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I lavoratori autoconvocati della Scuola aderiscono alla manifestazione sulla vertenza Alitalia convocata da sigle sindacali di base e sostenuta dal coordinamento lotte unite.

Nonostante un crescendo di lotte durate un anno intero, la controriforma della scuola di Renzi è passata. Ma il mondo per la scuola non si dà per vinto, forte è il desiderio di riscatto e la volontà di trasformare la temporanea sconfitta in una futura vittoria. 

Con la loro dura opposizione al Ddl del governo, i lavoratori della scuola hanno dimostrato di aver ben capito che, con questa pseudo riforma, Renzi vuole dare il colpo definitivo alla scuola pubblica statale. Un processo di demolizione avviato, alla fine del Novecento, dal ministro Luigi Berlinguer, e proseguito con sempre maggiore foga da quelli che lo hanno sostituito. 

Venerdì, 01 Maggio 2015 20:37

Renzi, Giannini e gli albi dei morti viventi

Fra le disposizioni contenute nel DDL sulla scuola quella sulla chiamata diretta dei docenti, attraverso l’istituzione di appositi albi territoriali, è incostituzionale e non rispetta le regole contrattuali. Impedire la trasformazione dei docenti in burattini manovrati dal Dirigente, sballottati da una scuola all’altra, significa assumere la difesa della libertà di insegnamento a partire dallo sciopero del 5 maggio.

 

Siamo alla fase finale della progettata controriforma della scuola elaborata dal Governo Renzi; un disegno di legge che si colloca in perfetta linea con la concezione generale dei rapporti sociali precedentemente elaborata nel Jobs act e sulla base della quale si concepisce un modello d'istruzione e di formazione delle nuove generazioni. 

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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