Cuba apre alle micro, piccole e medie imprese

Con un recente decreto legge Cuba ha cominciato ad autorizzare l’apertura di micro, piccole e medie imprese, sia statali che, novità assoluta, private.


Cuba apre alle micro, piccole e medie imprese

L’anno 2021 ha visto l’avvio di un nuovo esperimento economico a Cuba. Con il Decreto-ley n. 46 del 19 agosto 2021 [1], si è aperta la strada alle micro, piccole e medie imprese (il cui acronimo spagnolo è Mipymes, “micro, pequeñas y medianas empresas”), che andranno ad affiancarsi alle imprese statali nello svolgimento di attività nei settori dell’alimentare, del riciclaggio, dell’innovazione scientifica, dell’informatica, e, più in generale, del manifatturiero e dell’export. In questo modo si prevede di rendere più flessibile l’economia cubana, sollecitando la creazione di Mipymes in base alle esigenze e ai bisogni delle varie zone dell’isola [2]. Lo stesso decreto-legge 46 stabilisce la differenza tra le tipologie nel numero di lavoratori che impiegheranno: si parla di microimprese per le aziende che contano dal singolo ai 10 lavoratori; le piccole imprese ne contano dagli 11 ai 35, mentre le medie dai 36 fino ai 100 [1].

Quella della micro, piccola e media impresa è una realtà ben nota al nostro Paese, che vede nelle Pmi uno dei traini del capitalismo italiano, e soprattutto del suo Nordest. Si tenga però conto che anche l’America Latina e il Caribe si caratterizzano per una presenza determinante di questo tipo di realtà produttive: nel 2013 sarebbero state almeno 11 milioni le Mipymes nell’intera regione, e in generale possiamo dire che nei maggiori paesi dell’area latino-americana la percentuale di piccole e medie imprese oscilla tra il 3 e il 20%, ma il dato sale considerevolmente se si considerano anche le aziende più piccole [3]. Ciò che rappresenta una vera novità è però il fatto che le Mipymes a cui Cuba dà via libera potranno essere tanto statali o a base cooperativa quanto private.

Per comprendere questa scelta del governo di aprire alle attività economiche private, è sempre utile ricordare la situazione di permanente difficoltà in cui versa Cuba. Il bloqueo a cui è sottoposta l’isola, reso ancora più aggressivo dall’amministrazione Trump e di fatto mantenuto dal democratico Biden, continua a rendere la vita difficile ai cubani; inoltre, il perdurare della pandemia non aiuta il turismo, che resta uno dei settori principali dell’economia nazionale [4]. Pertanto, si spiega anche con queste complicazioni oggettive la decisione di concedere spazio alle Mipymes, in qualche modo anticipata dalle Risoluzioni economiche adottate durante l’VIII Congresso del Partido Comunista de Cuba. In uno dei documenti disponibili sul sito del partito si legge infatti che tra le forme riconosciute di proprietà privata ci sono le “empresas privadas de mediana, pequeña y micro escalas según el volumen de la actividad, cantidad de trabajadores y objeto social, que son reconocidas como personas jurídicas” (“imprese private di media, piccola o micro dimensione secondo il volume di attività, il numero di lavoratori e l’oggetto sociale, che sono riconosciute come persone giuridiche”, ndtr). Queste imprese svolgono attività autorizzate dal piano di sviluppo territoriale e locale e devono intrattenere legami produttivi con altri attori economici dell’isola [5].

Può essere interessante osservare che, al 16 dicembre 2021, il ministero aveva autorizzato l’avvio di più di 1100 Mipymes: di queste, 1066 sono private, 2 sono di proprietà statale e 18 si configurano come cooperative [6]. Le microimprese sono soprattutto dedite ad attività informatiche, alla manutenzione delle aree verdi e alla manutenzione e riparazione di oggetti e macchine; si registra un numero considerevole di imprese impegnate nel settore edile e nella produzione di materiali e di manufatti; tra le medie imprese, infine, molte sono quelle edili. 

Sembra per ora di poter dire che la spinta liberalizzatrice si accordi ancora alla pianificazione, e non a caso l’approvazione delle Mipymes è compito del Ministerio de Economía y Planificación. Proprio il ministro dell’Economia, Alejandro Gil, guarda a questa iniziativa sia nell’ottica di un immediato aumento dell’occupazione, sia nella costruzione di un progetto di Paese che veda la partecipazione di tutti [7]. Si tratta in ogni caso di vedere quanto lo Stato potrà continuare a gestire senza particolari frizioni una serie di attività ormai nelle mani di (piccoli) imprenditori; inoltre, resta da verificare se la nuova politica economica porterà effettivi benefici, ma è ovviamente presto per dirlo. Occorrerà stare con la guardia en alto; ribadendo, se ce ne fosse bisogno, la solidarietà e il sostegno a un’isola che nonostante i necessari ripensamenti del proprio modello di sviluppo continua ad affermare la volontà di “Consolidar el papel de la propiedad socialista de todo el pueblo sobre los medios fundamentales de producción” (”Consolidare il ruolo della proprietà socialista di tutto il popolo sui mezzi fondamentali della produzione”, ndtr) [8].



Note:

[1] Sobre las micro, pequeñas y medianas empresas, pubblicato nella Gaceta Oficial de la República de Cuba.

[2] Si veda J. Martínez Molina, F. Pérez Cabrera, Mipymes, para empujar el desarrollo de Cuba, in Granma del 12/10/2021.

[3] Cfr. E.G. Zevallos Vallejos, Micro, pequeñas y medianas empresas en América Latina, in Revista de la CEPAL n. 79 (2003-2004), pp. 53-70.

[4] Hanno illustrato molto bene le difficoltà che sta affrontando in questi anni Cuba A. Ciattini e G. Turci, Cuba in una complessa situazione sociale e politica, pubblicato in La Città Futura del 19/03/2021.

[5] Conceptualización del modelo económico y social cubano de desarrollo socialista. Lineamientos de la política económica y social del Partido y la Revolución para el período 2021-2026, online testo completo.

[6] Ministerio de Economía y Planificación aprueba 91 nuevas mipymes y cooperativas no agropecuarias, in Cubadebate del 16/12/2021..

[7] Dichiarazione riportata in A. Terrero, Mipymes: La mano del Estado, in Cubadebate del 6/10/2021.

[8] Resolución del 8vo. Congreso del Partido sobre la Actualización de la Conceptualización del Modelo Económico y Social Cubano de Desarrollo Socialista.

07/01/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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