Decine di manifestazioni hanno attraversato lo scorso sabato l’Italia per denunciare il comportamento dello Stato israeliano, che da un lato favorisce gli espropri di terre da parte dei coloni israeliani – basandosi assurdamente su presunti titoli di proprietà, risalenti a prima della fondazione dello Stato di Israele nel 1948 – dall’altro bombarda indiscrinatamente case e civili palestinesi nella striscia di Gaza, da anni ormai una prigione a cielo aperto, accusandoli di essere tutti terroristi di Hamas o come minimo di fiancheggiare l’organizzazione islamista.
A Roma in particolare si è svolto un presidio, di seguito sfociato in un corteo, dove si sono susseguiti molti interventi da parte di manifestanti di diverse generazioni e provenienza, dimostrando l’internazionalismo di questa lotta; da segnalare una consistente presenza della comunità colombiana, attualmente in lotta contro il reazionario Duque e alla sua riforma volta ad aumentare le tasse alle fasce più povere della popolazione.