Il Vietnam fa sentire la sua voce nell’arena internazionale

Nelle ultime due settimane, il Vietnam ha fatto sentire la sua voce in diversi incontri internazionali all’interno del Movimento dei Paesi non Allineati, dell’ASEAN e dell’UNHCR, lanciando un messaggio di pace, sicurezza e stabilità.


Il Vietnam fa sentire la sua voce nell’arena internazionale

Entrato nel novero dei quindici Paesi più popolosi al mondo, dopo aver raggiunto la soglia dei 100 milioni di abitanti, e delle prime 35 economia del pianeta per PIL nominale, la Repubblica Socialista del Vietnam ha oramai un ruolo di primo piano nell’arena internazionale, e la voce del Paese asiatico è sempre più ascoltata dagli osservatori e dagli altri governi. Dal canto suo, il Vietnam ha assunto consapevolezza di questo ruolo, lanciando messaggi di pace, sicurezza e stabilità in tutte le organizzazioni multilaterali alle quali prende parte.

Tra il 5 e il 6 luglio, una delegazione vietnamita guidata dal viceministro degli Esteri Đỗ Hùng Việt ha partecipato alla riunione dei ministri degli Esteri del Movimento dei Paesi non allineati (NAM, secondo la sua sigla inglese), organizzata a Baku, capitale dell’Azerbaigian. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 80 rappresentanti dei Paesi membri del NAM, e delle organizzazioni regionali e internazionali che sono osservatori del movimento.

Nelle sue osservazioni all'incontro, il funzionario vietnamita ha affermato il ruolo storico del NAM nella causa della liberazione nazionale e nella fine del colonialismo nel contesto della Guerra Fredda. “Ora che il mondo è diviso dalla competizione geopolitica, dalla divisione e dal confronto, è necessario che il NAM sostenga i suoi valori e principi fondamentali, e combatta risolutamente contro le manifestazioni di politica di potere e le forme di coercizione unilaterale contro i suoi Paesi membri, e rimanga unito per risolvere le sfide globali”, ha affermato il viceministro Hùng Việt. "Il Vietnam persiste nella politica estera di indipendenza e fiducia in sé stessi per massimizzare gli interessi nazionali", ha osservato il diplomatico, che ha inoltre tenuto incontri bilaterali con i capi delle delegazioni di Cuba, Etiopia, Maldive, Yemen e Nepal, oltre che con il suo omologo del Paese ospitante.

Tra l’8 e il 14 luglio, invece, Giacarta ha ospitato la 56ma riunione dei ministri degli Esteri dell'ASEAN (AMM-56), dove il Vietnam è stato rappresentato dal ministro degli Esteri Bùi Thanh Sơn (foto). Condividendo il punto di vista di altri funzionari su un mondo sempre più complesso e imprevedibile, il ministro Sơn ha affermato che l'ASEAN rimane un punto luminoso con una previsione ottimistica di crescita del 4,7% per quest'anno. Il rappresentante vietnamita ha anche proposto che, per far fronte agli effetti negativi ancora persistenti della pandemia, l’ASEAN dovrebbe porre al centro la cooperazione economica e commerciale e sfruttare appieno i motori della crescita per ristrutturare le economie.

Affermando che la pace, la sicurezza e la stabilità costituiscono il prerequisito per la prosperità, il funzionario vietnamita ha applaudito la tradizione di dialogo e cooperazione dell'ASEAN, che permette di rafforzare la fiducia, appianare le differenze e costruire consenso. “Nelle sue relazioni con i partner, l'ASEAN deve mantenere un approccio equilibrato, consultare i partner su questioni di interesse comune e garantire il rispetto dei suoi principi, processi e procedure fondamentali”, ha osservato. Il ministro ha anche ribadito e chiesto ai partner di rispettare la posizione di principio del blocco sulla questione del Mare Orientale.

Al termine della riunione plenaria dell’11 luglio, i ministri degli Esteri dell’ASEAN hanno rilasciato un comunicato congiunto nel quale si legge che “in un ambiente strategico instabile, la solidarietà e la centralità dell'ASEAN devono essere affermate con più forza”. “La cooperazione in settori quali la stabilità finanziaria, la resilienza della catena di approvvigionamento, l'assistenza sanitaria, la trasformazione digitale, la sicurezza energetica e la sicurezza alimentare dovrebbe continuare a essere promossa attraverso i canali specializzati dell'ASEAN, contribuendo così a migliorare la capacità, la reattività e la resilienza del blocco alle condizioni attuali e future sfide”, hanno aggiunto i ministri degli Esteri.

Infine, il 14 luglio la delegazione vietnamita presso l’UNHCR, guidata da Nguyễn Minh Vũ, insieme ai rappresentanti del Bangladesh e delle Filippine, ha presentato una risoluzione sui cambiamenti climatici e i diritti umani, che evidenzia l'impatto negativo del fenomeno naturale sui mezzi di sussistenza e sui diritti umani, sottolineando la necessità di una cooperazione internazionale per affrontare questi impatti. I tre Paesi hanno anche organizzato una tavola rotonda tematica sull'impatto negativo del cambiamento climatico sulla piena realizzazione del diritto all'alimentazione. La risoluzione è stata approvata dall’UNHCR insieme ad altri 29 documenti proposti nella sessione che ha avuto luogo tra il 19 giugno e il 14 luglio.

21/07/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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