Il pensiero di Hồ Chí Minh ed il marxismo-leninismo

Come il pensiero del leader rivoluzionario vietnamita si concilia con la teoria marxista-leninista, attualizzata nel contesto storico-culturale del Vietnam coloniale.


Il pensiero di Hồ Chí Minh ed il marxismo-leninismo Credits: itourvn.com

Al contrario delle teorie formulate da molti altri leader rivoluzionari comunisti e socialisti, il pensiero di Hồ Chí Minh non ha mai dato vita ad un proprio “ismo”. Forse lo dobbiamo alla difficoltà di aggiungere tale suffisso al nome del primo presidente del Vietnam indipendente, ma, a nostro modo di vedere, tale coincidenza è anche dovuta all’aderenza delle sue visioni al nucleo originario del marxismo-leninismo, dovutamente attualizzato nel contesto storico-culturale del Vietnam coloniale, che ne hanno reso inutile un’ulteriore categorizzazione.

Nonostante la chiara adesione di Hồ Chí Minh al marxismo-leninismo (il suo grande rammarico - dirà - è quello di non aver mai incontrato Lenin di persona), alcune visioni distorte hanno proposto una lettura nazionalista delle idee del leader vietnamita, proprio come accaduto in alcuni casi con il comunismo cinese e quello nordcoreano. Alcune sette di opposizione al governo del Partito Comunista, in particolare, hanno tentato di appropriarsi della figura di Hồ Chí Minh per promuovere una visione di destra delle sue idee, e dunque mettere in dubbio la posizione del Partito ed il cammino del Vietnam verso il socialismo.

La separazione del corpus teorico di Hồ Chí Minh da quello del marxismo-leninismo, tuttavia, ci sembra un’operazione quantomeno forzata, illogica ed antistorica. In realtà, sia l'ideologia di Hồ Chí Minh che il marxismo-leninismo condividono una natura scientifica e rivoluzionaria, nonché gli ideali e gli obiettivi di liberazione del popolo e delle classi lavoratrici, per arrivare all’emancipazione di tutte le nazioni e della razza umana.

Il marxismo, come noto, nasce ad opera di Karl Marx e Friedrich Engels in una realtà storica caratterizzata dalla lotta condotta dalla classe operaia all’interno del modo di produzione più avanzato nella storia mondiale della produzione materiale. L’apporto di Vladimir Lenin ha poi permesso alla teoria di arricchirsi dell’aspetto pratico culminato nel successo della rivoluzione sovietica. Tali formulazioni erano naturalmente figlie dei contesti storico-politici nei quali hanno operato i padri fondatori del marxismo-leninismo, ma allo stesso tempo erano finalizzate alla lotta per migliorare il mondo e liberare le classi, la società e l’intero genere umano.

Volendo raggiungere questi stessi obiettivi e condividendo il metodo scientifico del marxismo-leninismo, ma allo stesso tempo consapevole delle peculiarità del contesto vietnamita e delle differenze esistenti rispetto ai Paesi a capitalismo avanzato, Hồ Chí Minh ha saputo fondere la cultura nazionale con quel corpus teorico. Il marxismo-leninismo, potremmo dire, è lo sfondo teorico dell'ideologia di Hồ Chí Minh, sottoposto però ad un processo di diversificazione necessario in un Paese essenzialmente agricolo, economicamente arretrato e sottoposto al giogo coloniale. Si arriva così ad una applicazione in modo flessibile del marxismo-leninismo alle condizioni del Vietnam.

Nel contesto del Vietnam coloniale, infatti, l’emancipazione della classe lavoratrice rappresentava un obiettivo importante, ma non era l’unico. La teoria del leader vietnamita risultava in quel momento utile per formulare una strategia al fine di trasformare gradualmente la rivoluzione nazionale democratica del popolo in una rivoluzione socialista, ponendo la lotta per la liberazione nazionale come obiettivo prioritario al pari della lotta di classe.

Anche dopo la vittoria contro i colonizzatori francesi, il presidente vietnamita resterà sempre fedele ai principi del marxismo-leninismo nella lotta contro l’imperialismo statunitense per la riunificazione del Paese e la costruzione del socialismo in tutto il Vietnam, obiettivo portato avanti dai compagni di partito dopo la sua morte avvenuta nel 1969.

Secondo Hồ Chí Minh, il marxismo-leninismo rappresenta la bussola d’orientamento del Partito. Ancora oggi, il Partito Comunista guida la rivoluzione e la società attraverso un’applicazione flessibile del marxismo-leninismo e dell'ideologia del proprio fondatore, tenendo conto delle diverse condizioni che si presentano nelle varie fasi storiche, in modo da soddisfare i requisiti per la costruzione e la difesa della Patria del Vietnam socialista.

In conclusione, l'argomentazione che vorrebbe proporre una separazione tra il marxismo-leninismo e l’ideologia di Hồ Chí Minh risulta discordante con i fatti storici ed ha come unico obiettivo quello di delegittimare il governo guidato dal Partito Comunista, minando le basi per il cammino del Vietnam verso il socialismo. Allo stesso tempo, coloro che affermano che il Partito avrebbe abbandonato il marxismo-leninismo per convertirsi alla economia di mercato peccano di dogmatismo e non sono in grado di comprendere la necessità di adattamento alla situazione storica, politica ed economica mondiale, capacità che ha invece permesso al Vietnam socialista di emergere e di migliorare le condizioni materiali di vita del proprio popolo anche in un contesto globale dominato dal capitalismo neoliberista.

01/11/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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