Frammenti di critica dell’economia politica

La scienza non è neutrale e tanto meno lo sono le scienze sociali. Chi vuole possedere le capacità critiche per valutare i problemi della società e le sue prospettive deve conoscere le diverse teorie economiche. Quattro lezioni a cura di Ascanio Bernardeschi


Frammenti di critica dell’economia politica

La scuola fisiocratica; gli economisti classici; Marx; Keynes e i monetaristi. Primo incontro mercoledì 26 febbraio ore 21 al Circolo Arci - casa del popolo di Borgo San Giusto - Volterra (Pisa).

Tra le finalità che ci proponiamo c’è in primo luogo quella di offrire a tutti gli strumenti necessari per comprendere in modo corretto il contesto socio-economico in cui ci troviamo a operare sia livello nazionale che nelle dinamiche internazionali.

Antonio Gramsci scriveva: «Siamo un’organizzazione di lotta, e nelle nostre file si studia per accrescere, per affinare le capacità di lotta dei singoli e di tutta la organizzazione, per comprendere meglio quali sono le posizioni del nemico e le nostre, per poter meglio adeguare ad esse la nostra azione di ogni giorno. Studio e cultura non sono per noi altro che coscienza teorica dei nostri fini immediati e supremi, e del modo come potremo riuscire a tradurli in atto». Questo è un obiettivo imprescindibile per qualsiasi organizzazione che aspiri e lavori per avere un’influenza di massa.

A chi procede per slogan è preferibile contrapporre le solide basi della conoscenza. La formazione deve uscire dallo spazio residuale nel quale è stata rilegata da tempo. Il lavoro teorico è un elemento irrinunciabile al fine di agire e incidere in modo proficuo nella società in cui viviamo.

Gli incontri prevedono un cenno alla scuola fisiocratica e a quella classica per poi trattare Marx, Keynes e la scuola monetarista.

(A richiesta possono essere trattati, in successivi incontri, uno o più argomenti riguardanti Schumpeter, la scuola del circuito monetario, il marginalismo, Sraffa e il problema del debito pubblico)

23/02/2020 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Redazione

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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