Nello scenario sempre più preoccupante dell’escalation militare nella guerra in Ucraina, a Napoli si terrà un’assemblea pubblica (il 22 giugno) per rilanciare il movimento contro la guerra e le sue ripercussioni sociali con parole d’ordine chiare che possano portare a una lotta unitaria e incisiva: cessate-il-fuoco, soluzione politica del conflitto, diverso ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e nel mondo, politica di cooperazione internazionale, ratifica del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, politica economica alternativa, salario minimo legale, ripristino della scala mobile, nazionalizzazione dei comparti fondamentali della produzione, lotta contro il carovita, programmazione democratica e sociale delle produzioni e dell’economia.

Martedì, 20 Giugno 2023 20:00

L’Italia proletaria ripudia la guerra

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Giovedì 22 giugno 2023 si terrà un’assemblea pubblica a Napoli, per rilanciare un movimento per la pace e contro la guerra e le sue ricadute sociali.

La società borghese si autocelebra come «un vero Eden dei diritti innati dell’uomo», ma qui «l’uomo in quanto tale svolge un ruolo piuttosto misero». Basta passare dalla circolazione a alla produzione e ci si accorge che il lavoratore «porta al mercato la propria pelle e non ha null’altro da aspettarsi che la…conciatura».

Per pronunciarsi sulle proposte di salario minimo non basta rifarsi ai testi sacri ma occorre analizzare la complessità dell’esistente. La tesi che qui si sostiene è che esso sarebbe un piccolo passo in direzione della riunificazione del mondo del lavoro.

Venerdì, 16 Giugno 2023 09:16

Gli effetti del governo dei peggiori

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Il governo della destra radicale non potrà che comportare, dal punto di vista della politica estera, un incremento del nazionalismo, dello sciovinismo, del razzismo, dell’atlantismo, del militarismo e dell’imperialismo. In politica interna non solo saranno sempre più banditi i diritti economici e sociali, ma anche i diritti politici e gli stessi diritti civili saranno a rischio e verranno di fatto limitati.

Un articolo programmatico del presidente del Partito Comunista della Federazione Russa pubblicato su “Cumpanis” illustra nel dettaglio le posizioni di quel partito sia sulle questioni internazionali che sulle prospettive economiche e sociali di quel paese.

Alcune riflessioni sul contributo di Andrea Fumagalli sul capitalismo delle piattaforme nel libro Sfruttamento e dominio nel capitalismo del XXI secolo. In che senso l’utente di un servizio fornito da una piattaforma tecnologica produce ricchezza? È giustificato legare il reddito di cittadinanza alla sua attività in rete?

Non solo la nostalgia della Grecia si fonda sulla scoperta della tragicità presente nella moderna epoca dei lumi, ma la sua praticabilità nel e per il presente è intimamente connessa ai tentativi storici, altrettanto utopistici, che proprio in quegli anni si sperimentavano per dotare la modernità di una nuova religione popolare, in grado di sanare, sul modello dell’antica, l’abisso che si era venuto creando – e intorno a cui ruoterà tutta l’analisi della tragedia della modernità – tra individuo, società civile e Stato.

Gli accordi del 2009 non sono  religione o men che mai un tabù. Rilanciamo una discussione ampia e trasversale a sola tutela del potere di acquisto e di contrattazione

Recensione del libro Sfruttamento e dominio nel capitalismo del XXI secolo (a cura di Toni Casano e Antonio Minaldi), Associazione Multimage APS, Firenze 2023, con saggi di Ernesto Burgio, Toni Casano, Alessandra Ciattini, Marco Consolo, Andrea Fumagalli, Gabriele Giacomini, Giorgio Griziotti, Antonio Minaldi, Domenico Moro, Salvatore Palidda, Francesco Parello, Francesco Maria Pezzulli, Marco Pirrone, Sergio Riggio, Maria Concetta Sala, Francesco Schettino e Salvo Vaccaro.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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