Berlino.Tre giorni di Congresso nella capitale tedesca per la costruzione di alleanze. Il Partito della Sinistra Europea (SE) ha concluso il suo V congresso con l’elezione a Presidente del tedesco Gregor Gisy (Die Linke), col 67% dei voti. Al IV congresso di Madrid, il francese Pierre Laurent fu eletto col 78,5%. Anche sul documento politico si è formata una vasta maggioranza, per quanto inferiore al Congresso di tre anni fa: 80% contro il 93% di Madrid
Costruire alleanze, ma quali?
La costruzione di alleanze oltre i confini della SE è stata condivisa da tutti gli interventi. Non è stato però un mistero che il senso delle alleanze sia stato declinato in maniere molto diverse dai vari partiti nei vari stati europei. Durante il secondo giorno si sono viste le maggiori distanze. Da un lato gli spagnoli, Garzon per Izquierda Unida e Centella per il Partito Comunista spagnolo, hanno parlato delle alleanze con Podemos e con i movimenti locali che hanno portato alla vittoria nelle maggiori città. Garzon in particolare ha insistito sulla necessità di rileggere la composizione della classe per riavviare un’alternativa che porti al socialismo e l'impossibilità di costruire alleanze con i socialdemocratici. Centella ha aggiunto che il congresso della SE avrebbe dovuto avere elementi di autocritica. Dall’altro lato, l'intervento di Alexis Tsipras, che ha difeso le scelte dell’ultimo anno perché “non ci si può ritirare dal governo lasciando il popolo nelle mani di un governo peggiore”.
Nel discorso del capo del governo greco, l’iniziativa politica necessaria al fronteggiare le destre è stata definita dai confini larghi. Mentre i socialdemocratici vengono chiamati da Tsipras ad assumersi le loro colpe storiche, è stata comunque evidente l’apertura verso di essa. Infine, Marisa Matias del Blocco di Sinistra portoghese ha fatto appello affinché le tensioni sull’Unione Monetaria Europea non mettano a rischio di divisione la SE stessa. Secondo Matias la sinistra, non essendo al potere non deve dividersi su una questione che non può controllare.
Tra gli Italiani di Rifondazione a parlare dal palco, il segretario del PRC Paolo Ferrero, il responsabile esteri Fabio Amato e l’europarlamentare Eleonora Forenza che ha ringraziato il GUE/NGL per la candidatura alla presidenza del Parlamento Europeo e ha concluso: “É tempo di costruire alleanze, quindi, come recita il titolo del nostro congresso, per costruire un progetto alternativo alla grande coalizione in Europa: in primo luogo alleanze sociali. E di costruire l'alternativa ai partiti del neoliberismo, come è, strutturalmente, anche il Partito Socialista Europeo”.
Oltre la Sinistra Europea
Dal palco hanno portato i propri molte forze di sinistra, dall’alleanza dei Curdi e della sinistra turca HDP ai partiti ciprioti che hanno chiesto solidarietà nei prossimi fondamentali sviluppi sul processo di pace. Fuori dall’Europa ha risposto all’appello della SE il Foro di Sao Paulo, rappresentato al Congresso dal Partito dei Lavoratori (PT) brasiliano. Nei giorni precedenti al Congresso, il Foro e la SE hanno tenuto un importante seminario congiunto che segnala un rapporto più stretto tra le due entità. Questo fatto non è per nulla scontato, anche considerando che il PT ufficialmente è affiliato all’Internazionale Socialista.
Dall’Europa sono due i nomi di rilievo ad intervenire.Il Partito Verde Europeo e gli irlandesi del Sinn Fein. Questi ultimi hanno in particolare espresso una grande preoccupazione per le conseguenza della Brexit, vista come un evento che dividerebbe ulteriormente l’Irlanda del Nord dalla Repubblica Irlandese.
Contro la guerra e la NATO
Tutti gli interventi hanno espresso una grande preoccupazione e una visione comune sulle tendenze di guerra in Europa e nel mondo. La pretesa della NATO di obbligare tutti i paesi europei a spendere il 2% del PIL nell’apparato militare trova la Sinistra Europea compattamente contraria. Nessuna apertura neanche all’idea di un esercito europeo. Un’idea che invece in altri ambienti trova spesso sostegno nell’illusione che diventi un contrappeso agli Stati Uniti.
Sui rapporti con la Russia le posizioni sono più variegate ma, in larga parte, gli interventi hanno chiamato alla distensione e all’interruzione della nuova guerra fredda. Un importante ragionamento è venuto dalla Linke, rivolto soprattutto alla politica tedesca: dopo le decine di milioni di morti sovietici causati dalla Seconda Guerra Mondiale non ci si può permettere nessuna russofobia proprio come non ci si può permettere nessun antisemitismo dopo l’Olocausto.
Le votazioni
Nonostante il Congresso fosse stato costruito accuratamente apposta per evitare confronti diretti, la tensione ha alla fine trovato un momento di sfogo nelle votazioni sulla presidenza. La proposta di votare il presidente e i vice presidenti insieme è stato fortemente contestata da Thomas Nord, tesoriere della Linke, che ha chiesto un voto sulle modalità di elezione. L’elezione congiunta è stata approvata col voto del 49% dei delegati, 2% astenuti mentre il 48% ha sostenuto l’elezione in due voti separati. Un episodio che ha messo chiaramente in luce le notevoli divisioni interne al partito tedesco, ma anche tra la platea dei delegati che è finita divisa a metà.
Insieme al Presidente Gisy sono stati quindi eletti quattro vice presidenti. Sono state riconfermate Maite Mola (Partito Comunista Spagnolo) e Margarita Mileva (Sinistra Bulgara). L’ex Presidente Pierre Laurent (segretario del Partito Comunista Francese) diventa vice, con la responsabilità di costruire il nuovo forum europeo annuale aperto a tutti possibili alleati. Diventa vice anche Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista.
Infine nuove organizzazioni sono entrate a far parte della Sinistra Europea . Diventano membri a pieno titolo gli Sloveni dell’Iniziativa per il Socialismo Democratico e del Partito per lo Sviluppo Sostenibile. Tra gli altri, diventano osservatori: L’Altra Europea, gli Inglesi di Left Unity e i Francesi di Ensemble.