Serie tv 2020

Le serie tv da non perdere del 2020 e le serie maggiormente deludenti e/o sopravvalutate. Il link nel titolo della serie rinvia alle recensioni complete pubblicate nei precedenti numeri di questo giornale.


Serie tv 2020 Credits: https://www.themarysue.com/mrs-americas-biggest-problem-is-its-main-character/

Mrs. America, miniserie televisiva statunitense, creata da Dahvi Wellere distribuita nel 2020 da Hulu, voto: 9; la serie ha al centro una questione storica sostanziale, la grande lotta per la parità dei diritti delle donne statunitensi, portata avanti dagli inizi degli anni Settanta. Interessante anche la scelta di affrontare tale questione, in particolare nel primo episodio, da un punto di vista decisamente straniante, ossia nella prospettiva di una esponente ultrareazionaria del Partito repubblicano, della sua famiglia e del suo bacino elettorale.

Snowpiercer, serie tv in 10 episodi, Usa 2020, voto: 8,5; una godibile serie Netflix, che lascia molto da riflettere al pubblico su questioni sostanziali del conflitto di classe.

Il complotto contro l’America, miniserie televisiva in sei episodi statunitense del 2020, regia di Minkie Spiro e Thomas Schlamme, tratta dall’omonimo romanzo fantapolitico del 2004 di Philip Roth (autore anche del soggetto), resa disponibile il 24 luglio 2020 su Sky Box Sets e in streaming su Now Tv e trasmessa il giorno stesso su Sky Atlantic, voto: 8; miniserie intrigante, godibile e che lascia non poco da riflettere allo spettatore, in grado di raccontare una vicenda particolare avvincente sullo sfondo di grandi avvenimenti storici. Questi ultimi sono riattualizzati in modo verosimile, per rendere l’opera d’arte superiore alla semplice narrazione di una vicenda storica, per quanto significativa. Davvero interessante la capacità dello scrittore e soggettista P. Roth di intuire il disastro che stava per travolgere il proprio paese con l’inaspettata vittoria delle presidenziali dell’outsider radicale di destra Donald Trump. Significativo anche come questa tragedia sia vista attraverso una famiglia qualunque e attraverso gli occhi di un bambino, di una minoranza religiosa che diverrà, insieme ai comunisti, la principale vittima del nuovo regime di estrema destra. 

Orange Is the New Black serie Usa, (recensione di Angelo Caputo), voto 8-; Una serie statunitense tutta al femminile che ci parla dello sfruttamento e delle principali lotte in corso.

A very english Scandal di Stephen Frears, miniserie televisiva in tre puntate, Bbc Gran Bretagna 2018, in Italia Fox Crime, voto: 7,5; tratto da una storia vera, nel primo episodio assistiamo alla peripezie che un potente parlamentare liberale britannico deve fare per tenere nascosta, nella seconda metà degli anni sessanta, le sue relazioni omosessuali. In particolare dopo aver circuito e reso suo amante un povero giovinetto, con turbe psichiche, finisce con lo scaricarlo per un nuovo amante. Ma il primo, lo denuncia alla polizia, che invia il tutto ai servizi segreti, che archivia in cassaforte la pratica, in quanto in Gran Bretagna l’omosessualità è ancora punita per legge.

Unorthodox miniserie Netflix in quattro puntate ideata da Anna Winger e Alexa Karolinski, regia di Maria Schrader, Germania 2020; voto: 7+; interessante miniserie tratta da una storia vera, che denuncia una volta tanto un fondamentalismo di cui raramente si parla, quello ebraico ortodosso. In particolare si denuncia la pesante discriminazione e oppressione della donna. A quest’ultima è assolutamente proibito persino di seguire la propria passione e attitudine per la musica, che è riservata ai soli uomini. Inoltre non ha nemmeno la possibilità di decidere il proprio marito, cui viene data in moglie mediante un sensale senza averlo conosciuto prima e senza possibilità di rifiutarlo. 

Sfida al presidente – The Comey Rule di Billy Ray, miniserie in due episodi, Usa 2020, voto: 7, candidato una volta tanto a ragione fra i migliori film tv, il film è un’ottima denuncia della pericolosità di un presidente dell’estrema destra come Trump, in quanto riesce a far passare quasi come degli eroi persino i repubblicani a capo dell’Fbi. 

L’amica geniale 2, di Saverio Costanzo con la collaborazione di Alice Rohrwacher, serie tv 2x8, Rai Italia 2020, voto: 7-; il primo episodio, Il nuovo cognome, come già la prima serie oscilla fra realismo e naturalismo. Significativa la denuncia dell’oppressione della donna. Valida anche la contrapposizione fra i rappresentanti delle classi sociali dominanti e i rappresentanti delle classi subalterne, anche se questi ultimi sono presentati con un certo paternalismo. Interessanti anche le due protagoniste, che rappresentano il tipico oscillare delle classi medie.

Diavoli, serie tv sky in dieci episodi, Italia, Francia e Gran Bretagna, regia: Nick Hurran e Jan Maria Michelini, voto: 6,5; film che vorrebbe essere una denuncia del mondo della finanza e delle sue responsabilità nelle crisi sociali, a partire da quella patita dal popolo greco. Inoltre mostra a ragione che si tratta di un mondo dove conta unicamente il profitto e i colpi bassi per affermarsi sono la regola e non l’eccezione. La serie ha un buon ritmo, è intrigante e fin troppo convincente. In tal modo, non conoscendo l’effetto di straniamento, si finisce con l’immedesimarsi acriticamente nei lupi di borsa, scoprendo che hanno anche lati umani e, persino, autocritici. 

Queen Sono, serie in sei episodi – disponibile su Netflix – creata, scritta e diretta principalmente da Kagiso Lediga, Sudafrica 2020, voto: 6+; prima serie tv africana su Netflix, Del tutto godibile dal punto di vista estetico, la serie lascia alquanto da riflettere allo spettatore. In primo luogo sulla situazione di sfruttamento a livello internazionale del continente africano. In secondo luogo sulla lotta rivoluzionaria condotta per la liberazione dall’apartheid in Sudafrica, portata avanti in modo preminente dai comunisti. In terzo luogo sulla rivoluzione incompiuta in Sudafrica per le posizioni opportuniste della leadership dell’African national congress. In quarto luogo sul razzismo fascista dei sostenitori dell’apartheid. In quinto luogo sul fenomeno terrorismo che appare più complesso di quanto appare.

The New Pope, serie televisiva creata e diretta da Paolo Sorrentino per Sky, Usa e Italia 2019, voto: 6; nonostante il cambio del titolo la serie è sostanzialmente il sequel di The Young Pope. Anche in questa nuova serie troviamo elementi significativi nella denuncia dei vertici e anche della base della chiesa cattolica e aspetti deteriori come il barocchismo programmatico, il formalismo esasperato del regista, che in tal modo dilapida il suo talento e finisce con l’annoiare lo spettatore. 

Estate di morte, serie creata da Harlan Coben, prima stagione, sei episodi, Polonia 2020, netflix, voto 6-; abbiamo un procuratore impegnato nella soluzione di un caso di presunto stupro, da poco vedovo, che ricorda i tragici eventi di 25 anni prima, che hanno segnato la fine dell’innocenza. Il futuro procuratore, allora guardiano di un campo estivo, non riesce a separare il lavoro dalla vacanza e finisce così per non essere in grado di prevenire, l’assassinio di due giovani e la sparizione di un altro giovane con la sorella. Tragici eventi che portano la madre, indignata, ad abbandonare il figlio. Solo 25 anni dopo, viene convocato da poliziotti impegnati nella soluzione di un misterioso omicidio, in quanto l’assassinato viene trovato con materiale di archivio che rinvia al procuratore. Quest’ultimo finisce per riconoscere nel morto il giovane scomparso 25 anni prima con la sorella e questo lo porta a sperare che sia ancora viva. 

The Young Pope, serie tv in diciannove episodi, italo-franco-spagnola di genere drammatico ideata e diretta da Paolo Sorrentino, trasmessa nel 2016 su Sky Atlantic, voto: 5,5; dopo aver raggiunto il pieno successo con La grande bellezza, Sorrentino ha dato pieno sfogo al suo secentismo programmatico e alla sua ripresa di motivi felliniani in questa serie al cui centro vi è una sorta di anti papa Francesco gesuita, un Ratzinger statunitense portato alle estreme conseguenze in un delirio di onnipotenza. Se da una parte si può cogliere una critica nella rappresentazione del Vaticano come universalmente animato da volontà di potenza, in realtà non vi è una vera critica, ma piuttosto una naturalizzazione. Anche perché chi non è animato dalla volontà di potenza appare come un malnato destinato a soccombere. Il papa, con cui Sorrentino sembra impersonarsi e pare far di tutto per far impersonare lo spettatore, non utilizzando l’effetto di straniamento, sembra portatore di un nichilismo estremo e attivo, dinanzi a quello del suo antagonista, il cardinale Voiello, che sembra impersonare l’uomo del corso del mondo. Mentre il papa ha i tratti del superuomo di Nietzsche. 

Ratched, serie televisiva drammatica, thriller in otto puntate, Usa 2020, distribuita da Netflix, voto: 5+; serie che prova a rivalutare la diabolica infermiera di Qualcuno volò sul nido del cuculo. Sfruttando anche una discutibile critica femminista, l’infermiera diviene ora la protagonista indiscussa della storia. Sicuramente viene meno l’unilateralità del personaggio cui si ispira, la figura dell’infermiera diviene più complessa, dialettica e, persino, affascinante. D’altra parte e come avviene molto spesso nel cinema americano in cui domina il metodo Stanislavskij, l’attrice Sarah Paulson si immedesima perfettamente nel suo personaggio, contribuendo a dargli spessore e complessità ma, al contempo, portando lo spettatore a immedesimarsi a tal punto da fargli necessariamente perdere le proprie capacità di giudizio critico sul modo di agire di un personaggio che si pone al di là del bene e del male

Il commissario Montalbano, 14x1, Salvo amato, Livia mia, di Alberto Sironi e Luca Zingaretti, serie tv Rai, Italia 2020, voto: 5; ben realizzato per essere una serie tv italiana. Non ci sono cadute da segnalare, ma nemmeno acuti. La vicenda e il movente dell’assassinio sono piuttosto inverosimili. La cosa più preoccupante è che, in una serie tratta da uno scrittore di sinistra, ci sia la sostanziale apologia di un commissario che non si fa problema, pur di risolvere i casi, di violare la legge. 

Vivi e lascia vivere, di Pappi Corsicato, serie tv in dieci episodi, Italia 2020, voto: 5; la serie è interessante per la sua ambientazione in una famiglia proletaria, che si trova in una grave crisi economica dopo l’abbandono del padre. Abbiamo così una donna sola, con tre figli adolescenti che hanno, in particolare una, ambizioni di poter uscire da questo contesto proletario, mediante la capacità e l’impegno nello studio. D’altra parte non potendo avere sostegno dai genitori è costretta a fare la ballerina di notte in un locale decisamente equivoco. L’altra sorella, più superficiale, cerca di superare la difficoltà di non poter consumare i prodotti imposti dalla società capitalista attraverso piccoli furti, nei grandi magazzini o in una abitazione di ricchi. La madre non si perde d’animo e animata da uno spirito imprenditoriale piccolo borghese prova a superare le difficoltà che rischiano di precipitare dopo il suo licenziamento da un ristorante, mettendosi in proprio con un'attività di street food. 

Watchmen 1x9, premiata come migliore miniserie televisiva, Usa 2019, creata da Damon Lindelof, ispirata all'omonima miniserie a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons pubblicata tra il 1986 e il 1987 da Dc Comics, voto: 5-; La puntata pilota si apre con l’efficace denuncia dell’efferatissimo pogrom razzista che ha portato al massacro della principale comunità afroamericana a Tulsa nel 1921. Terminata questa breve ed efficace presentazione della serie, siamo riportati ai nostri giorni anche se la scena cui assistiamo è paradossalmente l’opposto di quanto avviene nella realtà. Abbiamo un bianco non benestante che viene fermato per un controllo da un agente afroamericano. Quest’ultimo insospettito chiede ripetutamente alla centrale l’attivazione della propria arma e quando, infine, la ottiene è troppo tardi, il suprematista bianco apre il fuoco e lo colpisce. Si delinea un paradossale conflitto molto acceso fra la polizia, che utilizza i soliti metodi fascistoidi, e terroristi suprematisti bianchi, presentati come una massa di sottoproletari preda del complottismo anti governativo. 

The Head, serie tv spagnola 2020, giallo, thriller, in sei puntate, creata da David Pastor e Àlex Pastorn, voto: 4,5; tipico prodotto dell’industria culturale che riesce a catturarti, a narcotizzarti e a costringerti a vederla sino alla fine, sebbene sia del tutto irrealistica e fine a se stessa.

Il Commissario Montalbano 14x02 La Rete Di Protezione, voto: 3,5; episodio senza capo né coda, del tutto inverosimile. 

Luna nera, di Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi, serie televisiva italiana 2020 Netflix in sei episodi, voto: 2,5; dovrebbe essere una denuncia della barbara pratica di oppressione delle donne sole e indipendenti, nota come caccia alle streghe. In modo del tutto inaccettabile le registe sostengono la tesi antiscientifica e rovescista che in realtà le streghe esistevano, anche se non erano malvagie.

01/01/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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