Reduci o nostalgici?

Nell’anniversario della Marcia su Roma, è prevista una parata militare di reduci: per il carattere ambiguo dell’iniziativa, è importante che la voce di dissenso di tutti gli antifascisti si faccia sentire forte e chiara.


Reduci o nostalgici?

Come collettivo politico La Città Futura stiamo partecipando al percorso di sensibilizzazione militante antifascista promosso dal giornalista Alberto Fazolo, nell’ambito del quale c’è stata un’importante e partecipata assemblea nazionale lo scorso 28 settembre, a Roma.

Abbiamo appreso oggi dai media un fatto di inaudita gravità, che riporta, se mai ce ne fosse bisogno, il pericolo fascista all’ordine del giorno.

Nell’anniversario della Marcia su Roma è stata organizzata dai militari in congedo una parata militare ufficialmente riconosciuta, nella capitale, a Piazza Venezia.

Va ricordato che la Marcia su Roma del 28-30 ottobre 1922 (il 28 iniziò la sollevazione e il 30 fu dato incarico a Mussolini di formare il nuovo governo) è l’evento più importante per la retorica fascista, e fu l’inizio di una lunga serie di violenze e abusi che si protrassero anche oltre. Ufficialmente, rappresenta uno dei momenti più dolorosi e indegni della storia del nostro paese.

L’UNUCI, organizzazione dei militari in congedo, ha ufficialmente convocato la parata come centenario della consegna della Bandiera, ma in realtà quest’ultima ricorrerebbe il 4 novembre, dunque la coincidenza della parata con i giorni della Marcia su Roma suona sospetta e inquietante. Proprio la Marcia su Roma, infatti,  fu la prima azione coordinata dei reduci, e i veterani della Prima guerra mondiale ne furono i protagonisti.

Come spiega molto bene Fazolo nel suo articolo, “Dopo la Marcia su Roma si iniziò a formalizzare la rete UNUCI che nominati i presidenti delle varie articolazioni, per la prima volta li raccolse il 18 giugno 1926 in una riunione presieduta da Benito Mussolini. Pochi mesi dopo «Ritenuta l’urgente necessità di riunire in un sol fascio le forze degli ufficiali in congedo d’Italia» si istituì formalmente l’UNUCI con Regio Decreto n. 2352 del 9 dicembre 1926, (abrogato nel 2010 trasformandolo in un ente di diritto privato). La dirigenza UNUCI fu affidata a fascisti. Il Decreto istitutivo stabiliva che alle spese di funzionamento dell’UNUCI si sarebbe previsto con finanziamenti pubblici e privati, in particolare disponeva che nei primi anni di vita vi contribuisse anche la «Milizia volontaria per la sicurezza nazionale», ossia le cosiddette «Camicie Nere». Pertanto, sebbene nel sodalizio ci potessero essere anche delle persone estranee al fascismo, questo nasce dopo la Marcia su Roma per mano di Mussolini che, lo affida a dei fascisti e lo fa finanziare dalle «Camicie Nere». Moltissimi «fascisti della prima ora» – ossia quelli che parteciparono alla Marcia su Roma – confluirono nell’UNUCI che in breve tempo divenne il contenitore di reduci organico al Partito Nazionale Fascista”.

La prima adunata nazionale dell’UNUCI avvenne nel 1939 proprio a Piazza Venezia, con Mussolini affacciato al balcone. La parata UNUCI prevista per il prossimo 29-30 ottobre sarebbe la prima dopo la Liberazione dal fascismo, e proprio nei giorni di quel nefasto centenario.

Da alcuni organi di informazione UNUCI, si evince che l’adunata è autorizzata dallo Stato Maggiore della Difesa, dunque non si tratta di un’iniziativa di un gruppo di privati.

È molto difficile non essere preoccupati per questa “coincidenza”, in un momento in cui potrebbe negli stessi giorni insediarsi al governo un esecutivo guidato, per la prima volta dal dopoguerra, da un’esponente di una forza politica collocata nella destra postfascista.

Anche nel caso in cui si trattasse di una somma di coincidenze, in un paese in cui il secolo scorso il fascismo si è concretizzato in una sanguinaria dittatura, tale celebrazione, se non altro ambigua sul piano dell’antifascismo, il quale dovrebbe essere un paletto inamovibile nella Repubblica nata dalla Resistenza, non dovrebbe essere permessa.

“La storia dell'UNUCI” sottolinea Fazolo “è troppo invischiata con il fascismo per poter lasciare dei margini d’ambiguità in quei giorni.”

Il governo attuale, di cui il Pd fa parte e il ministro della Difesa Guerini, anch’egli Pd, non hanno sentito il dovere di intervenire proibendo la parata o almeno non conferendole l’ufficialità. Questo è il comportamento del Pd nei giorni feriali. Poi, la domenica, cioè nelle occasioni, santifica la festa con un antifascismo di facciata e alle elezioni chiede il voto utile contro il fascismo.

È necessario che tutti gli antifascisti esprimano il loro dissenso verso questa iniziativa e si mobilitino per la difesa di quei valori di libertà conquistati a duro prezzo dai nostri partigiani e oggi in sempre maggiore pericolo, anche a causa di uno sdoganamento del revisionismo postfascista nel senso comune omologato dalla cultura dominante.

Invitiamo tutti a partecipare alle manifestazioni antifasciste che si terranno su tutto il territorio nazionale il 29 ottobre. Ora e sempre resistenza.

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RETTIFICA

Alla redazione de “La Città Futura” è arrivata una richiesta di rettifica da parte dell’UNUCI, che vi proponiamo di seguito:

È con estremo rammarico che l’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, U.N.U.C.I e il Comitato Nazionale 4 Novembre, Impegnato nel ripristino della festività dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate hanno letto parole diffamatorie nei confronti dell’evento organizzato da UNICI il 29 e 30 ottobre sulla testata on line https://www.lacittafutura.it/ dal titolo Reduci o nostalgici? A cura della Redazione del 7 ottobre . Articolo in cui vengono riportate notizie che diffamano il lavoro svolto con impegno e senso dello Stato prima in servizio attivo e ora in congedo di uomini delle Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato e dei Corpi ausiliari delle Forze Armate. Il ruolo di U.N.U.C.I così come riportato nel sito ufficiale https://www.unuci.org è quello tra gli altri: “diffonde i valori di difesa e sicurezza della Patria e di fedeltà alle istituzioni democratiche; sensibilizza l’opinione pubblica sulle questioni di sicurezza e difesa, sul ruolo delle Forze Armate e sull’importanza dei riservisti, sulla cultura della sostenibilità ambientale e sociale, sugli interventi di difesa e protezione civile”. Non ultimo è impegnata a “promuove iniziative culturali e sociali, assistenza umanitaria e fornisce il proprio apporto negli interventi di difesa e protezione civile”.

 U.N.U.C.I e il Comitato Nazionale 4 Novembre, Impegnato nel ripristino della festività dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate ribadiscono che l’evento del 29 ottobre in cui si poserà una corona di fiori al Sacello del Milite Ignoto, cade nel giorno in cui il treno nell’anno 1921 partiva alle 8 del mattino dalla stazione ferroviaria di Aquilea, un treno che entrò nella storia d'Italia. Si trattava del convoglio che, in cinque giorni, portò la salma del Milite Ignoto a Roma per essere tumulata all'interno del Vittoriano il 4 novembre. Il 29 e il 30 ottobre verrà ancora celebrato il centenario della consegna della Bandiera alla neonata “Associazione Ufficiali in Congedo” da parte della Regina Margherita, in Campidoglio, alla presenza del Maresciallo Diaz, il 4 novembre 1922: un anno dopo che fu deposta la salma del Milite Ignoto al Vittoriano.

 U.N.U.C.I e il Comitato Nazionale 4 Novembre, Impegnato nel ripristino della festività dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate chiedono per tanto una rettifica dell’articolo: sulla testata on line https://www.lacittafutura.it/ dal titolo Reduci o nostalgici? A cura della Redazione del 7 ottobre .con la pubblicazione integrale di tale lettera. Tutto questo ai sensi  della Legge del 6 agosto 1990, n. 223 Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato” (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 9 agosto 1990, n. 185, Supplemento Ordinario)  in modo particolare si fa riferimento allart.10 della suddetta legge.

 In questo periodo di conflitti che il mondo vive, U.N.U.C.I e il Comitato Nazionale 4 Novembre, Impegnato nel ripristino della festività dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, sono impegnati nel ricordo e nella memoria di quei giovani che hanno perso la vita al fronte non avendo la possibilità di vivere la loro giovinezza e progettare un futuro, generazioni spazzate via, una memoria, questa, che non deve essere persa affinché ciò non accada mai più.

Chiudiamo con le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella durante l’incontro annuale con le Associazioni d’Arma: scopo primario delle Associazioni d’Arma e Combattistiche è di accompagnare i giovani ad una maggiore consapevolezza degli orrori della guerra e, contestualmente, a quei valori di Libertà, della Democrazia e della Pace, scaturiti dalle Grandi Guerre, dalla lotta per la Resistenza e per la Liberazione e oggi incarnati nella nostra Costituzione.

Sicuri di una piena collaborazione restiamo a disposizione per interviste e chiarimenti

cordialmente il direttivo U.N.U.C.I e il Comitato Nazionale 4 Novembre, Impegnato nel ripristino della festività dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

07/10/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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