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Nonostante un crescendo di lotte durate un anno intero, la controriforma della scuola di Renzi è passata. Ma il mondo per la scuola non si dà per vinto, forte è il desiderio di riscatto e la volontà di trasformare la temporanea sconfitta in una futura vittoria. 

Un anno di lotte contro la “Buona Scuola”: movimenti e sindacati e fronte comune dal basso di chi nel mondo dell’istruzione ci lavora. Un grande movimento di massa che non è riuscito a impedire l’approvazione della vergognosa legge voluta da Renzi, ma che ha ottenuto un dilazionamento dei tempi e procedure complesse per attuarla. Ora è necessario estendere il fronte di lotta al Governo ad altri settori (pubblico impiego e iniziative contro la devatsazione ambientale) per un nuovo “autunno caldo”.
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Domenica, 26 Luglio 2015 12:55

La scuola di Renzi non è buona

Il movimento della scuola e la battaglia dell’area sindacale “Il sindacato è un'altra cosa” in Flc-Cgil. Storia di un anno di mobilitazioni contro la cosiddetta riforma imposta dal governo targato Pd. L’elemento determinante finora e per il rilancio di lotta più generale contro l’austerità è la costruzione di un fronte unico dal basso dei lavoratori, al di là delle sigle di appartenenza.

Prosegue l’analisi della prof. Ciattini sulla controriforma in chiave liberista dell’università, architettata dal governo. La “buona università” mira a far uscire l’università dalla Pubblica Amministrazione e a introdurre anche in quest’ambito il “jobs act”, la conseguente privatizzazione del rapporto di lavoro per il personale docente.

La resistibile riduzione del proletariato a plebe moderna attraverso una “buona scuola” volta alla formazione di una forza lavoro flessibile e soggetta al modello dei lavoretti imposto dal Jobs act. A tale inquietante scenario – reso sempre più realistico dalla passività e dalla inconsapevolezza dei subalterni – sarà possibile reagire nel momento in cui anche gli odierni umiliati e offesi comprenderanno che ognuno non può che essere l’artefice del proprio destino.

Per tre giorni, il 18, il 19 e il 20 maggio, piazza Montecitorio ha visto esplodere la protesta dei lavoratori della scuola. Il ddl dai contenuti classisti e liberisti non si ferma e sta diventando legge, avendo già passato lo scoglio della camera dei deputati manca “solo” il Senato.

Venerdì, 15 Maggio 2015 23:47

Con la buona scuola cambia il verso?

Con la buona scuola cambia il verso? Dipende. Non lo cambia nei confronti delle vecchie politiche. Lo cambia invece nei confronti del programma elettorale del partito di Renzi che prometteva di invertirle. Secondo la matematica cambiare verso a un vettore già invertito di segno equivale a mantenere il verso primitivo, non cambiare niente. Così come nella logica formale la doppia negazione coincide con l'affermazione.

Sabato, 25 Aprile 2015 15:26

Le cinque bugie sul DDL “Buona Scuola”

Nubi plumbee aleggiano sui destini della nostra scuola pubblica. Mentre migliaia di studenti trascorrono le loro giornate in edifici fatiscenti che cadono a pezzi, il Governo ha presentato il testo del decreto di legge sulla “Buona Scuola”. Fra i tuoni autoritari e le piogge di tagli, la riforma prospettataci dal Ministro Giannini prefigura una scuola pubblica privatizzata e in balia di crudeli logiche di competizione e di sfruttamento del lavoro giovanile. 

 

Siamo alla fase finale della progettata controriforma della scuola elaborata dal Governo Renzi; un disegno di legge che si colloca in perfetta linea con la concezione generale dei rapporti sociali precedentemente elaborata nel Jobs act e sulla base della quale si concepisce un modello d'istruzione e di formazione delle nuove generazioni. 

Sabato, 28 Marzo 2015 01:15

Non è più tempo di concertazione

Mentre continuano le contestazioni all’ennesimo disegno di legge sulla scuola ho provato a riflettere su quali fossero le matrici e la genesi di questa sciagurata “sindrome da interventismo” che pare colpire ogni compagine governativa da qualche lustro. 

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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