Prosegue la sfida a distanza tra Cina e Stati Uniti per espandere la propria area d’influenza in una regione di grande rilevanza geopolitica come l’Asia sud-orientale. In particolare, le due superpotenze del XXI secolo stanno concentrando i propri sforzi per contendersi i favori del governo vietnamita, che dal canto suo continua ad applicare una politica di equidistanza tra Pechino e Washington.
La vicepresidente statunitense Kamala Harris ha affrontato questa settimana un viaggio proprio in quella regione del mondo, facendo tappa a Singapore prima di recarsi in quel di Hà Nội, vero obiettivo di questa trasferta diplomatica. Già nel corso della sua permanenza a Singapore, Harris ha sottolineato come l’amministrazione di Joe Biden sia “impegnata in modo duraturo a Singapore, nel sud-est asiatico e nell'Indo-Pacifico”. “Il motivo per cui sono qui è perché gli Stati Uniti sono un leader globale e prendiamo sul serio questo ruolo”, ha aggiunto la numero due degli USA durante i colloqui tenuti con il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong.
Kamala Harris si è invece trattenuta in Vietnam dal 24 al 26 agosto, invitata dalla vicepresidente della Repubblica Socialista, Võ Thị Ánh Xuân. In particolare, gli Stati Uniti hanno preparato questo momento attraverso l’intensificazione della collaborazione nel campo della sicurezza marittima, ma soprattutto hanno utilizzato la distribuzione dei vaccini contro il Covid-19 come mezzo diplomatico per ottenere i favori del governo vietnamita. Il Vietnam è infatti tra i primi dieci Paesi beneficiari dei vaccini statunitensi.
Non dimentichiamo, poi, che gli Stati Uniti restano il più grande mercato di esportazione del Vietnam, con spedizioni in aumento del 37,7% su base annua nei primi sette mesi del 2021, mentre lo scorso anno, nonostante l’imperversare della pandemia nel Paese nordamericano, il commercio bilaterale è cresciuto del 19,8%, raggiungendo un valore complessivo di cresciuto del 19,8%.
Appena giunta nella capitale vietnamita, Kamala Harris ha incontrato il vicepresidente Võ Thị Ánh Xuân ed il presidente Nguyễn Xuân Phúc. In seguito, ha tenuto colloqui con il primo ministro Phạm Minh Chính, al cospetto del quale ha affermato che gli Stati Uniti doneranno al Vietnam un ulteriore milione di dosi del vaccino Pfizer, che "cominceranno ad arrivare entro le prossime 24 ore". "So che il popolo vietnamita sta affrontando un momento difficile con il Covid-19. Sappiamo anche che all'inizio della pandemia, il Vietnam è stato generoso nel sostenere gli Stati Uniti quando eravamo in un momento di bisogno, con oltre 250.000 dispositivi di protezione individuale e mascherine. Quindi siamo orgogliosi di ricambiare", ha affermato la vicepresidente statunitense.
La visita di Kamala Harris è stata anche l’occasione per la firma di un accordo che prevede la costruzione di una nuova ambasciata statunitense a Hà Nội. La nuova ambasciata avrà un costo di 1,2 miliardi di dollari, secondo un accordo preliminare che le parti avevano stipulato già nel 2019. L’edificio sarà situato nel distretto di Cầu Giấy e occuperà un terreno di 3,2 ettari che sarà dato in affitto agli Stati Uniti per 99 anni.
Proprio mentre Kamala Harris stava giungendo in Vietnam, il Paese del sud-est asiatico ha voluto sottolineare la propria politica di equidistanza tra le superpotenze attraverso un incontro tra il primo ministro Phạm Minh Chính e l’ambasciatore cinese a Hà Nội, Xiong Bo. Il capo del governo vietnamita ha affermato di desiderare che Vietnam e Cina rafforzino gli scambi e la cooperazione bilaterale, compresa la cooperazione nella lotta al Covid-19. Il Vietnam ha infatti ricevuto da Pechino una donazione di due milioni di dosi di vaccino Sinopharm, per la quale Chính ha ringraziato la Cina. Ha anche auspicato che la Cina continui a sostenere il Vietnam fornendo più dosi di vaccino e trasferendo la tecnologia di produzione per i vaccini e i farmaci per il trattamento del Covid-19.
Nel corso dell’incontro con l’ambasciatore Xiong Bo, Chính ha sottolineato che il Vietnam non si schiera né con gli Stati Uniti né con la Cina, ma predilige lo sviluppo di relazioni bilaterali amichevoli con entrambi i Paesi, nel nome della cooperazione e del rispetto reciproco. Il primo ministro ha aggiunto che le due parti devono adoperarsi per mantenere la pace e la stabilità, risolvere in modo soddisfacente le dispute marittime e rispettare il diritto internazionale del mare. L'ambasciatore Xiong, da parte sua, ha affermato che il Partito e il governo cinesi attribuiscono importanza ai legami con il Vietnam e sono pronti a rafforzare la fiducia politica e a considerare l'aumento delle forniture di vaccini al Paese.
Il ministro dell’Industria e del Commercio, Nguyễn Hồng Diên, ha invece chiesto alla provincia cinese dello Yunnan di facilitare la consegna e la ricezione di importazioni ed esportazioni al confine tra Cina e Vietnam, pur seguendo rigorosamente le misure di prevenzione e controllo della pandemia. Diên ha sottolineato che a oggi non è stata registrata alcuna infezione transfrontaliera, ma ha espresso rammarico per aver ricevuto informazioni secondo cui il Dipartimento del Commercio della provincia dello Yunnan ha sospeso l'importazione del frutto del drago vietnamita.