Marzo

Petto di pollo con carciofi 


Marzo

Petto di pollo con carciofi 

di Rita Tersilla*

Oggi si parla di carciofi perché nel Lazio iniziano le sagre e le feste dedicate a questi ortaggi. I carciofi sono antichissimi li consumavano già i greci nell’VIII secolo a.C. Coltivati principalmente in Italia, Spagna e Francia sembra che il 90% della produzione mondiale avvenga proprio nel bacino mediterraneo.
Si trova bene in queste zone perché ha bisogno di inverni miti: in Italia infatti viene coltivato in Puglia, Sicilia e Sardegna ma anche nel Lazio, in Campania e Toscana. In questo periodo a Roma ci sono i carciofi romaneschi noti anche come mammole o cimaroli, che sono stati il primo carciofo italiano ad ottenere nel 2002, il marchio IGP, Indicazione Geografica Protetta. Ed ora… la ricetta !!! 

Tagliate il petto di pollo a cubetti di un paio di centimetri.

Preparate i carciofi, tagliate il gambo, scartate le foglie più dure, spuntateli di netto e togliete la scorza dura alla base. Dividete ogni carciofo in due, appoggiateli sul tagliare, con la parte tagliata rivolta verso il basso, affettateli sottilmente in senso longitudinale e lasciateli cadere nell’acqua acidula con il succo di limone. 

Scaldate l’olio in largo tegame con uno spicchio d’aglio leggermente schiacciato, unite i 2/3 dei carciofi ben sgocciolati e, mescolando, fateli saltare per qualche minuto a fuoco vivace.
Insaporiteli con sale e pepe spolverateli di prezzemolo tritato quindi coprite e cuocete, a fuoco moderato per una decina di minuti o fino a quando il carciofo sarà cotto ma ancora croccante. 

Unite ai carciofi il petto di pollo leggermente infarinato (prima di metterlo nel tegame passatelo in un setaccio per fare cadere la farina in eccesso) e fateli dorare uniformante. Insaporite con sale, pepe, bagnate con il vino e abbassate la fiamma. Incoperchiate e proseguite la cottura per altri 10 minuti circa.
Se durante la cottura il fondo tende ad asciugarsi bagnate con poca acqua tiepida. 

Riscaldate l’olio per friggere a circa 180 °C e friggete il carciofo che è rimasto. Servite lo spezzatino caldissimo guarnito con qualche fogliolina di carciofo fritto. 

*Rita Tersilla – Sarti del Gusto 

12/03/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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Rita Tersilla

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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