Fra le disposizioni contenute nel DDL sulla scuola quella sulla chiamata diretta dei docenti, attraverso l’istituzione di appositi albi territoriali, è incostituzionale e non rispetta le regole contrattuali. Impedire la trasformazione dei docenti in burattini manovrati dal Dirigente, sballottati da una scuola all’altra, significa assumere la difesa della libertà di insegnamento a partire dallo sciopero del 5 maggio.
A cura del gruppo di studio dei lavoratori autoconvocati della scuola*
Il 24 aprile i lavoratori della scuola hanno scioperato e manifestato contro il Disegno di Legge 2994, con il quale il governo Renzi si propone di apportare profonde modifiche all’organizzazione del sistema scolastico italiano e agli equilibri nel potere di gestione degli istituti scolastici.
Al centro della Buona scuola vi è, infatti, il rafforzamento del potere dei dirigenti scolastici che, come afferma trionfalmente il ministro Giannini, «potranno scegliere loro squadra individuando i nuovi docenti che ritengono più adatti per realizzare i Piani dell'offerta formativa all'interno di appositi albi territoriali costituiti dagli Uffici Scolastici Regionali».
All'interno degli albi confluiranno sia coloro che saranno assunti a tempo indeterminato con il piano di assunzioni nelle scuole dello Stato del prossimo settembre (i residui vincitori dell'ultimo concorso 2012 e gli iscritti, a pieno titolo, nelle graduatorie ad esaurimento), sia i vincitori dei futuri concorsi a cadenza triennale.
Ma vediamo, nello specifico, in cosa consistono questi albi territoriali. Non si tratta di graduatorie ma in questi elenchi ogni docente non sarà dotato di un proprio punteggio, basato su anzianità e titoli, ma risulterà provvisto semplicemente di un curriculum. Resterebbe escluso dall’inclusione degli albi, per ora, il personale docente già assunto a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge, salvo che in caso di mobilità territoriale e professionale: in quest'ultima ipotesi, anche i docenti in questione sarebbero iscritti in tali albi. Da questa lista il dirigente scolastico potrà proporre incarichi della durata triennale.
Si tratta quindi di una chiamata diretta che attribuisce al Dirigente Scolastico il potere di selezionare il personale sulla base di regole non uniformi recuperando in tutto e per tutto quella legge Aprea del 2008 su cui la Corte Costituzionale già si è espressa con la sentenza 66 del 2013 quando vi era l’intenzione di applicarla nella Regione Lombardia. La Consulta bocciò la chiamata diretta dei docenti con la motivazione che «ogni intervento normativo finalizzato a dettare regole per il reclutamento dei docenti non può che provenire dallo Stato, nel rispetto della competenza legislativa esclusiva di cui all’art. 117, secondo comma, lettera g), Cost., trattandosi di norme che attengono alla materia dell’ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato».
Non solo: Il DDl violerebbe anche l’ art. 97 della Costituzione, che stabilisce il buon andamento e la imparzialità della Pubblica Amministrazione che in questa maniera rischierebbe di essere violato concedendo ai Dirigenti un potere da usare in maniera del tutto discrezionale. Non rassicura di certo, a questo proposito, la possibilità, ipotizzata in questi giorni, che il Dirigente non sarà da solo a occuparsi del reclutamento dei docenti, ma che sarà coadiuvato da un Comitato di valutazione. Con un emendamento al ddl Scuola il Pd, infatti, chiede che il comitato veda la presenza di due docenti e di due genitori, tranne che negli Istituti secondari di secondo grado dove, al posto di uno dei genitori, verrà chiamato uno studente. Il Comitato - si legge nell'emendamento - «individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base dei seguenti principi: qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica; dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo docente in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica; delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e della formazione del personale».
Il comitato, dunque, verrà a chiamato a esprimere il proprio parere «sull'attribuzione degli incarichi ai docenti inserite negli albi territoriali e sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. In pratica, il dirigente scolastico potrà scegliere chi gli pare e piace, previa consultazione del comitato di valutazione, il cui parere, però, non risulterà vincolante per la decisione finale.
Ma di cosa si ha paura? Di venire valutati? L’interesse dei Dirigenti sarà, in fondo, quello di scegliere i più bravi, i più preparati, i super-docenti. Chi non vorrebbe il meglio per la propria per la propria scuola…o per la propria azienda?
Ecco proprio questo è il punto. Il DDL, con la chiamata diretta dei docenti, non solo favorisce il clientelismo e il legittimo sospetto che i docenti possano essere reclutati secondo i parametri della parentela, dell’amicizia, dell’affiliazione o peggio ancora del servilismo, ma rifacendosi ad una visione aziendalistica della scuola, assume come valore primario quello della competizione tra docenti.
Non c’è spazio per la collegialità o il confronto nella Buona scuola renziana.
Impedire la trasformazione dei docenti in zombie, in burattini manovrati da questo o da quel Dirigente, sballottati da una scuola all’altra, significa assumere, al contrario, la difesa della libertà di insegnamento e dei valori costituzionali.
Come autoconvocati sciopereremo e saremo in piazza il 5 maggio e in concomitanza delle prove INVALSI. Continueremo la lotta con una mobilitazione permanente e non ci fermeremo fino al ritiro del DDL, che ribadiamo essere inemendabile.
* Elena Clemente, Marzia D'Alessandro, Carlo Seravalli
Fonti:
http://www.metronews.it/15/04/26/villone-“la-buona-scuola-è-anticostituzionale”.html
http://www.tecnicadellascuola.it/item/6940-age-renzi-rispolvera-la-legge-aprea.html
http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=35556
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/15/buona-scuola-renzi-inemendabile/1507007/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/25/25-aprile-per-la-scuola-della-costituzione-pubblica-democratica-laica-inclusiva-e-pluralista/1623055/