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Whirlpool una sconfitta spacciata per vittoria
“Il nemico marcia sempre alla tua testa”, questa la considerazione che viene in mente leggendo le grida di giubilo dei sindacati dopo l’accordo che hanno siglato il 2 luglio con la multinazionale d’oltreoceano per risolvere la vertenza che va avanti da oltre 5 mesi. I lavoratori e le lavoratrici hanno avviato con la lotta una trattativa che poteva portare risultati importanti. I sindacati, invece di portare la lotta fino in fondo, l’hanno deviata chiudendo un accordo su una mediazione estremamente al ribasso e senza prospettive. L'ultima parola adesso agli operai con il referendum.
Ex-Indesit. Un passo avanti decisivo, una vittoria ancora da conquistare
Sindacati e lavoratori esprimono grande soddisfazione dopo l’incontro al MISE dello scorso 17 Giugno in cui i vertici Whirlpool hanno annunciato che gli stabilimenti di Carinaro e None non saranno chiusi e non ci saranno esuberi strutturali. Questo risultato è il frutto della lotta che le lavoratrici e i lavoratori ex Indesit portano avanti da anni e della grande manifestazione dello scorso 12 Giugno. Più cauto resta l’ottimismo di alcune avanguardie che scottate da molte promesse mai mantenute chiedevano lo stralcio totale del piano. La nuova proposta sarà nota nei dettagli il prossimo 23 Giugno al Mise.
Indesit, la marcia dei duemila
Dopo il nulla di fatto dell’incontro al MISE dello scorso 12 Giugno, oltre duemila lavoratori della Indesit hanno scioperato , manifestando il loro dissenso rispetto al piano dei tagli previsti dalla Whirlpool con un corteo che è giunto a Comerio, in provincia di Varese, dove risiede il quartier generale della multinazionale americana. Il Ministro Poletti si dice preoccupato per l’andamento della trattativa ma sul tavolo non ci sono proposte reali per salvare i posti di lavoro. Ulteriori novità potranno emergere nel corso del prossimo incontro convocato al MISE per il 17 Giugno.
Ponti volanti e sedie bollenti
Dopo chi rideva del terremoto dell’Aquila e la banda Balducci, è arrivato l’“Incalzagate” con i rolex a Lupi e, secondo quello che emerge dalle indagini, un’organizzazione malavitosa nella gestione della cosa pubblica. Notizia dell’ultima ora sono le dimissioni di Pietro Ciucci dai vertici Anas.