Che cosa c’è di nuovo nel postmodernismo?
Prendo il titolo di questo rapido intervento da un capitolo del libro di Alex Callinicos intitolato Contro il postmodermismo, ma questa domanda se la pongono in molti, tra i quali mi limito a menzionare in maniera incompetente alcuni economisti, dopo aver già rammentato la nozione di “tardo capitalismo” di Madel, che sarebbe solo il frutto delle strategie per mantenere in piedi il capitalismo e contrastare le sue contraddizioni.
Secondo Callinicos l’epoca del modernismo si sarebbe sviluppata tra il 1890-1930, e sarebbe caratterizzata da un ordine dominante semi-aristocratico, una economia capitalistica semi-industrializzata e da un movimento operaio semi-emergente o semi-insorgente (per esempio, la Rivoluzione russa, i fasci siciliani).
Come Eagleton, questi autori si chiedono se le trasformazioni di cui abbiamo parlato in precedenza abbiano effettivamente significato il passaggio a una nuova società, una nuova era, o addirittura alla fine del capitalismo. Vi sono molti argomenti contro questa ipotesi.
Continua su: “Le illusioni del postmodernismo - terza parte”