livello sistemico, una tendenza alla caduta del saggio del profitto, che rivela la caducità del modo di produzione capitalistico.
Diverse intuizioni del giovane Marx si ritrovano qui sostenute da argomenti scientificamente fondati.